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Nike Pegasus +29

Sole e bel tempo richiedono anche scarpe nuove. Così in occasione del lento di ieri ho inaugurato le ultime Nike Pegasus +29, già arrivate a casa da qualche settimana. Tre anni che non indossavo un paio di Pegasus. Dalla Maratona di Milano del 2010. Ma ne ho sempre avuto un bel ricordo. Da qui ad agosto quando inizierò la nuova preparazione per la maratona autunnale, saranno loro a macinare i chilometri prima di scoprire quale nuovo paio di Saucony preparare per la gara. Le vecchie invece, le Jazz 16, finirianno la loro corsa in occasione della prossima Monza-Resegone. Il canto del cigno.

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Ripetute 14x300 66" rec. 2'

E' incredibile come la sensazione di pesantezza svanisca poco alla volta, giorno dopo giorno, lasciando i muscoli carichi e reattivi. Voglia di correre che aumenta esponenzialmente. Forse merito anche dei risultati e dei miglioramenti che si possono toccare con mano. Gli stimoli. Quelli che ogni tanto si perdono per strada e che si devono cercare scavando più a fondo. Ma quando le gambe girano, c'è poco da fare. Solo lasciarle andare rimanendogli attaccato.

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Prove di coppia

Due uscite insieme prima di domenica. L'ultima volta è stata un successo e comunque andrà lo sarà anche questa. Due uscite un po' diverse. Ieri una prova di velocità con una piramide in progressione, oggi un po' di scarico. Non dipenderà molto da me questa volta. Sarà un po' come alla Stramilano, anche se in realtà di lunghi nelle gambe non ne ho molti. Ma ovvierò al gap con una velocità minore. Il mio compito è il controllo. Dei tempi, del passo, del percorso. Sarà importante dare il massimo nei punti impegnativi e andare al risparmio in quelli meno tecnici. Regolarità e supervisione. Ma come sempre la cosa importante sarà solo una... divertirsi.

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10K Chrono di Monza [A2]

Se ripenso alla corsa di ieri vedo solo scorrere la strada. Non ho pensato ad altro. Solo a correre. Vedo i sampietrini bagnati, le lastre di pavé che specchiano i negozi del centro. Sento la sabbia delle fughe tra le mattonelle che stride sotto le scarpe, gli schizzi di acqua che inondano le gambe. Lo sguardo fisso davanti a qualche metro, attento al rumore dei passi di fianco e dietro. Luce soffusa, il rumore del respiro affannato. Difficile distinguere il mio e quello degli altri. Poi sento il boato dei piccoli gruppi di amici-tifosi degli avversari che mi risvegliano di soprassalto dopo una curva, prima di un ponte, attorno al gonfiabile dell'arrivo. Mi sono sentito come in trance. Come un sonnambulo risvegliato all'improvviso dal microfono sotto il traguardo.

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Camminata sul Monte Barro (Galbiate)

Il programma prevedeva un lungo di trenta chilometri con aumento di ritmo. Ma la realtà a volte è diversa. Abbiamo scelto la tapasciata a Galbiate, salita sul Monte Barro, con vista spettacolare sul Lago di Lecco e i piccoli laghetti della Brianza, di Annone e di Garlate. Un posto magico. E la giornata ci è venuta incontro dandoci sole, caldo, vento fresco e cielo azzurro. Peccato non aver fatto i conti con le salite. Avevo optato in partenza per due giri, uno da ventidue e uno da sei chilometri, per mantenere le distanze quasi invariate, tenendo conto anche delle salite. Ma ben presto ho dovuto optare per un solo ed unico lungo di 20,4 Km.

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Più veloce

Più veloce della pioggia. A sinistra il nero più cupo che ricorda Indipendence Day. A destra cielo chiaro e azzurro che cerca di farsi largo tra le nuvole. Davanti altre nubi cariche di pioggia che avanzano trascinate e spinte dal vento. Rimane poco da fare, se non uscire. E sperare. Che il passo sia più veloce del vento e delle gocce. E' bello correre sotto la pioggia, quando fa caldo, quando capita saltuariamente. Soprattutto in primavera. Adesso è diventata un'abitudine quasi fastidiosa. Ho rischiato e per una volta è andata bene.

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Ripetute 14x200 40" rec. 2' 30" [A2]

Quando ho visto l'allenamento di giornata pensavo ad un errore di trascrizione. Sul recupero. Un minuto in più rispetto a dieci giorni fa ma la stessa velocità in ripetuta seppur su distanza più breve. Mai sono stato più felice d'essermi sbagliato. Paragonare una seduta ad un'altra non sempre è così immediato. Va tenuto conto di quanto si è fatto nei giorni precedenti e quanto andrà fatto nei successivi. Ma questo l'ho capito solo dopo, quando le mie gambe mi hanno ricordato che questo week-end non è stato proprio all'insegna del riposo.

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Ripetute 5x1000 + 1x2000 3' 35" rec.3' [A2]

Non ho mai ringraziato tanto il brutto tempo quanto ieri sera. Credo che siano poche le persone che riescano ad apprezzare un pomeriggio di pioggia. E infatti lungo l'alzaia non ce n'erano molte. Ma credo che senza quel clima fresco e con il sole della primavera inoltrata la sessione di ripetute non avrebbe avuto lo stesso esito. Ha piovuto abbondantemente per tutto il pomeriggio e i gradi sono scesi fino a 13°C. Quando in maglietta e pantaloncini sono uscito in strada la pioggia era già diventata pioviggine. Il tempo perfetto.

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4 Km CRF + 4 Km 4' 20" + 4 Km 4' 00"

Sabato. Tempo di medio pre-lungo. Non pensavo che le ripetute di giovedì sarebbero rimaste ancora nelle gambe due giorni dopo. Oltretutto ho pensato bene di fare un allenamento a digiuno di carboidrati e colazione per abituarmi all'uso dei grassi in gara e sicuramente la cosa ha inciso. Fatica. I primi caldi poi si fanno sentire. Tutto sommato i ritmi impostati da Fulvio non mi sembravano nulla di che, ma mi sono subito accorto che le gambe non avevano intenzione di seguire il resto del corpo. Sono comunque partito piano, ed ho solo leggermente accelerato l'andatura dopo i primi quattro chilometri.

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Ritmo

Ritmo nelle gambe. Quello di cui avevo bisogno dopo il fango e le salite della MoMot. E fortunatamente la pioggia prevista per la serata non si è fatta vedere. Partenza quasi a fatica, con le gambe ancora imballate. Ma non avendo nessuna sorta di obiettivo cronometrico o di allenamento specifico e correndo la parte di riscaldamento ancora insieme a Chiara, ho solo aspettato che i muscoli si abituassero al movimento. Il sollievo di ritrovare il ritmo costante e regolare senza dislivello è stato immediato. Come quando ti alzi dal letto e stiri i muscoli. La sensazione di compressione e atrofizzazione è passata in un attimo lasciando spazio alla benefica impressione di rilassamento e freschezza.

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Quater salt coi Sciatt (Ornago)

Ancora intontito dall'euforia del sabato sera, dopo una pizza in compagnia e sei ore di sonno ci siamo presentati alla partenza ad Ornago. Un po' voglia di correre, un po' dovere d'esserci in vista della Monza-Resegone di fine giugno. Non sono state le energie disperse tra le gocce del diecimila serale, quanto più le condizioni in cui ci siamo ritrovati. Quater salt coi sciatt... quattro salti con le rane. Mai nome fu più azzeccato. Pioggia. Vento. Campagna. Un mix sfiancante, anche per il più ardito dei trailer.

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Lento e Franco

Ci voleva una corsa in compagnia. Ci voleva per svagare un po' la testa e non sentire i chilometri nelle gambe. Perchè le gambe stanno cominciando a soffrire. Quando ieri sera mi è arrivata la telefonata di Franco e ancora non ero arrivato a casa, mi sono precipitato per non farlo aspettare troppo. Avevo voglia di fare quattro chiacchiere sull'alzaia sgranchiendo un po' le gambe. Sapevo anche che saremmo andati un po' più forte del dovuto. E infatti così è stato.

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