Altri sei. Gli ultimi prima della Monza-Resegone. La gara si avvicina e la tensione sale. Come la strada. Come il sentiero che porta da Erve a Capanna Monza. Ogni giorno che passa è un giorno in meno per recuperare. Ma già oggi i ritmi sono migliorati. Le gambe girano meglio. La stanchezza deve essersi dispersa sotto le suole passo dopo passo in questi ultimi giorni. Mi sento un po' più pesante rispetto ad un mese fa ma non sarà un problema. Dopo il via conterà solo far girare le gambe. Di tutta la squadra.

E' iniziata la settimana di scarico. Ed è iniziato anche il caldo, quello vero. Per rompere un po' la routine e approfittando del passo più lento ho optato per cominciare ad esplorare dei giri alternativi nelle campagne a nord di Gessate. Sempre prendendo come punto di riferimento il Canale Villoresi. Un piccolo canaletto d'acqua che dovrebbe arrivare fino al Lambro, credo. Zona Monza. Una lunga nuova pista ciclabile appena fatta. Non troppo larga, non troppo frequentata. Il giusto per scaricare mente e gambe quando l'allenamento lo concede.

Questa volta è andato tutto storto. E mene sono preoccupato. Ma è andato talmente storto che subito ho pensato che fosse qualcosa di passaggio. Ed infatti il prof. Massini questa sera mi ha già rincuorato. Troppo carico dopo le salite di settimana scorsa a Galbiate. Il week-end fuori porta mi ha fatto optare per la gara di venerdì a Torre Boldone e non ho scaricato a sufficienza. Quindi solo un sovraccarico che si dovrebbe risolvere con un semplice scarico entro la 10K di domenica al Parco Nord. Sarebbe un peccato arrivarci non al meglio.

Se avete voglia di una sfida e non avete paura di perderla correte nella bergamasca. Credo non ci sia zona più difficile per una sfida. Un livello altissimo. In tutte le distanze e in tutte le competizioni. Per me, per noi, stasera è stato l'esordio. Fortuntamente anche la serata è stata, climaticamente parlando, accettabile. Caldo ma non asfissiante, soprattutto per essere a giugno. Anche solo a vista d'occhio il livello dei partecipanti mi è sembrato subito molto alto. Qualche faccia la si impara a conoscere ed anche il livello delle squadre. Ma senza paura ci siamo presentati alla linea di partenza. Solo qualche metro più indietro.

Buona la seconda. Ok, solo sei chilometri. Ma le sensazioni rispetto a ieri sono state di miglioramento. Non parlo ancora di top, ma per lo meno sono riuscito a tirare a 3' 55" e 3' 43" gli ultimi due chilometri. Il termometro diceva 33,5°C al ritorno a casa. E in effetti il sole ha scaldato parecchio anche se già posizionato in zona tramonto. Sono partito tranquillo e dopo neanche un chilometro ho incontrato Franco, reduce da un ottocento tirato in pista e almeno altri dodici chilometri nelle gambe. Abbiamo continuato insieme fino al Canale Villoresi.

Questa volta la lezione me la sono meritata. Sotto tutti gli aspetti. E credo che principalmente sia stata tutta da imputare alla testa prima che alle gambe. Poteva essere la gara che aspettavo da tempo nei 10000 m, quel percorso perfetto sognato da tempo. Pochissime curve, rettilinei lunghi il giusto per non sfiancare la mente, bel tempo, poca confusione, periodo lontanto dalle gare. Eppure qualcosa non è andato. Forse tante piccole cose. Ma sommate si sono trasformate in quei secondi preziosi di ritardo dal tutto. Personale, podio, prestazione, soddisfazione. Sorriso. E' stato bello esserci, è stato bello correre, ma questa volta non sono soddisfatto per nulla. Di me stesso.

Quando ritorno da una corsa e non sono soddisfatto mi sembra quasi d'aver buttato via il tempo. Non tanto per la forma o il cronometraggio, ma perchè non me la sono goduta. E ieri è stato così. Una concomitanza di eventi, tra cui non ultimo il temporale su Bergamo che si stava avvicinando insidioso. Zero voglia di prendere acqua. Tra l'altro, temporale mai arrivato in zona. Sono tornato a casa, cambiato e partito il più in frtta possibile. Il vento del maltempo in arrivo ha moderato anche un po' il caldo del pomeriggio. Un po' fastidiosa l'aria avversa nell'andata, ma caldo accettabile.

Eccole. Nike Free Corro Ergo Sum. In tutta la loro bellezza. Mi fa sorridere vedere il nome del sito stampato sulla linguetta. Direi un ottimo lavoro e un ottimo servizio quello di Nike ID (consegna avvenuta in dieci giorni). Alla fine, anche valutando i risultati del sondaggio proposto su queste pagine, su facebook e su twitter ho optato per il modello numero due, che se l'è giocata fino alla fine con il tre. Bicolori, fondo grigio scuro, componenti azzurre ed inserti bianchi e grigio chiari. Come suddiviso esattamente nella grafica del sito. Sulle lunguette la scritta Ergo Sum. Corro è insito nel loro modo di essere. Ora non mi resta che sfoggiarle. Magari in qualche occasione speciale.

Nuova nata in casa Nike, Nike Flyknit Lunar1+ iD. O meglio, penultima ma con un nuovo look, l'ID. Quindi nuovo modello anche per Corro Ergo Sum. Il grigio classico della tomaia si adatta perfettamente al mood del sito, lasciando agli inserti e alla suola il bianco e l'azzurro di contorno. Ma Nike Flyknit Lunar1+ iD non è solo style. Ritorna il sistema ammortizzante Lunarlon che tanto mi aveva colpito alla sua uscita, ma che non avevo mai provato se non in negozio: il supporto plantare che si adatta alla tua tipolgia di appoggio. Per i runners con un’andatura neutra alla ricerca di un scarpa ultraleggera che offra un fit dinamico ma con un mix di ammortizzazione e sostegno.

Come suggerito dal prof. Massini nessun secondo tentativo con le ripetute mancate l'altro ieri ma solo scarico. E le gambe ringraziano, ma allo stesso tempo si fanno sentire. Mi sembra di avere due sacchi di patate legati alle cosce. Inizia il caldo e inizio a soffrire maggiormente di crampi, soprattutto di notte quando i muscoli si rilassanop, per cui dovrò ricorrere ad aumentare le dosi di sali e magnesio e potassio. Intanto ho approfittato del giro breve e senza pretese per esplorare la campagna attorno a casa che sta subendo tanti cambiamenti. Purtroppo.

Mancano solo due giorni al primo compleanno di Markiyan, ma il regalo più bello glielo abbiamo (avete) già fatto in questi sei mesi. Già, sono passati sei mesi da quando abbiamo dato il via a questo progetto insieme ad AiCra per aiutarlo. La Maratona di Milano è passata in fretta, ma la maratona di solidarietà nata per aiutarlo non si è fermata. Mai. E con l'ultima offerta proprio di oggi abbiamo raggiunto 2440.00€ totali. Ben oltre quello che era stato il nostro obiettivo iniziale. Questo è il nostro personal best...

Quando arrivi a casa, sfinito, sudato e soddisfatto rimane solo la voglia di ricominciare tutto da capo. Dopo una pausa magari. Ma l'allenamento di ieri è stata una sfida ed è stato bello capire di potercela fare. Non avevo mai messo insieme ripetute brevi e medio a ritmo maratona. Un bel mix. E con effetti a lungo termine. Sfogliando le settimane di allenamenti fatte fino ad ora è chiaro l'obiettivo del prof. Massini: aumentare la velocità ed abituare gambe e testa a correre a ritmo maratona in condizioni di stress. Se fino ad ora avevamo lavorato solo per raggiungere il primo punto, adesso siamo passati anche al secondo. All'orizzonte vedo già l'autunno.