Questa sera, correndo, ho ripensato solo alla Cariparma Running di domenica. Più e più volte come in questi giorni. Sto cercando di analizzare cosa è andato per il verso giusto, cosa ho sbagliato, cosa è migliorabile da qui a un mese. L'analisi fatta e mandatami dall'amico Paolo guardando i grafici di garmin connect è stata più che azzeccata. Sicuramente una partenza troppo veloce che poi ho pagato nel finale. Errore da non fare. Da non fare. Stabilire il ritmo e tenere quello per tutta la gara. E da quanto ho capito dalle tabelle di Fulvio il passo giusto dovrebbe essere quello dei 4' 05". Abbiamo analizzato insieme la corsa e siamo giunti alla stessa conclusione: servono lavori in resistenza, per la distanza. Per cui già domani e poi domenica ci saranno chilometri da macinare.

Cariparma Running alle porte. E' dallo scorso anno che aspetto la mia rivincita. Già, un anno. Non avrei nemmeno dovuto correre quei dieci chilometri che dovevano essere l'inizio della preparazione per una maratona autunnale mai corsa. E questa volta saranno invece il test che dirà a cosa puntare tra poco più di un mese a Carpi. Ci sarà anche Simone con noi. E ci sarà il sole, compagno fedele di questa prima parte di preparazione estiva. So che dovrei prenderla come allenamento, ma non è facile. Quando c'è una nuova sfida è sempre difficile accontentarsi.

Gambe e visi abbronzati. Passi lenti. Sudore che cade copioso riempiendo maglie e canotte. Parole che si sprecano tra coppie e gruppi di amici, chi raccontando le proprie vacanze, chi fantasticando sulle prossime gare da programmare. Settembre. Inizio ufficiale della nuova stagione di corsa. Chi è stato rimandato è già pronto agli esami delle prossime settimane. Chi invece si è goduto un'estate di riposo e relax, conta ad ogni passo i chili di troppo che ondeggiano su pancia fianchi e cosce. Sfilo veloce, quasi silente, tra le centinaia di runners presenti ascoltando qua è là quel poco che riesco a cogliere dei loro racconti. Storie che poi si riassumo tutte in un unico uff, che caldo...

Non ci fosse stato Franco non sarebbe stato facile finire l'allenamento di questa sera. E' la prima volta che faccio un allenamento di ripetute in coppia (a parte quando casualmente ci siamo incrociati sul Naviglio due settimane fa, nda) e devo dire che è stato più che utile. In questo caso più a me che a lui. Soprattutto quando nella seconda parte dei 15 Km mi sono accodato alla sua scia, cercando di rimanergli il più vicino possibile, provando a non mollare, resistendo alla tentazione di diminuire il passo. E pensare che poco più di un anno fa, alla stessa velocità, eravamo fianco a fianco per il mio pb alla Maratonina del Naviglio.

La danza della pioggia ha funzionato, ma va perfezionata. Ancora non so come interpretare questo primo vero lungo pre-maratona. Tre facce della stessa gara. Tre, come i giri da completare. Una cosa è certa: se avessi fatto una gara sui diecimila avrei fatto bene. Quello che mi manca, al momento, è la velocità sulla distanza. La resistenza. E pensare che appena partito ero rimasto sbalordito della facilità di corsa che avevo. Gambe pulite che giravano da sole. La sorpresa delle prima gocce di pioggia e il cielo grigio plumbeo. La salita mi è sembrata discesa. Poi... poi la pioggia è finita, gli avversari sono stati sempre di meno. Io e la strada. E la discesa è diventata salita.

Ultimo allenamento di qualità andato. Sapevo che sarebbe stato abbastanza facile, anche se poi alla fine la fatica l'abbiamo sentita. Umido. Insieme a Franco, col quale si prospettano, oltre che altri allenamenti, anche qualche gara autunnale. Monza in primis. Ripetute a 3' 50" per muovere le gambe ma per non sfiancarmi in vista di domenica. In realtà un po' più veloci. Nulla di che, dovrebbe essere il ritmo da tenere in mezza a dire il vero. Ma mi sembra ancora un'utopia. 

Il Naviglio il sabato mattina è terra dei ciclisti. Un via vai continuo, in una direzione e nell'altra. Gruppi che si ritrovano nel week-end, papà con figli, signore con la spesa. Il sole spinge tutti ad uscire. Uno slalom continuo, tra campanelli che suonano e ruote rombanti che arrivano alle spalle. Pochi a piedi. Qualcuno che passeggia, qualcuno che pesca. E' la domenica il giorno del podista e il sabato tutti riposano. Quasi tutti.

Mi sono accorto solo oggi che siamo già entrati nel quinto anno di Corro Ergo Sum. Era il 20 agosto 2008 quando ho scritto il primo post sulla vecchia piattaforma. Cinque anni di corse, allenamenti, amicizie, avventure. Cinque anni in cui quasi ogni giorno ho raccontato qualcosa della mia vita sportiva, ho raccontato gare, ho ragionato su stati di forma, tabelle. Momenti in cui ho raggiunto sempre nuovi obiettivi, vinto premi, raggiunto podi e momenti di sconforto fatti di settimane di stop forzati, problemi, piccoli infortuni. Ma poi alla fine sono sempre qui. Scarpe nuove ai piedi, nuove gare, nuovi obiettivi. Nuovi lettori, vecchi amici. Lettori che diventano amici. Amici che diventano runners. Perchè alla fine è questo che ci unisce.

Rifinitura pre-gara. Come nelle grandi occasioni. Speriamo lo sia e non diventi un buco nell'acqua. Acqua che potrebbe diventare domani l'ago della bilancia tra una prestazione dignitosa e una debacle. Sono uscito a metà mattina proprio per capire la diffocltà che avremo per il caldo che caratterizza questo week-end. Ed era caldo. Sole che scotta. Sarà importante cercare l'ombra finchè ce n'è, prima che il sole si alzi troppo verso mezzogiorno. Uno dei difetti della Cariparma Running è proprio l'orario di partenza che per una gara di trenta chilometri sposta l'arrivo ad orari in cui sarebbe meglio già essere con le gambe sotto il tavolo.

Finalmente scarico. Dopo quindici giorni non-stop, un po' di riposo per gambe e testa. Domenica sarà un giorno importante. Fulvio è fiducioso. Io curioso. Speravo in giornate un po' più fresche in vista del primo test pre-maratona, ma probabilmente sarà invece un caldo simil-agostiniano ad accompagnarci. Motivo per il quale questa settimana, come già ieri, uscirò un po' prima la sera, per non disabituarmi troppo al sole. Le giornate sono ritornate calde il pomeriggio, molto più fresche al mattino. Forse sarebbe il caso di imparare a fare la danza della pioggia.

Maratona infrasettimanale completata. Devo dire un buon allenamento se la fatica fatta ieri è proporzionale alla crescita atletica. Era da un po' che non sentivo tirare il flessore con qualche sintomo di crampo. Evidentemente di chilometri ne sto macinando parecchi. Non fa nemmeno più caldo, per cui l'unico motivo plausibile rimane la distanza. Lento e solo. 14 Km un po' sofferti nonostante l'andatura sia stata tranquilla. La cosa positiva è che le ginocchia sembrano stare meglio. Probabilmente si stanno abituando piano piano al carico. Ho solo notato che spingendo con la punta del piede (come si fa in salite ripide solitamente) la fitta i zona bandelletta ritorna. Ma basta saperlo e non farlo.

La tapasciata è sempre una sicurezza. E un po' mi mancano in questa estate improvvisata e afosa. Ti dà quel gusto di corsa pura, naturale, romantica. Ti dà quel supporto per renderti l'allenamento più leggero, meno stressante, stimolante. Ti ricorda che le gare si stanno avvicinando e che è tempo di correre in compagnia. Seconda per me in terra friulana e c'è sempre comunque qualcosa di nuovo da scoprire. Da valutare. Nessuna partenza anticipata al mattino presto. Anzi, siamo noi che abbiamo in previsione il lungo-medio ad essere i primi a partire. Nessuna confusione lungo il percorso, nessuna coda. Per lunghi tratti mi sono trovato solo, disperso, immerso nella quiete e la calma della campagna udinese. E ristori che ti fanno vanire fame e voglia di fermarti. Altro che solo un bicchiere d'acqua. Frutta fresca in gran quantità. E finalmente quei 20°C tanto agognati. Correre così è tutta un'altra cosa.