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A caccia con le nutrie

Ho pensato al mio caro amico Andrea appena arrivato sull'alzaia. Buio rotto solo dalla mia piccola lampada frontale lasciata al minimo, qualche timida goccia di pioggia che cominciava a cadere. Solo il rumore dei miei passi. Poi un tuffo nell'acqua del Naviglio. Guardo alla mia sinistra e vedo una nutria che nuota silenziosa alla ricerca della sua cena. Andiamo fianco a fianco per qualche metro, poi la lascio indietro. Quando arriva l'inverno anche la fauna delle campagne della Martesana cambia. Come cambiano e abitudini di quelli che corrono e che ora mi hanno lasciato solo.

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In campagna

Credo che oggi sia stata una delle ultime volte in cui ho potuto approfittare della luce e della pausa pranzo. Sta arrivando il momento dell'inverno freddo e buio. Visto che in questo week-end sarò a Firenze per accompagnare Chiara alla sua Maratona oggi ho (anzi avrei) voluto stare fuori un po' più del solito. Sarà la prima olta che vivo una maratona da spettatore. So già che sarà dura, ma ne approfitterò per dedicarmi alla fotografia (magari salta fuori qualcosa di buono per il sito) e al tifo. Per chi ci sarà ci si vede al villaggio o lungo le vie di Firenze. Per cambiare un po' e approfittando del caldo e dovendo arrivare fino a Melzo, ho voluto allungare il solito percorso di qualche chilometro, per arrivare almeno a 60'.

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Torino... 3 ore 56 minuti 37 secondi

Il racconto di Caio sulla sua Maratona non ha bisogno di altre parole se non delle sue.

"Bello prendere per mano un sogno e accompagnarlo per tutta la sua vita. Vederlo nascere, crescere e cambiare. Vedere come con il passare del tempo diventi sempre più qualcosa di vero: da toccare, da seguire, da raggiungere. Sognavo di correre una maratona sotto le quattro ore. Sognavo un traguardo e un cronometro. Per troppo tempo quel sogno è rimasto lì: miraggio lontano, irraggiungibile. Troppa gente, gente che correva, mi liquidava con un semplice “Eh...correrla sotto le quattro ore non è mica uno scherzo...”. Miraggio, lontano, irraggiungibile. Poi succede che un giorno cambia tutto, che ti metti a correre e che non ti fermi più. E quel sogno lasciato chissà dove salta fuori di nuovo e ti torna in mano, come quando apri un cassetto per caso e trovi qualcosa che credevi di avere perso. Qualcosa a cui tenevi molto. Lo tocchi, lo annusi. E’ di nuovo tuo."

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Una vigilia diversa

Oggi sarebbe dovuto essere l'ultimo allenamento prima della maratona. Incredibile come le settimane siano volate da quando ho cominciato a curare la fibrosi. Ormai tre mesi fa. Sarebbe dovuta essere la vigilia, l'allenamento leggero, quello che di solito corro pensando alla partenza, al percorso, agli allenamenti fatti. Ma questa volta no. Domenica sarò a Crema, solo per una mezza, la prima mezza in vista di aprile. Al mio posto in griglia ci sarà invece Caio, reduce da New York. E sarà lui a correre per me, a provare a raggiungere quel suo personale che ancora non è riuscito a fare suo. Ma a lavorato bene in questi mesi e i risultati non potranno altro che venire. E poi ci sarò io a casa ad urlagli "Dai Caio, dai! Non mollare...". Insieme a lui anche Iacopo, il mio amico ultraman, e Simone, al ritorno in maratona dopo parecchi mesi. E poi tanti altri, famosi e meno, che proveranno tra questo week-end a Torino e il prossimo a Firenze, a raccogliere i frutti dei mesi di allenamento buttatti nella grande-mela. In bocca al lupo a tutti ragazzi. Correte, perchè tra poco ritorno anch'io.

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Ripetute 6x500 rec.500 [A2]

Sorpresa. Quello che mi è successo al termine della seduta di ripetute sui 10 Km di questa sera. Estrema sorpresa. Speravo di fare meglio rispetto alle settimane precedenti, sempre un po' di più ogni volta. Ed infatti così è stato. Ma non credevo che il miglioramento sarebbe stato così repentino. La pausa di due giorni per impegni vari, il week-end di quasi-riposo son serviti alle gambe per riposare un po', e quando sono partito le ho sentite girare subito bene. Visti i ritmi che sono riuscito la scorsa settimana, ho anche optato per le A2, un po' per ammorbidirle ed usarle un po' di più, un po' testarle anche in allenamenti veloci. E le Saucony Mirage hanno risposto alla grande.

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Cogito... Ergo Sum

Spulciando tra le statistiche del sito ho scoperto con sorpresa che una delle maggiori chiavi di ricerca su google che portano su corroergosum.it è "significato corro ergo sum". In effetti non ci avevo mai pensato. In nessuna pagina è presente una spiegazione anche breve di cosa voglia dire questa frase, né da dove è tratta, né a cosa si ispira. E coincidenza vuole che proprio questo mese, sull'ultimo numero di Runner's World, sia stato scritto un articolo che inconsapevolmente cita il blog e spiega da dove ne deriva il nome. Ho trovato molto interessante tutto l'articolo che riguarda La Filosofia del Running e che analizza la Corsa dal punto di vista dei maggiori Filosofi della storia, ma in particolar modo ho trovato perfetto il capitolo su Cartesio. Corsa e pensiero. Un modo di essere, di esistere. Un modo di correre.

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Va bene così

La Mezza di ieri mi ha lasciato tanta fiducia. E un ricordo indelebile. E' stato importante vedere i passi in avanti di queste ultime settimane. Non mi sarei mai aspettato di riuscire a correre i ventuno chilometri in completo controllo e tranquillità. Se penso a settembre dello scorso anno in cui avevo praticamente impiegato lo stesso tempo ma ero arrivato sfinito di passi in avanti ne ho fatti parecchi. E questo mi serve per continuare su questa strada, senza fretta e senza voler avere subito i risultati. Di tempo ce n'è a sufficienza per arrivare pronti al prossimo appuntamento. Il prossimo check-in tra tre settimane, nuovamente a Colonia, per la 10 Km di Babbo Natale, la Kölner Nikolauslauf. Avanti con le ripetute.

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Ripetute 6x500 rec.500

Fatica si, ma risultati anche. E finalmente aggiungerei. Poco alla volta le cose migliorano, quasi tutte. Uscire a correre dopo il lavoro ormai vuol dire correre di notte, ma questo si sapeva già. Il vantaggio è quello di avere tutta l'alzaia a disposizione. Anche se questa sera ho incrociato un buon numero di runners in allenamento. Si vede che la stagione delle maratone è in pieno svolgimento. Io ho fatto il mio, per la mia maratona. Nuova seduta di ripetute dopo quella di settimana scorsa e le gambe cominciano a riprendere il ritmo. Fatica, solito fastidio, ma anche un po' più di velocità.

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Una Maratona diversa

Ieri a Firenze è stata la mia prima Maratona da spettatore. Non mi era mai successo. Non sono molte le corse che ho vissuto da fuori. E' stata un'esperienza diversa, strana. Anche perchè comunque ho vissuto il week-end come lo vive un maratoneta: arrivo in città, visita all'expo, ritiro del pettorale, tensione pre-cena, sveglia e colazione il mattino presto, tensione pre-gara, entrata alle gabbie alla partenza. Tutto come fosse una normale corsa. E invece poi da quelle gabbie sono rimasto fuori, col mio zaino e la mia macchina fotografica. Ho cercato una posizione comoda per godermi lo sparo, il via, i top-runners che scattano alla partenza. E poco dopo è cominciata la mia-maratona, quella del rincorrere i punti strategici, i crocevia, calcolando il tempo di spostamento da una parte all'altra, cercando di riconoscere il tempo di percorrenza di chi sta passando. L'ho scoperto solo ieri, ma anche assistere ad una maratona, fino in fondo, è una faticaccia.

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Ripetute 6x500 rec.500

Ci sono anche giornate così, perfette. Credo che fosse da parecchi mesi che non riuscivo a correre così bene. E grazie anche alla pausa-pranzo ho corso con il sole e il caldo. Roba rara di questi tempi. Anche questo ha sicuramente inciso su tutto il resto dell'uscita. Oggi era giorno di ripetute. Solo il fatto di poter vedere bene a strada, di sentire il caldo del sole, di potersi godere il clima mite di questo strano inverno ha fatto andare da sole le gambe. Ho cercato di partire piano nel riscaldamento, anche perchè la mezza di domenica mi ha lasciato le gambe intorpidite anche a distanza di tre giorni. Un po' di fatica l'ho fatta ad ingranare, almeno fino a quando ho iniziato la prima serie. Poi è peggiorato, in meglio. Nel senso che la fatica è aumentata ma le gambe hanno girato a meraviglia.

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Pacer alla Maratonina di Crema (Crema)

Guardare gli occhi lucidi di chi ha appena finito la sua corsa insieme a te e sentire il suo lungo abbraccio non volersi mai staccare dalle tue spalle. Singhiozzi e stanchezza che si mischiano dopo un'ora e mezza di corsa. Alzare lo sguardo e incrociare gli occhi di lei appena arrivata a sorpresa mentre ti sorride con un nuovo personale. Un bacio e un abbraccio davanti ad una transenna. Sentire la voce di chi ha appena finito la sua maratona ed ha raggiunto quell'obiettivo che sembrava imprendibile. Vedere il sorriso nelle sue parole, l'euforia della vittoria, la gioia che nasce dalla fatica e dalle delusioni. Sapevo che oggi sarebbe stato un gran giorno, ma non pensavo sarebbe stato così emozionante. Anche perchè a correre, davvero, oggi non sono stato io, ma le gambe di quelli che vogliono farlo insieme a me.

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Tempo di recupero

E' stata uan giornata intensa, lunga e faticosa. Sono solo le sette di sera ma è come se fossero le undici. Quando sono rientrato a casa ero a pezzi, ma non ho saputo resistere alla possibilità di correre con gli ultimi raggi di sole che offriva il giorno già avviato verso il tramonto. Maglietta e pantaloncini e sono corso sull'alzaia del Naviglio Martesana a sfilare in mezzo a gente incappottata, con guanti, cappelli e sciarpe. Mi guardavano straniti, come si guarda un pazzo. E dire che mi è anche sembrata parecchio calda l'inizio di serata.

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