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Tempo di recupero

E' stata uan giornata intensa, lunga e faticosa. Sono solo le sette di sera ma è come se fossero le undici. Quando sono rientrato a casa ero a pezzi, ma non ho saputo resistere alla possibilità di correre con gli ultimi raggi di sole che offriva il giorno già avviato verso il tramonto. Maglietta e pantaloncini e sono corso sull'alzaia del Naviglio Martesana a sfilare in mezzo a gente incappottata, con guanti, cappelli e sciarpe. Mi guardavano straniti, come si guarda un pazzo. E dire che mi è anche sembrata parecchio calda l'inizio di serata.

Ho corso con calma, tranquillo, per sciogliere dal lungo di ieri, la prima vera tapasciata di questa seconda parte di stagione. E mi sono accorto di non essere proprio più abituato a correre su sterrato e nei campi. Avevo dolori un po' ovunque stasera, a partire dalle anche passando per i fasci muscolari esterni delle cosce. Senza tralasciare il solito polpaccio sinistro. Fastidio o dolore? Ormai non so più neanche io cosa pensare. Il giorno dopo è sempre così. I 12 Km di giornata li ho un po' sofferti, ma ho solo pensato a mettere un po' di chilometri nelle gambe ed a sciogliere. Oggi è proprio servito. Ora sento le gambe stanche ma più rilassate. Un medio-lento per scaricare la pesantezza del percorso di ieri in vista delle ripetute di mercoledì ma soprattutto della prima mezza dopo l'infortunio domenica alla Maratonina di Crema. Non sarà facile, per cui meglio non strafare in questi giorni. L'andata e ritorno di oggi è passata in 51' 05" ma davvero questa volta ho solo voluto godermi un'uscita. Fatica permettendo.