A caccia con le nutrie
Ho pensato al mio caro amico Andrea appena arrivato sull'alzaia. Buio rotto solo dalla mia piccola lampada frontale lasciata al minimo, qualche timida goccia di pioggia che cominciava a cadere. Solo il rumore dei miei passi. Poi un tuffo nell'acqua del Naviglio. Guardo alla mia sinistra e vedo una nutria che nuota silenziosa alla ricerca della sua cena. Andiamo fianco a fianco per qualche metro, poi la lascio indietro. Quando arriva l'inverno anche la fauna delle campagne della Martesana cambia. Come cambiano e abitudini di quelli che corrono e che ora mi hanno lasciato solo.
Ho lasciato la nutria e poco più avanti ne ho vista un'altra, anche lei intenta a scovare qualche anatra dormiente. Ma non ce n'erano stasera lungo l'alzaia. Ho proseguito nel mio allenamento lasciando dandare le gambe stanche dopo le ripetute di ieri. Un po' di fastidio al polpaccio per l'affaticamento, ma per il resto tutto bene. Un buon passo sotto un'ininterrotta pioggerellina autunnale iniziata poco dopo essere uscito di casa. Sempre meglio che inizi a piovere quando ormai si è caldi. E' più dolce. Tutti quelli che ho incontrato sulla ciclabile avevano un piccolo faro in testa come me. Strano salutarsi senza neanche potersi vedere in viso, controluce. Sono uscito un po' controvoglia, ma durante i 14 Km sono stato contento di averlo fatto. Mi sono rilassato, un po' stancato. Domenica è tempo di mezza, ultima uscita dell'anno col gruppo, e avevo bisogno di un po' di chilometri nelle gambe. Sono andato e tornato in 58' 32", circa come nelle settimane passate. La temperatura ancora regge. Chissà per quanto.