Io ci provo
Ci ho pensato e ripensato per giorni. Da quando ho avuto i primi problemi ad inizio gennaio. Crederci o dimenticare. Ho provato più volte a parlarne con Fulvio, ho cercato di capire da solo, mi sono affidato alle mani di William, ho voluto la certezza del medico. Avevo anche quasi messo il cuore in pace ad un certo punto. Ma la tentazione è sempre stata grande. Ed alla fine abbiamo scelto. Certo, ora dovrò verificare che anche il corpo voglia seguire quello che mente e cuore vogliono. Quella sarà la parte più difficile, perchè il corpo non-mente. Nemmeno a sè stessi. Però almeno adesso non avrò più scuse, nè tempo per ripensarci. Io ci provo. 12 aprile, Milano Marathon... #roadtomilanomarathon.
Alla fine è un compromesso. Non buttare al vento tutto il lavoro fino a qui fatto, ma neanche farsi ancora più male. Non sarà la maratona della vita, come dice Fulvio "non proveremo a battere il record mondiale". Ma sarà un modo per riprendere confidenza con un certo tipo di allenamento e di distanze. E sarà anche l'occasione per nuovi esperimenti, sportivi e non. La spinta (oltre alle buone sensazioni delle ultime ore e alle corse senza dolore degli ultimi giorni) ce l'ha data l'esito dell'ultima ecografia alla coscia destra. Il referto dice testualmente "probabile infarcimento di proteine infiammatorie" nella zona del vasto mediale. Quindi nessuna lesione, nessuno stiramento, strappo (ma di questo ne ero certo) o contrattura. La sensazione che avevo avuto in corsa a Portland in effetti era stata un po' strana, quasi una fiammata. Non nego d'aver tirato un sospiro di sollievo.
Ora quel che resta da fare è mettersi sotto per davvero. Gli errori non sono ammessi. Non c'è più tempo. La mia preoccupazione maggiore sono i chilometri da mettere nelle gambe, i lunghissimi. La velocità verrà di conseguenza. Dopotutto, il lavoro fatto negli ultimi dodici mesi non verrà buttato via. E i conti li faremo solo alla fine. Se non sarà adesso, l'appuntamento con il personal best sarà in autunno, o il prossimo anno. Io la prendo come un'occasione, un buon allenamento, una lunga preparazione. Dopotutto l'importante è esserci, divertirsi, correre. Bene. E con l'occasione anche qualche novità. Ma per questa ci vorrà ancora qualche giorno di attesa.