Una nuova strada
Quante volte mi sono ritrovato a tagliare un traguardo. In quell'istante infinito, pensieri, emozioni, si accavallano così velocemente che è quasi impossibile descrivere quello che si prova.
Il tempo si ferma insieme all'aria, insieme al respiro. Come in un film, con la telecamera che dal basso riprende la scena roteando al rallentatore. Poi tutto riprende a scorrere a velocità normale. Con il tempo le emozioni diventano ricordi e si rimane bloccati in una specie di oblìo, alla disperata ricerca di qualcosa di nuovo, di più grande.
In questi anni di linee d'arrivo ne ho tagliate tante. A volte con un personal best da incorniciare, altre volte con la voglia di riprovarci dopo una sconfitta, ma guardando sempre avanti.
Sono cambiate le distanze, le difficoltà, i compagni d'avventura. Ne ho avuti al fianco tanti. Qualcuno da rincorrere, qualcun altro da aiutare. Abbiamo condiviso la strada, le emozioni, vittorie e sconfitte. E, ogni volta, qualcuno ha trovato anche un nuovo sogno da inseguire, da realizzare. Oggi tocca a me.
Sono passati undici anni dalla prima volta che ho messo piede nella redazione di Runner's World. Undici anni dalla prima volta che ho scritto il mio primo articolo per il magazine. L'ho ancora nella mia libreria personale. L'ultimo uscirà a fine mese. Ma nel frattempo la mia strada avrà preso già un'altra direzione. Una nuova sfida. Nuovi obiettivi, nuove motivazioni, nuovi compagni. Sempre di corsa.
Si dicono tanti grazie quando si osserva il traguardo dalla parte opposta, davanti a un microfono. Ve lo devo. Perché adesso è arrivato il momento di correre ancora più forte. Più veloce. Più lontano.