Presentazione Milano Marathon 2015
E da oggi possiamo considerare iniziata ufficialmente anche la Milano Marathon 2015. Svelato il percorso e le novità della prossima edizione. Organizzazione migliorata e innovata. Anche se secondo il mio parere l'elemento cardine che può far variare il risultato da positivo a negativo e viceversa sembra non essere stato considerato. O forse solo non citato. Non so cosa ne pensa chi ha già corso Milano, ma la chiusura del traffico è un elemento da non sottovalutare. Essenziale per far sì che tutti possano vivere una giornata di sport senza problemi. Per quel che posso aver capito, è ancora il comune (forse) l'ostacolo più grosso. Andrea Trabuio e il suo staff sembrano aver cercato la soluzione più indolore possibile per oltrepassare il problema. Ma i dubbi, per me, comunque rimangono.
Presentazione del nuovo percorso della Milano Marathon 2015.
Linus presentatore, Andrea Trabuio e Paolo Bellino direttori tecnici della manifestazione, l'assessora allo sport Chiara Bisconti rappresentante del comune e gli sponsor collaboratori della manifestazione (Suisse Gas, Adidas, Enervit, Europ Assistance, Una Hotel) hanno raccontato quel che sarà. Almeno sulla carta. Ma quello che tutti aspattavano è stata la presentazione del nuovo percorso. Partenza e arrivo nel centro di Milano, in Corso Venezia. Per liberare l'area Expo, per diminuire gli spostamenti logistici, per facilitare chi arriva da fuori. Ci sta, e può essere una miglioria apprezzabile, non fosse per la probabilità di far slittare il via trenta minuti più tardi per facilitare l'arrivo dei corridori giornalieri. Io addirittura la anticiperei se potessi scegliere (col caldo, possibile, non si scherza).
Da notare che per disegnare il nuovo percorso è stato interpellato Haile Gebreselassie, leggenda della maratona (che tra l'altro ha quasi promesso una possibile partecipazione). Per cui, almeno sulla carta, percorso veloce e corribile. I primi chilometri saranno tutti in zona centro tra Porta Nuova, Stazione Centrale, Duomo, Piazza della Scala e Triennale. Passaggio già testato nelle due ultime edizioni, ma nella terza parte di gara. Pro e contro. Sicuramente molto più apprezzabile come passaggio ad inizio maratona (il passaggio in Duomo così presto lo avevo provato nel 2007) con sollievo delle gambe che voleranno tra lastroni e sanpietrini, ma emotivamente meno utile rispetto al trentesimo chilometro. Di sicuro, però, l'area del centro-centro sarà liberata in poco tempo.
La seconda parte di percorso si sviluppa tra la City Life (vecchia fiera) e San Siro. Tratto finale del vecchio percorso tra viale Washington e piazza Giulio Cesare per poi percorrere al contrario la zona del Portello e Monte Stella fino al Meazza. Si viaggia verso la periferia, lungo viali larghi e dritti. Percorso relativamente facile e veloce ma dove sicuramente il pubblico non sarà quello delle grandi occasioni.
Giro di boa in Zona Ippodromo. Via Novara e passaggio al Parco di Trenno, classico di molte corse milanesi. Zona difficile che coincide con l'arrivo in Milano delle vecchie edizioni. Lampugnano e via Cilea sono il preludio all'arrivo in Molino Dorino, apice al trentesimo chilometro della zona più periferica del percorso. Non sono molto d'accordo con questa scelta. Potrà essere anche una decisione logistica corretta, ma essere lontani dal mondo nel momento di maggiore necessità di pubblico e distrazioni non mi sembra il miglior aiuto per il podista.
Un lungo rettilineo di quasi cinque chilometri sulla Gallaratese dà inizio all'ultima parte di gara per la gioia di chi soffre le strade dritte e monotone. Un aiuto per gambe e ritmo. Ma strada che farà già tante vittime prima del fatidico trentacinquesimo chilometro che si ributta in zona Portello. Deviazione in corso Sempione e nuovo passaggio prima del quarantesimo chilometro tra l'Arco della Pace e lo sterrato del Parco in Zona Castello. Arena e Bastioni (in salita!) per lo sprint finale.
Com'è facile vedere il percorso non differisce tanto dalle ultime edizioni, migliorato in alcuni punti e spostato in altri. Io rimango dell'opinione che per far sì che tutto possa correre nel verso giusto si debba obbligatoriamente avere la giornata ecologica e la chiusura totale del traffico. Milano non è New York e se si vuole davvero che scoppi l'amore tra maratoneti e città si deve fare in modo che non ci sia possibilità di scontro. Ma io parlo da maratoneta. Sono parte della minoranza. L'altra faccia della maratona, quella che porta i numeri (e i soldi), è la Relay Marathon, ormai consolidata staffetta non-competitiva affiancata al progetto del Charity Program delle onlus. Evento nell'evento che ha trasformato negli anni la Maratona di Milano. Più pubblico, più festa, più evento. Più amicizia e più beneficenza. E più sport. Per tutti. Un connubio che sicuramente ha portato tanti benefici anche alla vera 42 Km. Non bisognerebbe però scordarsi che comunque rimane sempre lei la regina. #roadtomilanomarathon ormai ha preso il via.