Visita medico-sportiva al tempo del Covid
Sono sicuramente molti i runner (e non solo) che, prenotando la visita medico-sportiva agonistica annuale, si sono ritrovati spiazzati alla richiesta da parte del medico sportivo di un ulteriore approfondimento clinico per aver contratto il Coronavirus, anche in forma lieve. Ecco tutto quello che c’è da sapere...
La visita-medico sportiva agonistica in Italia è obbligatoria dal 1982 grazie all’approvazione di un Decreto Ministeriale all’interno del quale sono state riportate le “Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica”. Un protocollo conosciuto da tutti gli sportivi italiani che, fin da ragazzi, sono stati abituati a questo check in annuale per verificare il proprio stato di salute per poter praticare una qualsiasi attività sportiva agonistica.
Si tratta di un semplice screening che valuta lo stato fisico in cui vengono analizzati diversi parametri: l’esame delle urine, che fornisce informazioni sulla funzionalità renale e su altre malattie come, ad esempio, il diabete; l’esame della vista che prevede la verifica della capacità visiva e di riconoscere i colori; la prova dell’udito e la spirometria che danno informazioni su udito e funzionalità polmonare; e, infine, un elettrocardiogramma di base (a riposo) e dopo sforzo, in grado di verificare lo stato del cuore.
Lo scorso anno, però, la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), dopo il protrarsi della diffusine del Coronavirus, ha rilasciato un nuovo “Protocollo per l’idoneità e la ripresa all’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti Covid-19 positivi guariti e in atleti con sintomi suggestivi per Covid-19 in assenza di diagnosi da SarsCOV-2”.
Come riporta lo stesso sito ufficiale della FMSI, questo nuovo protocollo, approvato anche dal Ministero della Salute, ha l’obiettivo di “favorire la ripresa dell’attività sportiva, quale fondamentale strumento di prevenzione e tutela della salute fisica e mentale in condizioni di sicurezza per l’atleta, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale e limitando altresì i costi a carico delle famiglie dei test diagnostici obbligatori, che pure rimangono nella discrezionalità del Medico Specialista in Medicina dello Sport, a seconda dello stadio clinico della patologia”.
In pratica, chiunque sia risultato positivo, al momento di rinnovare il certificato medico sportivo dovrà sottoporsi (a discrezione del Medico Specialista) a una serie di esami diagnostici aggiuntivi (da pagare in più).
Come funziona per i runner amatori
Gli atleti sono stati suddivisi in due diverse categorie, positivi (A) e negativi/asintomatici (B).
In quest'ultimo caso la visita e il relativo rilascio del certificato medico sportivo agonistico vengono eseguiti seguendo la normale prassi, ma possono essere richiesti da parte del medico specialista ulteriori esami su motivato sospetto clinico. Se un atleta dovesse poi contrarre il virus successivamente alla visita sarà tenuto a informare, oltre il proprio medico, anche il proprio Medico Sociale e, a guarigione avvenuta, il medico presso la struttura dove ha sostenuto la visita medico-agonistica per il rilascio di un attestato di ritorno all’attività sportiva, che riattivi la validità del certificato medico sospeso.
Gli atleti che sono stati positivi sono, invece, suddivisi in tre gruppi per gravità della malattia: A.1 malattia lieve, A.2 malattia moderata, A.3 malattia critica. In base alla categoria di appartenenza sono previstiuna serie di esami specialistici, più o meno approfonditi, per verificare eventuali problematiche dovute allo sviluppo del Coronavirus.
A.1 ATLETI (NON PROFESSIONISTI) APPARTENENTI ALLO STADIO CLINICO DI “INFEZIONE ASINTOMATICA O PRESINTOMATICA” O “MALATTIA LIEVE”
Esami obbligatori da sostenere per il rilascio del certificato medico agonistico (7 giorni dalla guarigione per gli under 40, 14 giorni dalla guarigione per gli over 40*):
1. ECG basale
2.Test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo (anche con step-test) sino al raggiungimento almeno dell’85% della FC max, per gli atleti sotto i 40 anni e con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare;
oppure:
2. Test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico, per gli atleti sopra i 40 anni e/o per gli atleti con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare.
* Gli esami vanno eseguiti non prima che siano trascorsi 7 giorni dall’avvenuta guarigione da SARS-CoV-2 accertata secondo la normativa vigente per gli atleti sotto i 40 anni, con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e che abbiano ricevuto la dose booster, ovvero abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti; oppure non prima che siano trascorsi 14 giorni per gli atleti sopra i 40 anni, per gli atleti con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e per gli atleti che non abbiano ricevuto la dose booster, ovvero non abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero non siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti.
Acquisita l’idoneità o l’attestazione di “Ritorno all’attività”, l’atleta potrà riprendere gradualmente gli allenamenti e/o l’attività, sotto l’attento controllo del Medico sociale e/o del Responsabile sanitario della società sportiva.
A.2 ATLETI APPARTENENTI ALLO STADIO CLINICO DI “MALATTIA MODERATA” O CHE SIANO RICORSI A RICOVERO OSPEDALIERO E/O TERAPIE ANTIBIOTICHE
Esami obbligatori da sostenere per il rilascio del certificato medico agonistico (30 giorni dalla guarigione):
1. Test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo il test;
2. Ecocardiogramma color-Doppler;
3. ECG Holter 24hr inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo;
4. Esame spirometrico;
5. Esami ematochimici.
È facoltà del medico valutatore richiedere un’ulteriore visita specialistica.
A.3 ATLETI APPARTENENTI ALLO STADIO CLINICO DI “MALATTIA SEVERA” E “MALATTIA CRITICA”
Esami obbligatori da sostenere per il rilascio del certificato medico agonistico (30 giorni dalla guarigione):
1. Valutazione cardiopolmonare integrata durante test ergometrico incrementale massimale, con monitoraggio ECG e con valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo test;
2. Ecocardiogramma color-Doppler;
3. ECG Holter 24hr;
4. Esame spirometrico;
5. Esami ematochimici.
È facoltà del medico valutatore richiedere un’ulteriore visita specialistica.
Una volta ultimato l’iter di esami, il medico valutatore, rilascerà:
1. in caso di primo rilascio/rinnovo periodico della visita medica, il certificato di idoneità alla pratica dello sport agonistico;
2. in caso di sopraggiunta infezione da Coronavirus con certificazione in corso di validità, l’attestazione di ritorno all'attività (Return to Play).
Per maggiori dettagli → Protocollo FMSI per il ritorno all’attività sportiva