Tutti i segreti per ritrovare ritmo e forma in 100 giorni
È finalmente arrivato il momento di cambiare marcia. Senza forzare i tempi e senza aumentare improvvisamente i carichi. Dopo cento giorni i primi risultati sportivi (e non solo) sono arrivati. Prossimo obiettivo: mantenere la velocità ma allungare la distanza.
Sono passati tre mesi e mezzo da quando ho programmato la mia ripresa. E oggi posso nuovamente segnare il raggiungimento di un nuovo obiettivo. Dopo il ritrovato benessere iniziale e successivamente i ritmi di corsa, è finalmente arrivata anche la tanto agognata pace con la bilancia. Ammontano a 8,6 i chili che ho perso in 100 giorni, passando dai 75 kg iniziali agli attuali 66,4 kg, peso che non vedevo da fine 2017 quando ho corso le mie due ultime maratone, prima a New York (leggi qui il racconto) e poi a Firenze (questa la cronaca).
Risultato frutto di sacrifici (ma che poi sacrifici reali non sono quando vedi i risultati arrivare) a tavola, in palestra, sui pedali e di corsa. Parte del merito lo devo all'amico, runner e nutrizionista, Massimo, che in questi mesi mi ha guidato verso un corretto stile alimentare e nutrizionale, sicuramente meglio e più velocemente di quanto avrei potuto fare da solo (soprattutto per quel che riguarda la corretta e giusta integrazione per bilanciare il consumo dovuto agli allenamenti). Per capire i risultati basta confrontare semplici dati, come la percentuale di massa grassa, passata dal 20,4% al 9,9%, ma di cui mi ero accorto semplicemente confrontando le diverse taglie dei vestiti, arrivati a una M (abbondante) e ritornati oggi ad una S perfetta.
Il risultato lo tocco con mano ma lo vedo anche e soprattutto nei risultati degli allenamenti quotidiani. Se inizialmente la mia unica preoccupazione è stata quella di riprendere a correre senza problemi (alla schiena), piano piano i ritmi sono tornati. Mi sono concentrato particolarmente sull’accumulare con calma (molta calma) i chilometri e riprendere velocità, aumentando di settimana in settimana la distanza, ma sempre con gli stessi carichi, fatti di lenti (molto lenti), qualche fartlek e ripetute brevi (sui 500 metri). E affiancando bici (come scarico per ora) e palestra (come potenziamento e rafforzamento muscolare). Il nuoto ritornerà con la riapertura delle piscine...
Oggi è arrivato il momento di un nuovo step. I ritmi sono tornati a essere quelli che avevo lasciato. Le ultime ripetute le ho corse tra i 3’36” e i 3’26” di media (qui su Garmin Connect e qui Strava) tempi che ancora una volta non vedevo dal 2017. Il prossimo obiettivo è aumentare la resistenza (ma sempre in relazione alla velocità). Dalla prossima settimana mi concentrerò su lavori da 1000 metri in modo da portare il crono dei 10K ben sotto ai 40 minuti attuali (qui il mio personal best, sempre del 2017).
Nelle scorse settimana, soprattutto nell’ultima, la fatica accumulata si è fatta sentire. Un calo fisiologico, dopo il top della forma probabilmente raggiunto nel giorno in cui a sorpresa avevo corso la mia prima mezza maratona dopo anni che non correvo una neanche in allenamento. Il polpaccio destro aveva iniziato a indolenzirsi troppo spesso e io mi sentivo spesso stanco e spossato, un po’ per i carichi di lavoro (quello vero) extra, un po’ per il poco sonno. Ma è bastata una settimana più tranquilla e con un po’ di attenzione prestata al recupero per rinvigorirmi. Ho fatto tanta esperienza in questi anni e mesi e imparare ad ascoltarmi è la prima cosa che sto facendo (anche grazie all’ausilio di HRV4Training). Allenarsi è importante, ma non stressare il fisico ancora di più. Il giusto (e meritato) riposo vale molto di più di un allenamento forzato e fatto male.