Di corsa sul Carso
Basta invertire due vocali perché sia la corsa ad indicare dove andare... sul carso. Come mi ero ripromesso appena arrivato in terra goriziana, ho approfittato delle colline per il primo lungo insieme a Chiara, ormai pronta per iniziare la sua preparazione in vista della Venice Marathon. A ruota arriverò io, ma prima meglio preparare le gambe con un po' di su-e-giù tra lunghi e ripetute.
Venti chilometri partendo da Monfalcone e risalendo la strada verso Doberdò. Le stessa striscia di asfalto che mi aspetterà nei prossimi giorni quando riprenderò confidenza con la fatica delle ripetute in salita. La cosa che mi ha sorpreso maggiormente è stato vedere che il dislivello delle salite è stato più facile percepirlo scendendo piuttosto che correndole nel salire. E sono rimasto abbastanza stupito da quanto alcuni tratti fossero impegnativi. Passo fatto da Chiara (4' 40" al chilometro la media finale) che non è stato nemmeno troppo lento, anzi (non fa niente se a metà percorso ha sbagliato strada e il giro che avremmo dovuto fare completamente sull'asfalto è diventato un andata-e-ritorno con un po' di sterrato). C'è da dire che pur correndo a metà mattina, col sole già alto e l'assenza di nuovole, il clima è rimasto abbastanza accettabile. Correre in pausa pranzo per tutto il mese di luglio e di giugno sta dando ora i suoi benefici. Quando le temperature si avvicinano "solo" ai 30°C mi sembrano ormai più che sopportabili. Anche se dopo la metà allenamento avrei fatto volentieri una breve sosta per dissetarmi ad una fontanella.
Muscolarmente mi sento bene e questo mi dà fiducia per le prossime settimane. Anche se la schiena, con il solito quadrato dei lombi, non è al cento-per-cento. La cosa strana mi è successa nell'ultimo allenamento della scorsa settimana, quando ho sentito i flessori di entrambe le cosce indurite, corti, con un principio di crampi persistente ancora prima di essere partito. Una sensazione strana che mi era capitata solo in maratona e oltre il trentacinquesimo chilometro. Evidentemente non ho recuperato scorte di sali, magnesio, potassio e sodio a sufficienza nei giorni precedenti.
Sto anche aiutando vari amici a preparare le loro maratone autunnali. Premetto che non sono assolutamente un allenatore, trainer, coach o qualsiasi altra figura professionale si possa pensare. Metto solo a disposizione la mia esperienza personale a servizio di chi me lo chiede, in amicizia. E finora è sempre andata bene a tutti. Ma sarebbe anche ora che comincia a pianificare la mia, magari anche pensando ad un programma di avvicinamento alle dieci o dodici settimane di preparazione. Sono indeciso se replicare la tabella seguita con il prof. Massini lo scorso anno (e che non ho potuto portare a termine per i problemi che mi hanno fatto poi rinunciare alla Firenze Marathon) o se ributtarmi a capofitto sugli allenamenti dell'ultima Milano Marathon conclusa (quasi) indenne (non fosse stato per i crampi al quarantunesimo chilometro). Propendo più per la prima soluzione, anche se dovrò adattarla agli impegni dei prossimi mesi. Prima riuscirò a programmarmi, più facile sarà anche decidere quali impegni prendere tra settembre ed ottobre. Nel frattempo cercherò di seguire Chiara nei suoi allenamenti più impegnativi. Fretta per entrare in forma non ce n'è, anche se le gare imminenti un po' di gola la stanno già facendo. Come sempre, vedremo strada facendo.