Ripetute interrotte
Mi sentivo un po' come alla vigilia dell'esame. Alla prova. Dove si simulano i tempi e si verifica tutta la preparazione. Le prove esistono proprio per questo, per analizzare che tutto sia pronto per il gran finale. E nel caso portare le giuste correzioni. Non è andata come speravo, ma ho tutto il tempo di correre ai ripari.
Ho avuto dubbi nei giorni scorsi sul correre i 10x1000 che mi ero prefissato la settimana prima della gara. Soprattutto perché ho dovuto rimandare l'allenamento di qualche giorno a causa degli impegni lavorativi. E forse già questo mi ha fatto partire col piede sbagliato e il freno a mani un po' tirato. O forse no. Ma a complicare le cose è arrivato nuovamente il Garmin Forerunner 235 che per due volte si è impallato facendomi rallentare, deconcentrare e alla fine desistere. Un problema che si sta riproponendo troppo spesso ultimamente. Era iniziato tutto qualche settimana fa con qualche interruzione sporadica. Ma la cosa ora si sta facendo più frequente e più complessa di quanto potessi immaginare. E soprattutto si sta riproponendo anche durante gli allenamenti di qualità, cosa che non è affatto accettabile. Non so bene cosa accada, solo solo che ad un certo punto e senza alcun segnale premonitore, il Forerunner 235 si spegne e si riaccende mettendosi in pausa. Facendomi perdere dai 200 ai 300 metri di corsa, non registrando nulla in quel lasso di tempo, ma soprattutto facendomi perdere passo e concentrazione. Ma se la cosa è di poca importanza durante un allenamento di scarico o un lento, non è accettabile che la cosa possa accadere durante un allenamento di qualità, per di più se di quelli pesanti, o in gara. Fortunatamente la prossima settimana dovrebbe essere quella dell'arrivo del nuovo Garmin Fenix 5X. Giusto in tempo per inaugurarlo in gara. Sperando che anche lui non mi tradisca.
Tornando all'allenamento di oggi voglio provare a vederlo in senso positivo. Il fatto che abbia avuto dubbi fino all'ultimo se provarlo o no, mi ha comunque fatto capire che forse risparmiare energie non sia stato così male. Anche se il 10x1000 è uno di quei allenamenti che spaventano ma che si hanno sempre voglia di provare. Uno di quei casi di amore/odio di cui si fa fatica a fare a meno. Ma ci sarà tempo per riprovarlo. Ormai quel che è fatto è fatto e non mi resta che scaricare in vista della gara di domenica prossima. Le sensazioni prima di iniziare le serie veloci non sono state buone questa mattina. In effetti mi sentivo stanco, un po' forse per i residui dalla settimana intensa di lavoro (tra qualche giorno troverete in edicola il frutto delle ore rubate alla corsa, un numero speciale di Runner's World dedicato al Trail che ho seguito interamente insieme al Direttore Marchei), un po' per le centinaia di chilometri fatte ieri in macchina, un po' per le poche ore di sonno, un po' per gli allenamenti finora portati avanti. Ordinaria amministrazione insomma. Ma ci sono otto giorni per rifiatare e ritrovare forma e spirito per affrontare la Conero Running.
Dopo l'exploit della scorsa settimana (qui l'articolo sui 9x1000), sapevo sarebbe stato difficile replicare l'allenamento, ma comunque ci ho provato. Non avendo il ginestrino a portata di mano, mi sono rifugiato nel mio circuito personale già sperimentato la scorsa estate nella zona industriale di Monfalcone. Un po' più lunga la strada per arrivarci rispetto ai canonici due chilometri di riscaldamento, ma farne uno in più è stato solamente meglio. Partenza forse un po' veloce ma in linea con quello che avrei voluto, certo non paragonabile ai 3' 23" della scorsa settimana. Non nego di aver fatto fatica a percepire velocità e sforzo. Un po' per la non famigliarità con il percorso, un po' per la non freschezza di gambe e mente. Ma come sempre ho continuato cercando di interpretare le sensazioni. Dopo le prime due serie (3' 29" e 3' 30") il Forerunner 235 ha iniziato però a creare i primi problemi. Interruzione durante la seconda ripetuta ripristinata immediatamente e senza troppi danni, ma secondo pit-stop poco dopo la metà della terza che ha completamente impallato l'orologio (tra l'altro senza registrare la velocità del lap, che dovrebbe essere stata, analizzando i grafici, attorno 3' 30" finali). Mi sono dovuto fermare, azzerare e ripartire. Ma questa volta togliendo l'allenamento memorizzato e facendo tutto manualmente. E' stato in quel momento che ho deciso che forse sarebbe valsa la pena di riprendere un po' di fiato. Cambio al volo rispetto all'allenamento prefissato e ancora solo tre giri del percorso prima di ritornare verso casa.
La ripresa non è stata come mi sarei aspettato. Inizio di ogni serie troppo veloce e progressione negativa per mille metri. Ho subito notato di non avere più la solita concentrazione e determinazione. Ho proseguito facendo il meglio che ho potuto (3' 32", 3' 33", 3' 37"). E per simulare al meglio l'arrivo di gara ho poi pensato di chiudere la mattinata con un'ultima ripetuta all'ultimo chilometro, come si dovrebbe sempre fare in gara (3' 34"). Probabilmente se la Conero Running fosse stata in questo week-end non sarebbe andata come avrei sperato. Quindi meglio che sia andata così. Ci sono ancora otto giorni per raddrizzare le cose. Per riposare, far girare le gambe, scaricare e finalmente riprovare a fare gara vera. Cosa che mi manca da troppo tempo. E quando non si è più abituati ai grandi appuntamenti è facile farsi prendere alla sprovvista dalle emozioni. Domani è Pasqua. Speriamo che mi aiuti a risorgere.