Ripetute 12x400 1' 20" rec. 1'
Con l'avvicinamento alla Conero Running ho iniziato anche a variare i lavori sulle ripetute più brevi. Dopo le settimane passate ad alternare il fratello sui duecento metri da qui al 23 aprile le variazioni saranno invece fatte su 300, 400 e 500 m. Sempre velocità, ma con un occhio anche all'aumento della resistenza. Non sembra, ma ventuno chilometri sono lunghi.
E già passare da duecento a quattrocento metri non è stato uno scherzo. Ma sono stato contento del risultato finale, con il freno a mano leggermente tirato nella prima parte, per non ritrovarmi scoppiato a metà allenamento, e qualche energia spesa in più nel finale. Sedute che fanno bene allo spirito. Oltre che alle gambe. Come ripromessomi, e come già fatto per le serie più lunghe, sono ritornato all'anello del ginestrino di Carugate. Avrei voluto girare in pista a Gessate, ma s-fortuna vuole, che proprio questa settimana siano iniziati (finalmente) i lavori di rifacimento del manto, che la faranno diventare una pista vera, con tanto di tartan, corsie e riferimenti precisi. Più avanti cercherò anche di capire cosa cambierà nella gestione del Centro Sportivo, perché mi sa che le cose cominceranno a complicarsi.
Pausa pranzo al ginestrino che comunque ha dato i suoi buoni frutti, con aria fresca e sole caldo, il mix perfetto delle ultime settimane. Fortunatamente ho anche finito la mia seduta qualche attimo prima che l'anello di asfalto diventasse troppo popolato. Quattrocento metri in spinta e un minuto (circa altri duecento) di recupero. Tutto, sempre senza guardare mai il cronometro se non a fine allenamento. Preferisco soffrire sapendo di star dando il massimo, invece di farmi condizionare dai numeri. E sono convinto che sia il modo giusto di allenarsi e di riuscire a dare sempre il meglio poi in gara. E anche il modo di capire quando è meglio rallentare o accelerare.
Come riferimento ho preso le ultime sedute fatte, immaginando di stare attorno ad un tempo di 80" a ripetuta (circa 3' 20" la velocità), la stessa poi cercata nelle ultime settimane sui duecento metri. Qualche secondo in più inizialmente quando le gambe non erano ancora calde al cento-per-cento, ma molto meglio nella parte finale. La tattica mentale è sempre stata la stessa, tenere duro fino al giro di boa (immaginario). Arrivare alla sesta ripetuta e poi pensare che le successive sarebbero state sempre una in meno e correrle usando un po' di energia in più. E tutto è andato secondi i piani.
L'unico intoppo c'è stato durante l'ottava serie, quando il Garmin Forerunner 235, come nel defaticamento di domenica, ha deciso di fare le bizze. Si è impallato per qualche secondo costringendomi a rallentare prima del previsto ed a provare a riportare tutto alla normalità. Fortunatamente, con pochi click fatta a caso, l'allenamento è ripreso senza ulteriori defezioni e impallamenti. Se devo essere sincero con me stesso, avrei voluto leggere qualche secondo in meno sul report finale di Garmin Connect e Strava, ma tutto sommato il risultato è stato in linea con quello immaginato. E dopotutto non è la velocità la mia prerogativa principale. Impegni e lavoro questa settimana mi hanno succhiato parecchie energie (e sonno) e le gambe mi hanno fatto sapere di aver bisogno di qualche chilometro di rilassamento. Anche se poi in realtà il week-end non sarà proprio una passeggiata. Sabato mattina lungo in vista della Milano Marathon di Chiara con variazioni di velocità e domenica mini trail-sprint, alla Gradina 8K, lungo le colline del Carso. Ci sarà da divertirsi.