Ripetute 20x200 rec. 1'
Sono indeciso su cosa fare nelle prossime settimane. Non avendo un obiettivo a breve termine né cronometrico né di distanza, non so se continuare con quanto sto facendo (bene) o se iniziare già ad aumentare. L'idea è quella di avvicinarmi piano piano alla maratona (autunnale), evolvendo nel passo e nei chilometri. Ma più la base sarà solida, più sarà facile provare a raggiungere i nuovi obiettivi.
Non lo avevo mai provato prima. Correre senza limiti. Autoimposti. Senza porsi obiettivi troppo vicini. Migliorare senza fretta, lasciando che le settimane si susseguano senza quasi tenerne conto. Solo oggi mi sono accorto che ormai sono due mesi che sto continuando con gli stessi tipi di allenamenti. Ripetute brevi ad inizio settimana (solitamente al martedì), ripetute lunghe a metà settimana (giovedì o venerdì), medio-lungo nel week-end. Il tutto inframezzato da sedute di scarico e defaticamento. E tutto a sensazione. Aumentando gradualmente il chilometraggio dai quarantacinque chilometri iniziali, agli ottanta della scorsa settimana. Una progressione perfetta. Anche perché, come previsto, i miglioramenti ci sono stati. Poco alla volta.
Il passo successivo dovrebbe essere quello di cominciare ad aumentare ulteriormente il chilometraggio, la distanza delle singole prove e la velocità. Quello per cui sono ancora incerto è se farlo già a partire dalla prossima settimana o aspettare ancora. Le ultime ripetute brevi sui duecento metri fatte ieri sono state una chiara risposta sulla buona riuscita della programmazione degli ultimi mesi. Anche se la media finale dell'allenamento è pressoché invariata rispetto alle ultime settimane, il divario della velocità sulle singole serie è stato evidente. Ieri ho sentito le gambe reagire in modo differente all'alternanza di ripetuta e recupero. Ma soprattutto ho sentito la fatica arrivare solo dopo oltre la metà allenamento. Sto metabolizzando il ripetersi del lavoro svolto di settimana in settimana. E, anche grazie al peso che sta tornando a livelli più accettabili (oggi 67,1 Kg), la velocità comincia ad aumentare.
In verità la voglia di uscire non è stata molta, ma una volta scesi in strada è stata tutta un'altra storia. Anche perché la giornata (a mezzogiorno e nel pomeriggio) è stata caldissima. Maglietta e pantaloncini sarebbero dovuti essere d'obbligo. Speriamo che le cose non cambino. Mi sono concentrato fin da subito sul non esagerare, cercando di non toccare mai il 100% con la lancetta della velocità, per non pagarla nel finale. E tutto il tratto di andata lungo l'alzaia del Naviglio Martesana è passato velocemente, sospinto anche da un leggero vento a favore. Diventato contrario appena presa la strada contraria verso ovest. Ma nonostante tutto con una seconda parte a tratti più veloce della prima. Di questo me ne sono accorto solo una volta scaricati i dati dal Garmin Forerunner 235, perché le sensazioni lungo la ciclabile erano state tutt'altro, completamente influenzate dalla fatica.
Sono quegli allenamenti che danno fiducia e che ancor più mi mettono dubbi sul da farsi. Perché continuando quello che sto facendo, avrei di settimana in settimana un riferimento certo sui miglioramenti. Ma non vorrei allo stesso tempo arenarmi troppo attorno alle stesse tipologie di allenamento. Meglio diventare più veloci sui duecento provare a mantenere la stessa velocità sui trecento e successivamente sui quattrocento? Allo stesso modo, portare le ripetute sui mille da cinque a sei e poi a sette otto e nove, o prima aspettare di abbassare ancora il tempo sulle singole serie verso i 3' 30"? Dubbi. Bei dubbi, oserei dire. Finché sono queste le cose di cui preoccuparmi non posso far altro che essere felice.