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Ultima chance

Dopo i sei chilometri di domenica, oggi è stato il vero giorno di test. Dentro o fuori. Poco più di tre settimane alla Firenze Marathon e solo qualche lungo di trenta chilometri e (qualcosina) più. Forse già ora una follia pensare di provarci. Ma sarebbe anche sbagliato pensare di buttare tutta la rincorsa e la preparazione di questa estate. In fondo, comunque, da qualche parte bisogna pur partire.

Ormai non posso che affidarmi completamente alle mani del prof. Massini. Sarà lui che dovrà indicarmi la strada verso la sua amata Firenze. Io posso solo metterci la buona volontà e sperare in un po' di fortuna prima e durante la maratona. Purtroppo in una preparazione lunga quasi quattro mesi bisogna mettere in conto acciacchi e infortuni. Meglio siano prima e non a ridosso della gara come successo in questo periodo. Ma in ogni caso non resta che fare buon viso a cattivo gioco. E provarci. La corsa di questa mattina sarebbe dovuta servire a capire lo stato di gemello e soleo della gamba destra ed a quello sono stato attento.

Doppia maglia a manica corta, visto i primi freddi autunnali, e calze compressive Compressport a proteggere le gambe. Si fa quel che si può. I primi chilometri non sono stati di buon auspicio. Da una parte il Garmin Forerunner 35 che sto testando che ha deciso di sballare già dal primo chilometro, dall'altra il Forerunner 735XT, con la nuova versione di Stryd, che non ha registrato i primi metri di corsa. Nulla di preoccupante. Ma se chi ben comincia è a metà dell'opera, io mi sono ritrovato qualche passo indietro. Problemi tecnici che hanno però distolto l'attenzione dalle gambe che, nonostante i giorni di pausa, hanno girato più che bene fin dall'inizio. Diversamente dal cardio già in fase di riserva.

Ho iniziato a controllare il ritmo solo una volta arrivato lungo l'alzaia della Martesana. Ero intenzionato ad aspettare il ritorno verso casa prima di fare qualche variazione di velocità per capire la reazione della gamba, ma la voglia di capire la situazione mi ha fatto iniziare subito. Qualche allungo (controllando anche la reazione della potenza di Stryd), qualche recupero, qualche tratto più allegro. Il soleo e il gemello non hanno tardato a farsi sentire, ma col passare dei chilometri mi è sembrato che la situazione migliorasse poco alla volta. Fastidio c'è sempre stato, ma diversamente dal solito. Ho sperato solo in un indolenzimento dovuto al riposo dell'ultima settimana.

Di contro, fastidio l'ho avuto anche all'altra gamba. E se solitamente è sempre passato dopo la prima fase di riscaldamento, così non è successo questa volta. Probabilmente un aggiustamento dovuto alla postura variata inconsciamente per non pesare troppo sulla gamba destra. Alla fine dei 12 Km certezze non ne ho avute, se non quella di provarci. Sperando che i prossimi giorni diano magari ancor aun po' di conforto. Proverò ad alleggerire il carico per non avere ricadute, anche se il numero dei chilometri non potrà rimanere troppo basso. Il traguardo di Firenze ormai è vicino. Solo qualche passo ancora.