Ripetute 7x1000 3' 50" rec. 1x1000 4' 10"
Seconda sessione di ripetute lunghe con recupero veloce. Questa volta sette. E sarò sincero, diversamente dalla scorsa settimana non ne avevo molta voglia. Prima di partire mi sono sentito stanco, con la testa occupata da altri pensieri e con i muscoli indolenziti dagli esercizi di fitness provati ieri durante la prova delle nuove Reebok ZPump. Ma come si sa, l'asfalto guarisce tutti i mali.
Fortunatamente il clima grigio e piovoso dei giorni scorsi ha lasciato spazio ad un po' di sole. Un piccolissimo aiuto per la controvoglia. La cosa più difficile è stata iniziare. Adduttore, glutei, addominali hanno sofferto un po' a freddo. I piccoli e veloci esercizi provati ieri a Milano con ai piedi le nuove Reebok ZPump hanno lasciato uno strascico inaspettato che, fino a quando i muscoli non si sono scaldati, hanno decisamente impedito un fluido movimento in corsa. Ma quando ho intravisto la linea di partenza immaginaria in corrispondenza del quindicesimo chilometro della ciclabile sul Naviglio, ho svuotato la mente ed ho pensato solo a correre.
Prima cosa evitare di spingere troppo. Mi sono affidato alla media calcolata dal Garmin Forerunner 235 sul chilometro in corso per regolare la velocità di crociera. Un settaggio che mi sta diventando utile di questi tempi quando non sono certo del ritmo che sto tenendo in allenamento. Spero di poterne fare a meno presto, ma per non rischiare di sprecare troppe energie nella fase iniziale è utile sfruttarlo. Il ricordo della fatica a fine allenamento della scorsa settimana lo avevo ancora vivido in mente, così ho cercato di dosarmi il più possibile. E devo dire che per tutto il tratto di andata le sensazioni sono state più che buone. Soprattutto nella fase di recupero. Qualche secondo più lento sia nella fase di spinta che in quella più lenta, ma i conti veri, si sa, si fanno nella parte di ritorno.
Le gambe, una volta preso il ritmo, non hanno dato più grossi problemi, neanche il polpaccio che dopo un giorno di riposo sta sempre meglio. Ma la stanchezza globale piano piano è fuoriuscita. Pesantezza nel passo e fiato che si è fatto corto. Al giro di boa ho preferito non passare sotto al ripidissimo sottopasso di cassano per non rompere troppo il ritmo e non caricare i quadricipiti, sia in fase di salita che di discesa. E fortunatamento l'attraversamento stradale non ha comportato problemi. Di sera, col buio, non l'avrei mai fatto. Nonostante la stanchezza sono sempre rimasto nei limiti previsti dalla tabella del prof. Massini, soffrendo un po' di più nella fase di recupero che in quella più veloce. Guardando il grafico del cardio, in realtà la stanchezza non è nata da un maggiore affaticamento cardiaco, ma probabilmente solo dall'appesantimento delle gambe dovuto ai lavori fatti nei giorni scorsi e ad un po' di stanchezza. E questo lo prendo come un dato positivo. Ma so quanto questo tipo di allenamento sia importante e soffrire un po' ora è solo un investimento per il futuro.
I tempi intanto si stanno abbassando. I 15 Km tirati durante le ripetute dovrebbero stare abbondantemente sotto l'ora di corsa (oggi 1h 1'), per quanto mi aspetto da me stesso, ma per ritrovare il ritmo giusto ci vuole ancora quache settimana di allenamento. I miglioramenti, li vedo e li sento. Anche il peso comincia a calare. In poco più di un mese sono sceso di quasi due chili, a 67,3 [kgr], altro fattore importante. Ancora un mese e mezzo di sacrificio (neanche così tanto poi) per provare ad essere ancora un po' più leggeri. Domenica poi sarò sicuramente a gareggiare alla Mezza del Castello di Vittuone. Grazie all'amico-collega Corrado che mi ha ceduto il pettorale sfrutterò i ventuno chilometri e il riscaldamento per allungare un po' la distanza fino a ventisei chilometri. Un progressivo che adesso sembra facile, ma che domenica mi farà pentire di avere un pettorale spillato alla maglia.