Ripetute 6x1000 3' 50" rec. 1x1000 4' 10"
Altra uscita in ottica di resistenza. E mi è davvero sembrato di ritornare agli anni degli esordi, quando il Naviglio era ancora tutto da scoprire e il mio mondo della corsa da costruire. Tanti chilometri sudati, diventati giorno dopo giorno sempre più veloci. Un ritorno quasi malinconico, conoscendo la fatica, le tempistiche, gli obiettivi. Per arrivare al traguardo, la strada passa ancora, per forza, da qui.
È strano pensare che possa essere un piacere uscire per un allenamento di ripetute. E infatti una volta in corsa tutto il piacere si trasforma in fatica. Ma rimane quel sapore malinconico di quando si ritorna dopo anni nello stesso posto e si ripensa ai momenti passati, ai sapori, agli odori. Alle emozioni. Ai risultati. È per questo che ho preferito salire e scendere lungo la ciclabile della Martesana invece di girare in tondo al circuito del ginestrino. Anche forse per avere quell'aiuto in più dato dai ricordi. Sapevo che sarebbe andato tutto bene.
Fortunatamente almeno il vento si è calmato verso la fine della settimana. Aria che ha fatto compagnia nelle orecchie solo nel primo tratto di andata. Quando anche il clima aiuta a correre, l'allenamento ha tutto un altro sapore. Pensare che un'ora di fatica si trasformerà nella strada più facile per raggiungere l'arrivo è il modo più facile per affrontare l'allenamento. Bisogna solo far inseguire poi alle gambe i pensieri. Ma nei primi chilometri anche un po' trattenerle.
Avevo ancora vivido il ricordo dei ritmi di martedì quando ho iniziato la prima serie delle sei ripetute da mille, solo un po' più veloci nella prima parte è un po' più lente nella seconda. Abituato negli ultimi tempi a correre sempre ripetute con recupero lento, è stata forse proprio la fase di recupero il momento di maggior attenzione. Non fermarsi improvvisamente allo scoccare del chilometro per rifiatare, ma continuare solo rallentando di una decina di secondi, assecondando il ritmo delle gambe e abbassando piano piano il ritmo cardiaco. Più difficile da dire che da fare. So che è importante cercare di avvicinarsi il più possibile al ritmo maratona nella fase di recupero, per cui i 4' 10" si sono trasformati in qualcosa di meno finché sono riuscito. E anche il chilometro più veloce si è adattato di conseguenza.
Ma, conoscendomi, sapevo che la facilità di corsa iniziale l'avrei pagata nella seconda parte, quando le gambe avrebbero poi iniziato a pagare il chilometraggio. Ma avere un riscontro cronometrico amico dà una gran dose di fiducia. 3' 42", 3' 49", 3' 47", 3' 49", 3' 47", 3' 48" e fase recupero attorno ai 4' 05". Guardandomi alle spalle mi sono rivisto rincorrermi negli anni e ho continuato la fuga. Il traguardo è ancora più avanti, ma un po' di vantaggio me lo sono preso.