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Andamento lento

Uno non si fermerebbe mai. Come se avesse le duracell. Sempre di corsa, sempre in allenamento, sempre a divertirsi. Ma la realtà è un'altra. Dopo la fatica viene il riposo. O almeno lo scarico. Per lo meno per me è così. Vedo invece gente che corre gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, senza rifiatare mai. Non è una critica la mia, è gelosia. Perchè vorrei sempre essere anche io al massimo e poter sfruttare qualsiasi occasione per essere in gara. Ma io ho bisogno di rifiatare. Seguo quello che il mio corpo mi suggerisce. E stasera non avrei potuto fare altrimenti. Gambe pesanti dopo le ripetute di ieri.

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La prima Perla

In vacanza è ancora più bello correre. E come mi ero ripromesso dopo Parigi ho voluto provare a fare il turista di corsa. Non quello che cerca di visitare più cose possibili in una sola giornata saltando da un monumento ad un museo o da una chiesa ad un'abazia. Ma quello letteralmente che corre e si gode i luoghi che visita durante la sua corsa. Come correndo una maratona. E farlo, lungo la strada costiera che unisce Rapallo, Santa Margherita e poco più avanti Portofino è ancora più facile. Non a caso è il percorso della mezza delle due perle. Oggi 10 Km per la prima parte, fin quasi all'Abazia di Cervara. Domani la seconda parte. Ma chissà che il tour non ci riservi qualche altra sorpresa.

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Ricarica

Credo che il corpo umano funzioni al contrario rispetto alle batterie. Invece di inserire una spina alla presa nel muro bisogna staccarla per ricaricarsi. Invece di inglobare chilometri e velocità, meglio lasciar fluire tossine e stanchezza e lasciar riposare muscoli e testa. E sembra funzionare. Riposare, ricostruire, rigenerare. Liberarsi e recuperare. Togliere per riempire poi. Come sempre il prof. Massini aveva ragione. Vero che non sono ancora ritornato a fare allenamenti di qualità (ma arriveranno già domani, nda), ma nelle due ultime uscite di oggi e dell'altro giorno le gambe sembrano stare un po' meglio. L'importante è che la forma migliori piano piano per i prossimi dieci giorni.

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Ripetute 21x100 salita + 3x200 40" rec. 2'

Ad ascoltare il proprio corpo non si sbaglia mai. Oggi ne ho avuta la riprova. Da quando ho ripreso a correre costantemente, a febbraio dopo l'infortunio, è stata la prima volta in cui ho sentito le gambe cedere. Dopo tutto sono quasi cinque mesi di allenamenti non-stop, con ritmi sempre più alti e sedute sempre più impegnative. Scarichi ne ho fatti in occasione di ogni gara, almeno una o due volte al mese. Ma la sensazione di dover recuperare le forze che ho avuto nei giorni scorsi è proprio frutto della stanchezza che ormai si sta accumulando. E a questo punto credo che anche i problemi alla schiena derivino da quello. Ho sentito Fulvio che mi ha consigliato di recuperare per qualche giorno riposando. Coglierò l'occasione quindi di correre anche con Chiara domenica mattina alla Marcia delle Pecore di Melzo visto che la MoMot si avvicina e i motori si stanno già scaldando.

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Ripetute 2x4000 3' 45" rec. 3' 00"

Avevo voglia di correre ancor prima di essere ritornato a casa. L'ho sentita crescere dentro per tutto il giorno. Sapere di dover aspettare sera per uscire è stato come l'attesa di un appuntamento importante. Con la differenza di sapere d'essere pronto, nonostante ci fosse una seduta di ripetute ad aspettarmi. Anzi, forse ancor più per quello. Saper di dover fare fatica. Voler fare fatica. Godere nel fare fatica. E' questo il punto fondamentale su cui mi devo concentrare: riuscire a sopportare ancora la fatica. Dopo la 10K di Monza, ho notato che la testa ha mollato un po'. Serve ancora la determinazione che mi aveva accompagnato fino a lì. E forse un po' di aiuto me lo può dare il ritorno agli allenamenti serali. Oggi è stato solo il primo passo.

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In progressione verso la MoMot

Sarà stato il fresco. Sarà stata la pioggia. Saranno state le ripetute. Sarà stato il riposo dei giorni scorsi. Sarà stata l'euforia al pensiero della MoMot. Sarà stato qualcosa in particolare o tutto insisme, ma oggi le gambe hanno ricominciato a girare. Avrei dovuto solo fare un lento di scarico dopo l'allenamento di qualità di ieri, ma dopo il riscaldamento e dopo aver provato a trattenermi invano, ho iniziato lentamente una progressione chilometro dopo chilometro. Così ho lasciato andare le gambe a briglie sciolte e mi sono solo preoccupato di seguirle. Non voglio dire che la forma sia tornata così da un giorno all'altro, ma le sensazioni sono state migliori che nelle ultime uscite. Forse è solo l'effetto della MoMot che si avvicina.

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Marcia delle pecore (Melzo)

Dopo tre anni sono riuscito a tornare a correre a Melzo. Dove tutto è iniziato. Melzo, dove sono nato. Melzo dove ho cominciato a muovere i primi inconsapevoli passi di corsa, prima attorno alla generalfrigo, poi tra i primi a sfruttare la vecchia ciclabile verso Pozzuolo. Melzo, dove ho conosciuto per la prima volta le tapasciate di gruppo col Mulino Vecchio GPA. Melzo, dove non riuscivo più a venire a correre da troppo tempo. E anche ieri credevo avrei dovuto optare per altre soluzioni. Ma alla fine la situazione fisica e mentale mi hanno consigliato di scegliere la cosa più facile e più piacevole. Così alle 7.30 sono partito dal centro sportivo di via Buozzi insieme a Chiara e Mauro.

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Lento di sera bel tempo si spera

In realtà anche se piovesse non andrebbe male, visto che il vero caldo di cui si parlava tanto nei giorni scorsi ancora non è arrivato. Sole, ma non soffocante. Soprattutto verso il tramonto come stasera. Ho aspettato quarantotto ore prima di ricorrere, come suggerito da Fulvio, vista la mia pesantezza alle gambe. E devo dire che un po' mi è mancato oggi in pausa pranzo. Quando dopo il lavoro sono partito sul Naviglio, ho quasi fatto un sospiro di sollievo. Mi sono sentito bene. Volevo essere lì dove ero a fare quello che stavo facendo. E anche le gambe sono sembrate d'accordo. Potrebbe essere ancora questione di qualche settimana prima di riprendere a correre solo la sera. Quando a mezzogiorno le temperature saranno proibitive vedrò cosa è meglio fare. Almeno nelle sedute di qualità. 

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La seconda Perla

Adesso ho ben chiaro del perchè si parli di due perle. Non mi sarei mai aspettato di trovare un percorso così suggestivo. Non sapevo nemmeno il motivo di tanto clamore attorno a Portofino ed ho dovuto prendere atto che è davvevo un posto incantevole. Ce lo siamo goduti arrivando piano piano lungo la litoranea proveniente da Santa Margherita Ligure. Con le case che compaiono piano piano nascoste dietro ai golfi ed alle curve che si rincorrono. Il mare blu che diventa sempre più verde e trasparente, alberi e boschi che aumentano passo dopo passo. Il traffico dell'aurelia è rimasto qualche chilometro più dietro, bloccato dai vigili che lasciano passare solo poche auto alla volta. Sembra quasi che ti inviti Portofino ad arrivarci, col passo scandito dal chilometraggio della mezza ancora ben visibile sull'asfalto. Ti invoglia ad aumentare il passo, a sporgere la testa al dilà degli yacht ormeggiati davanti al golfo. E ti lascia col fiato sospeso, per un attimo, prima di ributtarti giù verso la strada che spinge dentro ai suoi vicoli.

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Ripetute 4x1000 3' 35" + 1x2000 7' 10"

Credo che quello di oggi sarà l'ultimo allenamento di qualità in pausa pranzo. Me l'ero ripromesso la scorsa settimana e dopo la riprova di giornata non mi resterà che tornare a correre la sera come soluzione. Almeno le ripetute. E almeno fino a fine agosto. Troppo caldo e troppo pesante il sole a picco sulla testa. E non credo che un cappellino risolverebbe le cose. Che sia pista o alzaia non cambia, dato che l'ombra residua che aiuta almeno a rimanere un po' più freschi è presente a sprazzi. Troppa fatica e soprattutto troppo rischioso per riuscire a tenere certi ritmi vicino alla soglia. Non credo che superare certi limiti aiuti ad allenarsi di più. Anzi credo che l'effetto sia totalmente contrario. E meglio correre sentendo di stare bene.

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Infiammazione legamento sacro-iliaco

In realtà non è un allarme a livello dieci. Altrimenti nei giorni scorsi non avrei nemmeno potuto correre. La prendo più come un'opportunità per unire l'utile ad altro utile. Voglia di correre ne ho a go-go, ma meglio andare cauti per qualche giorno. La seduta dall'osteopata, oltre che ha rigenerare vertebre e quant'altro, ha dato anche un responso, che poi è stata una conferma di quanto pre-detto da William. Infiammazione della zona sacro-iliaca. La precedente contrattura in zona lombare e tutti i dolori e fastidi collegati sono stati il semplice risultato di quello. Quindi una pulizia generale che dovrebbe portare tutto quanto a posto in una decina di giorni. Speriamo.

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Serata sul Naviglio

Mi sarebbe piaciuto correre la Maratonina del Naviglio ieri mattina, ma non so uno di quelli che infila una gara dietro l'altra a poche ore di distanza. Ci ho provato qualche volta, ma probabilmente il mio fisico non è fatto per sforzi troppo ravvicinati senza recupero. La mia è solo invidia per chi invece ci riesce. Un peccato che l'unica mezza costruita sulle strade in cui mi alleno sia stata anticipata di una settimana rispetto gli altri anni, sarebbe stato perfetto ricorrerla dopo due anni dal personale. Tra l'altro il prossimo week-end in cui mi sarebbe servita una ventuno come allenamento in stile Trieste non ce n'è nemmeno una nell'arco di duecento chilometri. Forse la Federazione avrebbe bisogno di organizzarsi un po' meglio.

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