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Ripetute 14x100 salita + 12x200 40" rec. 2'

Avevo un po' sottovalutato l'allenamento di oggi, anche se però ero curioso di provarlo. Ripetute in salita e ripetute brevi in pista. Non che non lo avessi già fatto, ma distanze e ritmo e gambe a novembre erano diversi. E soprattutto gli obiettivi. Volevo vedere come avrei reagito in pista dopo una buona dose di salite. Salite per allenare e potenziare le fibre rapide. Ma salite anche per accumulare acido lattico nelle gambe prima delle serie in piano. Mi sono divertito anche se pensavo che sarebbe stato un allenamento decisamente più rapido e indolore. Non credevo di arrivare a correre 16 Km. E fortunatamente i ventuno di domenica non si sono fatti sentire. Quindi direi buona la prima.

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Futuro semplice e futuro anteriore

Ormai è diventata prassi la sgambata pre-gara del sabato mattina. A dir la verità a quest'ora saremmo dovuti essere già in viaggio verso Padova per la doppietta mezza-maratona. Ma abbiamo tutto il giorno. Non ho idea di cosa sarà domani. Ho preparato tutt'altre gare fino ad ora e tolta la Stramilano corsa insieme a Chiara non ho più corso i ventuno. Di sicuro la velocità è aumentata, ma quello che più mi spaventa (oddio spaventa è una parola grossa) è la distanza. Farò tutto a sensazione. Anche perchè il clima comincia ad essere determinante in questo periodo e pioggia o sole possono cambiare decisamente una gara. L'arrivo sarà una sorpresa, soprattutto se come calcolato, arriveremo praticamente insieme separati da una manciata di secondi.

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Nuoviglio

Alla fine la stanchezza è uscita. E lo sapevo che sarebbe arrivata. Tre giorni di camminata su e giù per le strade di Parigi non sono state una passeggiata. Ed è talmente uscita che quasi mi stavo dimenticando di scrivere il post. Fortunatamente la settimana prevede uno scarico in vista della mezza maratona di domenica, a Padova, in occasione della maratona. In realtà non ci sto ancora molto pensando. Anche perchè so che non potrò fare un grande risultato. Cronometricamente parlando. Un lungo in vista delle prossime gare di coppia, un inframezzo tra gli allenamenti di lavoro sulla velocità. Però intanto le distanze si cominciano ad allungare. E le gambe ad abituarsi, a chilometri e a ritmo.

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Ripetute 3x2000 3' 45" rec. 3' 00"

La differenza tra allenamento e gara è palese. Ed è semplice da verificare. Basta provare a correre la stessa distanza alla stessa velocità di gara. O anche solo una parte. Manca sempre qualcosa. E la fatica è doppia. Vero che correre al massimo a pochi giorni da una competitiva non può essere come dopo una settimana di scarico. Ma in ogni caso non sarebbe potuta essere la stessa performance. Non ci sono riferimenti, manca la spinta adrenalinica della competizione, manca la preparazione specifica, manca l'involontario aiuto degli avversari da raggiungere o da lasciare dietro, manca l'apporto della testa che sa di non dover correre per vincere, ma solo di dover sopportare un breve sforzo. La gara è tutta un'altra cosa. E senza la fatica dell'allenamento non sarebbe la stessa cosa.

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Come se nulla fosse successo

Un martedì come tanti altri. Pausa pranzo, sole e corsa lungo il Naviglio da Cernusco a Villa Pompea e ritorno. E' così che funziona. Tanti chilometri in settimana, scarico, recupero, ripetute, fartlek, progressivi, lunghi, lenti. Ogni tanto una gara per verificare il lavoro svolto. E poi ancora scarico, recupero, ripetute, fartlek, progressivi, lunghi, lenti. Quella che cambia è la voglia, soprattutto quando i risultati sono visibili. E cambia il crono negli allenamenti di qualità, quel quid che dà la spinta che serve per andare avanti. Oggi è stato un martedì come molti altri prima. Ma domani si corre ancora per davvero.

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Followers

Capita che ci siano allenamenti pesanti per tanti motivi. Allenamenti che non si vede l'ora di finire e lasciarsi alle spalle. E ieri è stato uno di quei giorni. Sarà stato il raffreddore arrivato negli ultimi giorni, il caldo intenso della pausa pranzo, la stanchezza dovuta alle ripetute del giorno prima. O la somma di tutto. Ma non vedevo l'ora di tornare nello spogliatoio e farmi una doccia rinfrescante e lasciarmi i soli 8 Km di giornata alle spalle. Ma poi è arrivato quel momento che ha cambiato tutto. Quei momenti. Quelle situazioni che in una gara possono darti la spinta per trasformare in successo una delusione. Una frase lanciata in aria e un saluto veloce. Momenti quasi rubati alla frenesia della corsa.

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Parigi val bene una... corsa

Dopo tutte le camminate fatte tra le rue parigine, quello che ci voleva era una corsa rilassante per stendere gambe e muscoli. Sembra strano, ma dopo aver camminato dieci ore filate correre ridà alle gambe, e soprattutto alle giunture, un po' di respiro. Pensavo che mi sarei odiato e pentito per aver scelto il tardo pomeriggio invece del mattino per uscire, ma in realtà i benefici sono stati quasi istantanei. Gambe che avevano voglia di muoversi, di sentire il sangue in circolo. Peccato non essere riuscito a fare l'allenamento assegnato da tabella, ma ho avuto qualche intoppo iniziale e finale che hanno intralciato i piani.

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Corsa a colori

Non parlo della Color Run. Anche perchè la Color Run non ha bisogno di pubblicità visto il sold out in pochi giorni dall'apertura delle iscrizioni per la nuova edizione. Parlo della primavera che ormai sta fiorendo. Cielo azzurro sul quale si proiettano le chiome verdi degli alberi in fiore. Passando lungo il Naviglio oggi per la prima volta mi è sembrato di correre su un'altra strada. Quella Martesana che ricordavo da tanti giri in bici. Gran parte dell'alzaia è riparata dall'ombra degli alberi che disegnano gallerie con le fronde che la scavalcano quasi cercando l'acqua (assente) del canale. Profumi di fiori appena sbocciati che si accavallano ad ogni passo. Muri di fiori bianchi, rosa, rossi, verdi che si susseguono ininterrottamente. E' primavera.

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Mezza Maratona di Sant'Antonio (Padova)

Un buon inizio. Mi ero iscritto alla mezza della Maratona di Sant'Antonio a Padova per sfruttare la corsa come allenamento accompagnando Chiara alla sua gara, quella con la G maiuscola. Non ho mai avuto intenzione di rincorrere il cronometro o di fare un qualsiasi risultato strabiliante. Sapevo solo di poter correre a sensazione, senza programmarmi. Sentire il ritmo nelle gambe, ascoltare i segnali del corpo durante la corsa, usare il buon senso. E ne è uscita una conduzione di corsa perfetta. Mi è sembrato quasi di correre col paraocchi concentrato solo su quanto stavo facendo lì in quel momento. Immerso in una dimensione personale seguendo una sola lunga dritta linea bianca che andava dalla partenza fino all'arrivo.

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Ripetute 2x2000 3' 45" rec. 3' 00"

Come la scorsa settimana, ma un po' più facili. Ormai so riconoscere a tavolino quali siano gli allenamenti più pesanti da quelli un po' più leggeri. Un po'. Perchè una seduta di ripetute resta sempre e comunque una seduta di ripetute. E se non si fa fatica allora non serve nulla. E anche il caldo ha fatto la sua parte. Però sono quegli allenamenti che ti danno la soddisfazione maggiore. Che ti regalano un po' di fiducia. Che ti lasciano qualche conferma in più. Adesso so che domenica alla mezza di Padova potrò provare a tenere un buon ritmo visto che le gambe si son risbloccate. Non so per quanto e soprattutto quale, ma ultimamente ho imparato a stupirmi. Prima e dopo l'arrivo.

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Prima di partire per un lungo viaggio

Lungo per modo di dire. Solo qualche giorno di relax in tempi pasquali. Anche se una corsetta non ce la faremo certo mancare. Avevamo cercato qualche gara anche amatoriale in terra parigina, ma sembra che le festività non possano offrire altro che vita da turista. E allora ci rilasseremo in vista dei prossimi impegni. Per Chiara tra una settimana sarà la prova del nove alla Maratona di Padova e staccare un po’ con la testa non può altro che farle bene. Per lo meno lo aveva fatto a me due anni fa quando, proprio in occasione della Pasqua, avevo trascorso la vigilia dei quarantadue chilometri  al mare. E i risultati si sono poi materializzati sulla strada.

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E' più facile

Oggi avrei potuto continuare all'infinito. Mi sarebbe servita solo una strada, dritta, piatta. Una lunga striscia di terra davanti e l'orizzonte che compare poco alla volta. Il forrest-gump della Martesana. Avevo voglia di uscire e le gambe avevano voglia di macinare chilometri. Ancora tutta adrenalina residua dalla gara di domenica. Non avevo ancora corso e anche l'euforia ha bisogno di essere sfogata. Ma soprattutto quando le cose migliorano, quando vanno bene, quando i risultati arrivano si ha sempre più voglia di ricominciare, di andare avanti. E allora, eccomi qua.

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