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Ripetute 2x4000 3' 45" rec. 3' 00"

Avevo voglia di correre ancor prima di essere ritornato a casa. L'ho sentita crescere dentro per tutto il giorno. Sapere di dover aspettare sera per uscire è stato come l'attesa di un appuntamento importante. Con la differenza di sapere d'essere pronto, nonostante ci fosse una seduta di ripetute ad aspettarmi. Anzi, forse ancor più per quello. Saper di dover fare fatica. Voler fare fatica. Godere nel fare fatica. E' questo il punto fondamentale su cui mi devo concentrare: riuscire a sopportare ancora la fatica. Dopo la 10K di Monza, ho notato che la testa ha mollato un po'. Serve ancora la determinazione che mi aveva accompagnato fino a lì. E forse un po' di aiuto me lo può dare il ritorno agli allenamenti serali. Oggi è stato solo il primo passo.

Certo, l'idea non è quella di uscire tutte le sere dopo le 20:00, ma stasera è andata così. E nonostante l'ora tarda la voglia c'era ed è forse cresciuta ancora un po'. I temporali che hanno gironzolato per tutto il pomeriggio attorno a Milano hanno aiutato la temperatura a rimanere fresca. Sapendo di dover trovare subito il passo veloce il riscaldamento è stato un po' più veloce del solito. Ma una volta arrivato lungo il Naviglio ho sentito subito le gambe pronte. Partire forte ma non troppo. Come in gara. E come in gara non sono riuscito a controllarmi nonostante tutto. Prima parte di ripetute ai 3' 40" di media. Direi un buon inizio, soprattutto per il ritmo iniziale troppo alto. Pensavo sarei calato piano piano, invece mi sono solo assestato. Ho incrociato anche Beppe che non vedevo dagli ultimi nostri allenamenti insieme, credo due o tre anni fa. M'è spiaciuto fargli solo un veloce saluto al volo, ma ero in pieno slancio e non mi sarei potuto frenare. Quando sono uscito da Inzago le forze mi sembravano quasi allo stremo, ma ho cercato di allungare fino all'ultimo metro. Recupero veloce e dietro-front.

Nella seconda parte dei 12 Km, ritornando verso casa, ho volutamente non-guardato il cronometro in tutti gli intermedi, sia per non farmi influenzare dalla velocità troppo alta o troppo bassa dichiarata dal garmin ogni mille metri e per abituarmi anche a riconoscere autonomamente il ritmo senza l'ausilio del gps. Esperimento quasi riuscito. mi sono anche ricordato dei consigli di Fulvio che prima della maratona, questo autunno, mi aveva detto di privare a correre solo a sensazione. Il tempo della seconda parte non è stato basso come nella prima, ma comunque sempre secondo tabella, con una media sui 3' 42". Mi ha sorpreso soprattutto il primo chilometro, tirato fin troppo forte nonostante volessi un risparmiarmi e fosse il tratto con più asperità. 47' 58" finali di allenamento che hanno ridato un po' di ritmo alle ultime settimane di recupero. Riposo che però mi sembra stia dando i suoi buoni frutti.