Stasera ho fatto fatica. Ma solo alla fine ho capito il perchè. Non so per quale motivo avevo in mente che la seduta di stasera fosse abbastanza semplice. Forse perchè il ritmo delle ripetute a 3' 47" mi sembrava abbordabile rispetto a tutte quelle fatte fino ad ora. Peccato non aver tenuto conto che la distanza da ricoprire fosse di tre chilometri e non di uno solo. Vero anche che le sessioni sono state solo tre, ma il chilometraggio finale è stato di 16 Km. Quando dopo il giro di boa ho cominciato a sentire veramente la stanchezza credevo oltretutto di aver fatto un tempo ben più alto di settimana scorsa sulla stessa distanza, per poi scoprire che l'ho invece migliorato, anche se solo di tre secondi, abbassando di pochissimo il personale a 1h 03' netto.

La preoccupazione che ho avuto in questi giorni era sullo stato del gemello sinistro. Da quando sono rientrato l'altra sera e dopo lo stratching ho avuto un fastidio persistente fino ancora ad oggi. Massaggiandolo ho escluso la presenza di piccole contratture, ma evidentemente l'affaticamento del muscolo era evidente. Volevo provare a fare qualche impacco con l'anti-infiammatorio, ma dovendo correre poi nei prossimi giorni con i pantaloni corti ho avuto paura della reazione allergica al sole. Così ho solo sperato che con un po' di riposo e un po' di attenzione la cosa passasse da sola. Infatti quando sono uscito stasera a correre il fastidio è passato non appena mi sono scaldato, segno che il problema era dovuto esclusivamente all'affaticamento. Piccoli segnali che sto caricando le gambe e che sono sottoposte a stress. Ci vorrebbe una bella pulizia dal massaggiatore.

Questo week-end è così, all'insegna dell'influenza che ha condizionato sia la corsa di ieri che quella di oggi. Che non sarebbe stata una giornata memorabile l'ho scoperto non appena ho guardato fuori dalla finestra e la mattina è inziata con un bel acquazzone. La voglia di ritornare sotto le coperte è stata brutta da combattere, ma poi mi sono fatto forza e sono partito per Medolago. I scarifici di oggi saranno poi il premio tra un mese e mezzo. Al ritrovo mi incontro con Iacopo, Zio, Simone, Filippo. C'è anche Walter che non vedevo davvero da molto tempo. Il su è giù sulla sponda sinistra dell'Adda prevede solo 21 Km, quindi propendo per aggiungere anche un giro finale sul più breve percorso da 7 Km. La tabella dà un allenamento di una trentina di chilometri in 2h 45' a ritmi lenti, quindi un 28 Km tra salite e discese può andare più che bene. Soprattutto perchè nelle gambe è ben presente e si fa sentire la corsa di cross di ieri.

Serata di relax. O meglio di defaticamento. 12 Km in completo rilassamento, per far sciogliere la fatica del week-end. Gambe un po' pesanti e qualche dolorino ai muscoli, ma tuto normale direi. L'unica cosa che oggi non mi è piaciuta è stato un leggero dolore al ginocchio sinistro, chiaramente dovuto ai carichi. Ma passerà. Oggi si vive ancora sulle emozioni della corsa di ieri. Ci ho ripensato questa sera mentre rincorrevo il buio sull'alzaia del Naviglio. Serata calda, umida. A tratti la temperatura cambiava da freddo a caldo nel giro di qualche metro, complici fossi e asfalto. Come al solito in giro nessuno.

Se il clima tenesse sarebbe quasi ora di abbandonare la tenuta invernale. 12°C alle otto di sera sono una gran cosa. Stasera allenamento defaticante, in tutta scioltezza, anche se credo di aver tenuto il ritmo un po' troppo alto, ma comunque controllato. 16 Km in 1h 06' 36". Prendo come riferimento il tempo di tabella e poi applico i chilometri, per cui ogni tantoi tempi non corrispondono, ma io preferisco basarmi sulle distanze, piuttosto che sui tempi. Oggi ho preso appuntamento dal massaggiatore e anche il polpaccio sinistro deve aver sentito la telefonata perchè stasera ha poi deciso di non darmi più fastidio. Meglio così, visto che comunque mercoledì sarà giorno di ripetute.

Avevo paura questa sera. Avevo paura di scoprire che non ce l'avrei fatta. Non tanto per la fatica, quanto per i problemi che sono accorsi in questo week-end. Lunedi ho preferito evitare l'uscita visto che oltre al male al fianco, al raffreddore si sono aggiunti pure mal di gola ed herpes. Il corpo ha mandato segni evidenti di stanchezza e stress. Oltretutto non dovuti solo all'attività fisica. Avevo paura comunque stasera, ma sono uscito. L'orario non dei più felici mentre quasi ormai tutti erano a tavola per cenare. La cosa che in più mi preoccupava era anche la serie di ripetute previste dalla tabella. Sono partito e con sorpresa il fianco non ha mandato nessun segnale.

Doveva essere la gara decisiva e lo è stata. Peccato che io non ci sia stato "per davvero". L'influenza arrivata proprio ieri si è fatta sentire e la corsa che sarebbe potuta essere la migliore di tutto il Campionato Brianzolo di Cross è invece stata una sonora mazzata. Non mi piace perdere, questo lo so, ma quando sono gli imprevisti che rendono un risultato quasi-negativo allora fa più male. Avevo quasi pensato di non esserci oggi. Ho già imparato a mie spese che quando non si sta bene è meglio non sforzarsi, perchè comunque nella maggior parte dei casi si va in contro a sconfitta sicura e si peggiorano solo le condizioni. Ma io sono una testa dura e quindi a volte la sbatto ancora. E' più facile dare i consigli da fuori... Sarei dovuto rimanere a casa, ma poi avrei avuto il rimorso per il non sapere come sarebbe andata e allora eccomi sul campo di gara.

In certi giorni c'è poco da dire, pensare. Mi resta solo da raccontare quello che è successo, per capirlo davvero fino in fondo anche io. Non serve fare calcoli, come non serve contare i secondi. Oggi più che mai credo sia stata la testa l'arma vincente. Perchè quando lavori con costanza, con dedizione, con sacrificio, con piacere, non rimane altro che raccogliere i frutti. Non c'è niente di scontato, ma basta non sparare troppo in alto ed arrivano anche le sorprese. Oggi sono arrivato al punto di mollare, ma non l'ho fatto, ho stretto i denti e poi ho tagliato il traguardo con i pungi alzati. La giornata non poteva partire meglio, con il cielo azzurro e il sole che si è alzato con noi. Aria frizzante di prima mattina, ma è bastata un'oretta perchè la temperatura diventasse più che accettabile. Al centro sportivo di Treviglio si riconoscono subito con un gran colpo d'occhio le maglie della Martesana Corse, come sempre un bel gruppo in questa classica.

Che giornata! In tutti i sensi. Cielo azzurro, sole, 9°C, corsa (tanta corsa). Non poteva inziare in maniera migliore il week-end. Ho dormito qualche ora in più del solito e quando mi sono alzato misentivo bene, nonostante i quattordici fatti solo ieri sera. Non vedevo l'ora di uscire e non ho aspettato molto. Maglietta, maglia termica e pantaloncini. Ho dato una lettura veloce al sito per capire quale percorso fare. Avevo le idee chiare ma volevo essere più sicuro sul cronometraggio. L'ultima e unica volta che avevo fatto 35 Km sul Naviglio risale ancora ad ottobre, ad inizio preparazione per la Maratona di Reggio Emilia. Altri tempi. La seduta di oggi preveda tre ore con variazioni di ritmo, ma mi è sembrato un po' troppo dato che la maratona vorrei correrla sotto le tre ore, così ho optato per la distanza lunga a buon ritmo.

L'aspettavo con frenesia e finalmente è arrivata anche l'ufficialità della Classifica Finale per Categoria del 26° campionato Brianzolo di Corsa Campestre. E' la prima volta che partecipo ad un vero e proprio circuito e come inizio sono ben più che soddisfatto. E' anche la prima volta che vengo premiato ufficialmente. Io che ho sempre pensato alla corsa solo ed esclusivamente come una sfida con sè stessi. E' stata una sorpesa scoprire solo due settimane fa di poter provare ad arrivare alle premiazioni di categoria. Anche questo Campionato era nato sotto l'ottica dell'esperienza-da-fare. L'anno scorso avevo corso solo due delle gare in programma, ma quest'anno ho voluto darmi una chance e provarci, per migliorarmi, per vedere fino a dove potevo arrivare anche in una disciplina così diversa dalle corse fatte normalmente. Io che oltretutto sono portato più per le lunghe distanze che per quelle corte.

Uscita a sorpresa con il sole. Sole per modo di dire dato che oggi non ce n'era. Però con la luce. E niente di meglio che fare delle sane ripetute, finalmente ad un ritmo un po' più accettabile a 3' 45", senza l'assillo della luce frontale immersi nel buio. E' l'unico tipo allenamento per il quale preferirei correre di giorno invece che la sera. Che poi alla fine i ritmi sono stati ben al di sopra della velocità di tabella, soprattutto nel ritorno, ma fin che c'è fiato va bene così. Settimana prossima le ripetute saranno il doppio e sarà sicuramente più dura.

Poteva andare meglio e poteva andare peggio, per tanti versi. Va bene così. Quando oggi sono arrivato al campo di gara era uno spettacolo. Due settimane fa un deserto tutto bianco e temperatura che rasentava lo zero, coperto con guanti e cappellino. Oggi 20°C, un parco verde pieno di gente, standini sparsi ovunque, un laghetto a fare da cornice al campo di gara, canottiera e calzoncini corti. Sembrava fosse quasi estate. Oggi è stato un giorno speciale, doveva esserlo per forza. Ho cominciato a fare i conti in settimana per la classifica generale e mancando solo due gare i punti i palio non sono poi molti. Pochi di svantaggio sul terzo, uno solo sul quarto, rubato proprio la settimana scorsa. Oggi avrei potuto provare ad avvicinarmi al primo ed a scappare al secondo.