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Vigilia difficile

Certi giorni iniziano bene, altri finiscono male. Come oggi. Ero in fibrillazione nei giorni scorsi al solo pensiero di andare nuovamente alla Cortina-Dobbiaco Run. Un po' per la bellezza della corsa, un po' per la nuova sfida sui 30 Km che ci aspettano domenica, un po' per il week-end che passeremo insieme io e Andrea. Poi alla vigilia tutto si ridimensiona. Giornata no, dal mattina alla sera, morale sotto i piedi. Capitano i giorni così e allora quello che ci vuole è una bella corsa per gettare le tossine, sia quelle fisiche che quelle mentali. Ma stasera non è andato nulla per il verso giusto, nemmeno i 10 Km di scarico in programma. Ho un indolenzimento (affaticamento? contrattura?) al gemello della gamba sinistra da quando mi sono alzato stamattina e anche stasera appena partito ha cominciato a farsi sentire.

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Ancora Cortina-Dobbiaco Run

Non doveva essere e invece sarà. Notizia fresca. Grazie ad Andrea che ha organizzato il tutto. Perchè gli Strongman non si accontentano mai. Terzo anno consecutivo ai 30 Km della Cortina Dobbiaco Run, una delle poche corse capace di stregarti, di ammaliarti, di farti sentire il suo richiamo come le sirene di Ulisse. Me l'ero ripromesso lo scorso anno e le promesse vanno mantenute. C'è da sfatare anche questa corsa con tutti i fantasmi che si porta ancora dietro. Il pettorale dovrebbe essere 3433, dico dovrebbe perchè ancora non ho potuto scaricare la lettera di conferma definitiva (conferma appena arrivata, evvai, nda). Numeri che ritornano, che si intrecciano, che creano strani presentimenti. Questa volta punto alto, come avrei già voluto ma non sono stato capace di fare prima. Dico e non-dico per scaramanzia, come sempre. Ma la testa è già là, sulla linea di partenza. Salita e poi discesa.

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Run 5.30 (Milano)

Non ho mai visto Milano dal dentro alle 5 del mattino. Soprattutto non l'ho mai vista a quell'ora con le scarpe da running ai piedi. Mentre arrivavo in macchina la notte stava già lasciando spazio al mattino. Caldo. E niente pioggia prevista. Ci ho impiegato la metà del tempo rispetto al solito per arrivare in centro, al Castello Sforzesco. Deserta, ma non morta. Addormentata, ma già sveglia. Tante macchine, bici, scooter, tutte nella stessa direzione. Qualcuno arriva già di corsa, come Francesca e Tito. Milano è già sveglia e con la voglia di correre. Un migliaio di persone, quasi tutte con la maglia rossa dell'evento per correre insieme alla RUN 5.30 i 5,3 Km nel centro della città meneghina. Largo Cairoli, Duomo, C.so Vittorio Emanuele, il Quadrilatero della moda, Via della Spiga, Via Manzoni, la Galleria, P.zza Cinque Giornate, Palazzo Reale. Strade vuote e il silenzio rotto solo dai passi e dalle risa di chi sta iniziando una lunga, lunghissima giornata.

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Strapanaro (Modena) [A2]

Corsa improvvisata, corsa fortunata. Avrei dovuto fare il lungo-lento di trenta chilometri e sarebbe dovuto piovere. Invece ho cambiato i programmi ed è uscita, come sempre, la corsa che non ti aspetti. Ho deciso solo in settimana di correre alla Strapanaro, a San Damaso in provincia di Modena, dopo aver organizzato il week-end in Emilia. Una rapida scorsa alle corse in zona e l'ho trovata. Andrea, organizzatore dell'evento, è stato gentilissimo e premuroso e mi ha dato tutta l'assistenza possibile per esserci non appena l'ho contattato in settimana. Così senza aver preparato nulla, senza alcuna pretesa, con la sola voglia di fare una bella mezza mi sono presentato al via.

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Moscerini

Dovevo recuperare l'uscita di lunedì e così è stato. Decisamente meglio oggi. Smaltita la fatica della corsa di domenica le gambe questa sera giravano a dovere. Inizialmente pensavo ad un lento, ma visto che siamo a metà settimana, ho poi optato per una ritmo medio, 4' 04". Non so se sia stato l'affaticamento subìto l'altro ieri, la bellissima giornata di sole di oggi o la Cortina-Dobbiaco Run alle porte, ma sono partito con un'energia e una voglia senza eguali. Non contando oltretutto che il termometro segnava 29,5°C. Mi sono dovuto trattenere un po' all'inizio sapendo che altrimenti avrei pagato nel finale dei 16 Km ma che soprattuto mi sarei affaticato troppo. Le gambe giravano senza sosta e mi veniva quasi automatico spingere, almeno per i primi sei chilometri.

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Precauzioni

In programma un medio lento di 16 Km per sciogliere la mezza di ieri e mettere qualche altro chilometro nelle gambe. Giornata calda. Ma dopo le 19.00 il clima si è assestato su temperature più che accettabili. L'idea è stata quella di godermi una sana corsetta per rilassare sia gambe che testa. Niente cronometro, niente intermedi, niente velocità. Solo ed esclusivamente quattro salti lungo il Naviglio, ripensando al week-end appena trascorso. La prima cosa che ho notato è stata la differenza tra A2 e A3. Riavendo ai piedi le Jazz ho proprio notato chiaramente la diversità di rullata e l'ammortizzazione della scarpa. Impressionante. Poi invece è fuoriuscita tutta la stanchezza delle gambe. Provate.

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Un saluto veloce

"Ciao Dario..." e mi sfilano accanto come se fosse una folata di vento. Un gruppo di quattro, forse cinque, ciclicsti. Faccio appena tempo ad accorgermene mentre alzo la testa dall'asfalto e alzo la mano gridando a mia volta "Ciao!". Dalla voce mi sembra Filippo, compagno del Mulino Vecchio. Ma sono già lontani. Io proseguo verso Cassano la mia uscita, 14 Km a ritmo medio, sui 4' al chilometro. Viste le continue gare nel week-end preferisco cambiare le sessioni di ripetuta e risparmiare un po' le gambe. Oggi solo un allungo di una ventina di secondi ad ogni chilometro per cambiare il ritmo e smollare le gambe.

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A piede libero

E' stato Pier ad invitarmi durante il week-end Strongman all'allenamento di questa mattina. Avevamo chiacchierato un po' sul pullman nel ritorno della Germania e mi aveva spiegato a grandi linee cosa sarebbe successo. Come promesso alle 9.00 in punto mi sono presentato all'Arena di Milano, al ritrovo finale della stagione aperto a tutti. Ho ritrovato anche alcuni compagni della trasferta tedesca, Walter, Gabriele, Elena, Giovanna, Max. Mancava solo Marta. E con l'occasione ho conosciuto anche Maria Grazia, anche se se l'è presa con un po' più di calma. Più che un allenamento è stato un saluto collettivo di chi per alcuni mesi, tutte le settimane, si è trovato insieme in due parchi milanesi per allenarsi. A Piede Libero è il nome dell'associazione sportiva che lega tutti quelli presenti oggi.

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Un aiuto di corsa

Leggo e non posso far altro che condividere le parole scritte da Manlio sul suo blog. Anche se in queste pagine solitamente parlo solo di corsa è giusto che quando la si unisce alla beneficienza un po' di spazio venga dato anche ad altro. L'idea è nata dai Podisti da Marte, gruppo amatoriale amico fondato da Fabrizio e del quale fanno parte Pino, Francesca, Giovanna, Simona, Laura e tanti altri, che si prodigano in più di un'occasione per Onlus e Associazioni di Volontariato. L'occasione questa volta è la raccolta di fondi pro-terremoto di Modena e la voglia di portare un po' di solidarietà a chi sta vivendo un momento difficile. Se volete dare un aiuto-di-corsa, leggete le righe che seguono...

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Maratona del Naviglio (Cernusco S/N)

Non ci pensi, ma ci speri sempre. O meglio, ci pensi, ma scaramanticamente non lo dici. Magari ti scappa, ma poi ti penti. Io ci provo sempre. E a volte succede. Ma poi ci vuole tempo per digerirlo, per capire cosa è successo, per renderti conto che è tutto vero. Ho lasciato passare la notte per riguardare la classifica della Maratona del Naviglio, 21 Km,  di ieri e capire che non è stato un sogno. Non è stata nemmeno la gara perfetta sotto tanti aspetti, ma tanto meglio. Ma è stata una sorpresa e forse questo l'ha resa ancora più bella. Avevo deciso di chiudere la stagione delle mezze con questa corsa ancora tempo fa, sapendo che il caldo sarebbe potuto essere un rischio. Ma avevo anche bisogno di smaltire la Maratona di Milano prima di provarci davvero.

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Oggi lento

Ci voleva un po' di scarico, subito. In realtà non avevo tutta questa voglia di uscire stasera, ma adesso i benefici già si sentono. Oggi è piovuto tutto il giorno, ma come da previsioni poco prima di sera il rubinetto si è chiuso. Il cielo era comunque sovrastato da nuvole grigie e gonfie, ma non è più scesa nemmeno una goccia. Temperatura ideale, 12°C, senza vento e con l'asfalto appena bagnato. Sarebbe stata la serata giusta per una gara. E pensare che siamo a maggio inoltrato. Vista la stanchezza e il ritmo lento che avrei dovuto tenere per tutti i 14 Km ho anche optato per la maglia a maniche lunghe leggera. Visto che c'è perchè non usarla?

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Risalendo la corrente

Ci rimango male a volte. Quando hai la voglia ma poi le gambe non rispondono. E stasera ne avevo. Quando poi ho visto il cielo diventare azzurro e uscire il sole dopo una giornata nuvolosa non vedevo l'ora di prendere e partire. E così ho fatto. Ma che fatica. Ho le gambe che sono un disastro. Ha cominciato subito a tirarmi la zona alta del retro-coscia, soprattutto la gamba destra. Strano perchè solitamente è l'altra a darmi più fastidio. Sto facendo davvero fatica a recuperare le ultime settimane. Non credevo di aver forzato così tanto. Ho anche subito notato la differenza di corsa tra A3 e A2. Abissale. Ritornando alle più classiche Jazz, mi è stata subito più chiara la differenza. Oggi mi sembrava di correre sul velluto. Proprio un tpo di appoggio, spinta, ammortizzazione differente. Non migliore o peggiore, solo diversa. Ed è chiaro come ogni diverso tipo si adatti ad una diversa tipologia di corsa.

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