Vigilia difficile
Certi giorni iniziano bene, altri finiscono male. Come oggi. Ero in fibrillazione nei giorni scorsi al solo pensiero di andare nuovamente alla Cortina-Dobbiaco Run. Un po' per la bellezza della corsa, un po' per la nuova sfida sui 30 Km che ci aspettano domenica, un po' per il week-end che passeremo insieme io e Andrea. Poi alla vigilia tutto si ridimensiona. Giornata no, dal mattina alla sera, morale sotto i piedi. Capitano i giorni così e allora quello che ci vuole è una bella corsa per gettare le tossine, sia quelle fisiche che quelle mentali. Ma stasera non è andato nulla per il verso giusto, nemmeno i 10 Km di scarico in programma. Ho un indolenzimento (affaticamento? contrattura?) al gemello della gamba sinistra da quando mi sono alzato stamattina e anche stasera appena partito ha cominciato a farsi sentire.
Speravo che scaldandosi il muscolo avrebbe dato una tregua, ma invece... ho preseguito con il passo lento per tutto l'allenamento dovendomi frenare in più di un'occasione e chiudendo in 43' 23". Nonostante tutto la voglia di fare ce l'avevo. Ma son stato anche preoccupato ad ascoltare le sensazioni della gamba per tutto il tempo. Si, forse avrei invece dovuto concentrarmi su altro, ma il pensiero che manchi così poco mi ha un po' demoralizzato. Ci sarebbe forse voluto qualche giorno di riposo, ma di tempo non ce n'è più. Tra qualche ora ormai si parte, destinazione Dobbiaco. Ormai tutto dipende solo da come reagirà la gamba nelle prossime ore. La voglia c'è, la tattica pure, il pettorale è solo da ritirare. Chissà se finalmente riuscirò a vedere le Tre Cime di Lavaredo anche in corsa, non ci sono ancora riuscito. Quello già sarebbe un gran risultato.