Segreti e misteri della Maratona Internazionale di Roma Capitale
Visto che in questi giorni non sto correndo e che del mio infortunio ho già ampiamente parlato negli articoli precedenti, questa mattina ero indeciso su cosa scrivere. Ma la fresca notizia di ieri sull’apertura delle iscrizioni alla Maratona Internazionale di Roma Capitale mi costringe a dire anche la mia. Mettetevi comodi.
[Versione aggiornata al 11 ottobre 2018 dopo il comunicato ufficiale di Italia Marathon Club]
Ci ho messo un po’ a capire dove trovare la notizia, poi alla fine, grazie a qualche link consigliato ci sono arrivato anche io. Si, perché sul sito della Maratona di Roma, dove chiunque penserebbe di poter trovare informazioni, in realtà della gara in questione non si parla più già qualche mese. Il comunicato è stato pubblicato sul sito della Fidal, deputata da Roma Capitale (ossia il Comune di Roma), quale organismo super partes in grado di poter garantire il corretto svolgimento della manifestazione. Al di là del fatto che siamo quasi a metà ottobre ed il tempo per organizzare una maratona di quell’importanza mi sembra decisamente insufficiente, inizio col fare qualche considerazione su questa decisione e su tutta la questione.
Già mi era risultato alquanto strano che un Comune potesse intervenire e decidere che una manifestazione privata (fino allo scorso anno la Maratona di Roma era organizzata da Italia Marathon Club) fosse organizzata da un’altra società, proponendo un bando. Ma a quanto pare la Maratona di Roma sarebbe nata come evento pubblico della Capitale, con un Comitato Promotore composto da Comune e Fidal, ed ogni edizione sarebbe dovuta essere assegnata tramite concorso pubblico (cosa poi non successa). Ed infatti il Tar ha giustamente dato ragione a Roma Capitale dopo il ricorso effettuato proprio di Italia Marathon Club. Quindi prima questione risolta. Ma qui il colpo di genio.
La Fidal, che non è in grado di organizzare una maratona senza appoggiarsi ad una società esterna che gestisca materialmente il lavoro, cosa fa? A quanto pare, si dovrebbe affidare alla collaborazione di Italia Marathon Club per l'organizzazione straordinaria dell’edizione del 2019 (ma come!?). Da un lato posso capire la possibile scelta, dato che Italia Marathon Club ha già l’esperienza operativae la conoscenza necessaria sul territorio romano, ma dall’altro è un controsenso completo vista la decisione iniziale di Roma Capitale e la sentenza del Tar. Andiamo avanti.
Mi fermerei un secondo per sottolineare il fatto che la Federazione Italiana di Atletica Leggera, che è l’organismo che deve gestire e coordinare tutti gli eventi di atletica leggera, diventi essa stessa in prima persona un organizzatore di eventi, mettendosi in concorrenza con tutte le altre società italiane che invece dovrebbe solo controllare. Qualcosa non mi torna.
Per chi ancora non lo sapesse, Roma Capitale aveva emesso un bando di concorso il 26 marzo scorso, per l’assegnazione dell’organizzazione quadriennale (2019-2022) della Maratona di Roma. A questo bando sono state cinque le cordate ad essersi candidate: (1) Italia Marathon Club, Atielle Roma, Infront e Corriere dello Sport; (2) RCS Sport e Marathon de Paris; (3) Atleticom e Maratona di Città del Messico; (4) Purosangue Athletics Club e rappresentanti della Maratona di Londra; (5) la vecchia Romaratona. Tra ricorsi e rallentamenti burocratici il bando è andato per le lunghe e attualmente è stato sospeso per permettere l’organizzazione in extremis dell’edizione a venire.
La situazione quindi è questa. C'è un organizzatore di eventi podistici (Italia Marathon Club) al quale il Comune di Roma (Roma Capitale) ha tolto l’organizzazione della manifestazione, proponendo un bando (come da regolamento della manifestazione) per le successive quattro edizioni. Al bando partecipano cinque cordate, ma le tempistiche si dilungano e mettono in serio dubbio l’edizione a venire. Italia Marathon Club fa un ricorso contro il bando, ma lo perde. Roma Capitale nel frattempo, per salvare l’organizzazione dell’edizione 2019, affida l’organizzazione alla Fidal, che a sua volta potrebbe avvalersi della collaborazione di Italia Marathon Club. Che era la organizzatrice delle ultime edizioni a cui è stato tolto il mandato. Che è la società che ha perso il ricorso al Tar. Che fa parte di una delle cinque cordate in attesa dell’assegnazione del bando.
Sinceramente ora non so cosa succederà. Se io fossi Italia Marathon Club non accetterei, né tantomeno mi proporrei, per collaborare con Fidal per una questione di principio. Ma soprattutto, non essendoci i tempi tecnici per poter riuscire a lavorare bene proponendo una maratona che davvero sia a livello internazionale, fossi stato Roma Capitale avrei sospeso la prossima edizione per concludere l’iter burocratico del bando e assegnare il successivo quadriennio secondo quanto deciso inizialmente. Avere ancora (forse) la prima maratona italiana con soli quindicimila miseri runner a calcarne le strade, quando in tutta Europa le maggiori capitali ne fanno almeno quattro volte tanto, per me non ha senso. Ma io sono solo un semplice e romantico runner&giornalista che crede ancora nelle favole...
Non entro poi in merito che uno slittamento della data o un suo annullamento sarebbe andato incontro alla richiesta di migliaia di runner italiani che si chiedono ancora per quale motivo la Maratona Internazionale di Roma Capitale e la Milano Marathon si svolgano ancora lo stesso giorno (7 aprile). Finalmente la Fidal sarebbe potuta intervenire accontentando tutti. Ma ancora una volta ha preferito non decidere.
Vi lascio in ultimo con la citazione dell’Articolo 15 del Regolamento della Maratona Internazionale di Roma Capitale (che sui social sono stato il primo a segnalare):
Art.15) MANCATO SVOLGIMENTO - Qualora la gara venisse annullata, spostata ad altra data e/o, comunque, non svolta per cause non dipendenti e/o non riferibili alla volontà dell'Organizzazione, ivi inclusa la revoca della autorizzazione allo svolgimento da parte degli Organi Pubblici competenti, l’iscritto nulla avrà a pretendere dall’organizzazione, neppure a titolo di rimborso delle spese sostenute e di quelle sostenende valendo la sottoscrizione della domanda di iscrizione anche come rinuncia a qualsiasi pretesa di risarcimento del danno e/o di indennizzo e/o di qualsivoglia pretesa reintegratoria e/o satisfattiva di un eventuale pregiudizio patrimoniale subito e subendo.
Fate vobis...
Come precisato ad inizio articolo, dopo la pubblicazione di questo post, Italia Marathon Club ha rilasciato sulla pagina ufficiale di Facebook un comunicato stampa (che riporto) per precisare la sua posizione:
In alcuni articoli di recente pubblicati su quotidiani online e cartacei (...) è stato scritto che la FIDAL, in ritardo per la programmazione della gara podistica sulla distanza della maratona a Roma, in calendario il 7 aprile 2019, si affiderà alla collaborazione di Italia Marathon Club.
Italia Marathon Club, pur prendendo atto con favore del credito che la FIDAL le avrebbe riservato, precisa che gli indicati articoli riportano fatti che non corrispondono alla realtà in quanto alcun incarico mai le è stato conferito per l’organizzazione dell’evento sportivo in questione.
Che non vuol dire che Fidal e Italia Marathon Club non si siano mai parlati, ma che semplicemente l’incarico non è (ancora) stato conferito alla società. E che non vuol dire che soggetti interni ad Italia Marathon Club non possano collaborare singolarmente (ma sarebbe corretto e legale?). Esattamente come sottintende il mio condizionale utilizzato nell’articolo. Ma quindi cosa succederà? Se veramente Italia Marathon Club non sarà il soggetto capace di aiutare la Fidal nell’organizzazione della Maratona Internazionale di Roma Capitale, a chi verrà demandato l’incarico? E intanto i giorni passano...