Intervista esclusiva su Top Running
Non è mai bello rivangare il passato, ma ripensare a dove tutto è iniziato è stato un po’ come ripartire dall’inizio. La prima maratona, le prime righe di Corro Ergo Sum, un nuovo mondo che si è improvvisamente aperto. Questo, e anche altro, quello che ho raccontato nell’intervista agli amici di Top Running.
Soprattutto quando non si corre da un po’, non è sempre piacevole ripensare ai giorni in cui tutto andava bene, alle corse liberatorie lungo il Naviglio, all’emozione di vincere contro il cronometro, al piacere di condividere una mattinata insieme ai propri compagni. Mi manca, non lo nego. Ma è anche stato piacevole ripercorrere gli ultimi anni, da quando tutto è nato e si è trasformato in qualcosa che mai avrei immaginato. Anche perché molti che oggi sono qui e leggono quotidianamente non sanno realmente da dove arrivo e quale sia stato il viaggio che mi ci ha portato. Tasselli che si sono uniti piano piano per colorare un disegno che ancora non è finito. Qui di seguito qualche stralcio dell’intervista, che però potete leggere completa su Top Running.
Dario Marchini: Corro Ergo Sum
"Intervista a Dario Marchini, creatore di Corro Ergo Sum, uno dei portali per gli appassionati di running più completi e seguiti d’Italia. Un viaggio a 360° nella vita di un designer, diventato giornalista, trasformatosi infine in runner per dare sfogo a una passione irrefrenabile. (...)
+ Ti definisci un runner che scrive ma anche un giornalista che corre. In quale delle due ti identifichi di più?
Nel 2013, ho avuto la possibilità di iniziare a collaborare con Runner’s World e in poco tempo sono diventato Giornalista, riuscendo a far diventare lavoro vero una passione. Se penso a Corro Ergo Sum, sicuramente mi posso definire un runner che scrive, se penso a Runner’s World decisamente un giornalista che corre. (...)
+ Cosa hai provato la prima volta che hai partecipato a una maratona?
Come si dice? “La prima volta non si scorda mai…”. Nonostante mi fossi preso il giusto tempo per prepararla, nonostante avessi seguito scrupolosamente la mia prima tabella di allenamento, nonostante avessi provato ad immaginare cosa potesse aspettarmi, è stata un’esperienza devastante. Mesi di allenamenti che sono sembrati infiniti. Un’adrenalina pregara che mi ha fatto correre i primi chilometri come se fossi stato su un tapis roulant. Poi quel mondo sconosciuto oltre il trentesimo chilometro. Emozioni, fatica, sudore mai provati prima, con la voglia di cedere e fermarsi che si alterna alla caparbietà e la forza per non mollare. Un continuo sballottamento tra pensieri, sensazioni, ricordi, speranze, sogni. Fino a quando i chilometri poco a poco, senza nemmeno accorgermene, sono passati. Sotto il traguardo è rimasto solo un turbinio di emozioni che mi ha assalito come un vortice facendomi sentire invincibile. Vivo. Un maratoneta. Era il 2 dicembre 2017. A Milano. E quest’anno, lo stesso giorno, vorrei esserci a Valencia per un nuovo personale. Chissà… (...)
+ Quante ore al giorno dedichi all’allenamento?
Quando ho iniziato a correre in maniera continuativa mi allenavo quattro giorni a settimana. Poi col tempo ho aumentato chilometraggio e ore dedicate all’allenamento fino ad arrivare a sei volte a settimana. Purtroppo però mi sono anche accorto che con l’aumentare dell’età sono aumentati gli infortuni muscolari, così dallo scorso anno ho preferito diminuire e passare a cinque sedute settimanali. (...)"
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