Il verdetto
Come un pugno nello stomaco. Senza fiato. Sono bastati pochi minuti per capire dove sta il problema. Ed era proprio quello che non avrei voluto sentire. Fibrosi. Come un anno fa. Mi sembra di essere precipitato in un tunnel che mi ha riportato indietro nel tempo. Se ripenso alle ultime settimane, agli ultimi allenamenti, alle ultime corse mi vengono in mente momenti, sentori, piccoli segnali che forse presi in tempo avrebbero potuto evitare di ricadere. Ma con i se e con i ma non serve ragionare. Bisognerebbe avere il coraggio di dire no al momento giusto. Ma servirebbe anche la fortuna di capirlo.
Più ci ripenso e più mi convinco di aver agito comunque nel modo giusto. Forse un po' di attenzione maggiore sarebbe servita a risolvere prima le cose. Fastidio? Pausa. Ho pensato più ad un affaticamento, che in realtà c'è stato, ma che ha anche causato il resto. So come ho fatto a peggiorare le cose, anche se in modo lieve. Ma non ho comunque la riprova che sarebbero potute andare diversamente. Se la cicatrice sul muscolo si è riformata probabilmente lo avrebbe fatto lo stesso. Magari solo in modo diverso. Adesso mi aspettano almeno due settimane (ancora) di stop. Deve disinfiammarsi la zona del flessore delle dita dei piedi sotto il soleo, che probabilmente ha infiammato anche la parete venosa che passa tra le fasce muscolari. Pausa, riposo, disinfiammazione. E poi fibrolisi. Quello che mi preoccupa è come sarà poi la forma alla ripresa. Il tono muscolare ricostruito faticosamente in un anno, il peso già aumentato in soli dieci giorni. Piscina, bicicletta. Sono alternative da valutare. Parlerò questa sera con Fulvio per capire cosa sia meglio fare, come affrontare questi giorni di pranzi e cene incombenti. Gennaio è già qui. E tutto quello che avevamo programmato sembra già sfumato. E sarebbe anche bello risolvere definitivamente il problema. Insomma, il 2014 ancora non è iniziato ed è già in salita.