Da spettatore
Una domenica diversa. Strana. Niente alzata quando fuori è ancora buio, niente colazione leggera, niente ritrovo al freddo prima di iniziare a correre. Mi sono quasi sentito in colpa. Anzi, a dire il vero, mi è mancato tutto questo. Mi è mancata l'aria fredda sulle guance ancora segnate dalle pieghe del cuscino, il freddo della macchina mentre si sta scaldando, i saluti e le strette di mano tra i brividi del mattino che arriva piano piano. Un risveglio con tutta calma e la colazione già pronta, al caldo della casa. Il sole che entra dalle finestre. Sul divano ho acceso la televisione per seguire gli Europei di Cross a Belgrado mentre in mano avevo il mio iPhone per avere gli aggiornamenti degli amici dalla Maratona di Reggio Emilia. No, stare in tribuna non fa proprio per me.
Qualche giorno fa Silvia aveva scritto una frase bellissima su twitter: "Quando non posso correre sogno di farlo leggendo Corro Ergo Sum". Ecco oggi l'ho ascoltato, ma al contrario, seguendo quelli che l'hanno fatto al mio posto. Un occhio alla TV mentre U23 e Seniores della nazionale italiana solcavano la terra di Belgrado, un occhio al sito TDS per avere gli aggiornamenti ogni cinque chilometri dei miei cari amici, Iacopo e Paolo. Ed è stato diverso. Mi sono emozionato guardando il passo preciso e regolare di Paolo che ha finalmente raggiunto il suo personal best (2h 54' 28"). E sono rimasto in tensione, un po' preoccupato, quando Iacopo non appariva all'intermedio del trentesimo chilometro dopo aver letto nei suoi tempi l'inizio di una crisi. Come se fossi stato lì con loro. Poi, come sempre, che tutto vada per il verso giusto o meno, è relativo. Dalle vittorie e dalle sconfitte si riparte sempre e comunque per un nuovo obiettivo. E questo è l'importante.
Allo stesso modo spero di riuscire a ripartire io questa settimana. Domani sera ultima seduta di tecar e poi, col benestare di Fulvio, credo che martedì potrà essere il giorno giusto per rimettere le scarpe sul Naviglio. Fosse solo una piccola corsa lenta per testare la tenuta dei polpacci. Anche perchè, dopo le mangiate di questi giorni, sento già il peso che sta aumentando. Ne ho voglia. E ne ho bisogno. Non vedo l'ora che arrivi il nuovo anno con nuove sfide e nuovi obiettivi. Io mi sento già pronto, scalpitante. Lavorare sodo, con la voglia che sta crescendo ogni giorno di più.