Corsa e mal di schiena
Il leitmotiv degli ultimi anni è diventato il mal di schiena. Che ancora nelle ultime settimane è tornato a farmi compagnia. Se dicessi che ho imparato a conviverci direi una bugia, ma sicuramente ho imparato a conoscerlo e a sapere come affrontarlo. Quasi sempre. Ma soprattutto ho imparato che, al contrario di quello che molti pensano, corsa e mal di schiena possono tranquillamente convivere. Anzi...
Non è assolutamente vero che correre faccia male alla schiena. O almeno non lo è in termini assoluti. Ormai mi ritengo un “esperto" dei vari tipi di dolore che possono affliggere un runner alla schiena e fortunatamente ho imparato sia a conviverci che a porvi rimedio. Quasi sempre. Nelle ultime settimane non è stato proprio così, motivo per il quale per qualche giorno ho preferito non scrivere nulla e aspettare l’esito della risonanza magnetica fatta la scorsa settimana.
Preciso che quello che segue non è un parere medico (ma da runner e allenatore) e che consigli e considerazioni solo solo il frutto della mia esperienza personale (come sempre) e della valutazione fatta negli anni con esperti (allenatori, fisioterapisti, osteopati, medici) sulla mia condizione e sulle possibili modalità di recupero, prevenzione e guarigione.
Tutto è iniziato per caso. Non so in realtà quali siano stati i motivi che abbiano scatenato il tutto. Da quando lo scorso autunno avevo deciso di sottopormi alle iniezioni epidurali, grossi problemi non li avevo più avuti. Un singolo caso a fine anno (probabilmente causato dal gelo invernale), ma passato con qualche giorno di riposo, e fastidio (non dolori) tornato solo durante il periodo di lockdown, quando correre era vietato e l’attività motoria ridotta al passaggio dal una stanza all’altra. Proprio le settimane passate in casa per l’emergenza Coronavirus, mi hanno fatto capire quanto attività fisica (e soprattutto la corsa) servano a non peggiorare le condizioni di una schiena sofferente. Mi ero trasformato in un ninja runner proprio per andare incontro e risolvere la sofferenza alla schiena che stava aumentando.
Nell’ultimo mese la situazione invece è precipitata. Tutto ha corrisposto con eventi concomitanti che possono esserne stati la causa o anche no. Passeggiate in montagna, pur brevi e leggere; diversi letti e materassi in cui ho dormito; una ripresa più massiccia degli esercizi di core stability e degli allungamenti per la schiena; senza dimenticare i primi passi di Leonardo da alzare e prendere in braccio continuamente. Potrebbe essere il tutto, come potrebbe essere il niente. Ma nonostante il fastidio (sempre nella zona dell’ernia protusa), dopo qualche previdente giorno di riposo e recupero, ho corso, senza avere fastidi. La cosa poi è peggiorata ad inizio agosto, quando però il problema si è spostato più centralmente nella zona lombo-sacrale (quindi probabilmente muscolare). Ed è aumentato sempre di più fino a quando mi sono bloccato. L’evento scatenante in questo caso è stata una corsa. Ma solo perché testardamente ho voluto vedere se il fastidio passasse scaldandomi. Una scelta sbagliata che mi ha portato a rimanere bloccato per alcuni giorni a letto.
Nel frattempo, sentito il dott. Migliorini, ho effettuato la mia seconda risonanza magnetica, a distanza di più di due anni dalla prima, anche per verificare lo stato di ernia e profusione. Ma fortunatamente, col miglioramento, anche il risultato dell’esame è stato positivo. Nessun peggioramento. Farò comunque un controllo dal neurochirurgo per sapere se agire (ozonoterapia?) medicalmente o meno. Di una sola cosa sono certo, il problema va risolto. E, in caso di non intervento, so già quello che devo fare.
Come far convivere corsa e mal di schiena
Per un runner (ma la cosa vale per tutti coloro che hanno ormai un’età adulta) è fondamentale allenare il core. Non solo per essere e andare più forte, ma soprattutto per evitare brutte sorprese. Allenare la fascia addominale è necessario per non pesare sempre sulla schiena, quando corriamo ma anche quando stiamo seduti, sdraiati, quando alziamo pesi, quando giochiamo con i figli. Avere un core forte vuol dire sollevare la schiena da sforzi che con l’andare del tempo possono portare ad uno schiacciamento delle vertebre e nel peggiore dei casi alla formazione di protusioni o ernie.
Far movimento. Correre, andare in bici, nuotare, camminare sono attività che in modi diversi chiamano la colonna vertebrale ad una continua sollecitazione. Ma questo continuo muoversi fa si che le vertebre non si impigriscano e continuino ad avere elasticità, che mantengano dinamicità. L’importante è sempre non esagerare e ascoltare i segnali che il nostro corpo ci manda. Molto spesso (per mia esperienza personale), stando seduto al pc a lavorare, la schiena si intorpidisce, diventa pesante, dà fastidio. Ma basta uscire per una corsa per avere sollievo e sentire sparire tutta quella sensazione di oppressione.
Utilizzare il cross training, alternando diversi sport e non fossilizzandosi solo su uno che, come corsa o bici, ripete ossessivamente sempre lo stesso movimento. Non solo per dare sollievo alla schiena, ma anche per attivare tutti quegli apparati muscolari che, con una sola attività, non vengono mai coinvolti.
Anche fare un check periodico (una volta al mese) da un fisioterapista o un osteopata è un aiuto da non scartare. Giusto per togliere tutte le infiammazioni che si possono generare per mille motivi (tanto per la corsa quanto per l’immobilità) e per ripristinare l’equilibrio dell’apparato muscolo-scheletrico.
Non ultimo, è utile imparare a sfruttare anche l’aiuto che la tecnologia ci regala. Tutti abbiamo ormai al polso uno smartwatch che rileva continuamente durante la giornata il nostro movimento, il nostro livello di fitness, il nostro stato di forma. Impostare e poi seguire i consigli (alzati e cammina! cit.) che periodicamente ci vengono inviati è già un ottimo primo passo per andare nella giusta situazione.