Calma piatta
Oggi pomeriggio è improvvisamente spuntato un raggio di sole dopo giorni di cielo grigio, pioggia e freddo. E proprio oggi anche la mia schiena sembra andare meglio, dopo una settimana di calma piatta, passata tra letto e divano. Ancora solo qualche giorno e poi sarà il momento di tornare a correre. Finalmente.
Fino a ieri la situazione mi era sembrata ostica. Piccoli, piccolissimi miglioramenti di giorno in giorno ma che non mi hanno mai lasciato presagire nulla di buono. Da domenica scorsa, i muscoli non si erano ancora rilassati. Ho passato una settimana sdraiato, lavorando sdraiato, chiacchierando sdraiato, telefonando sdraiato, concedendomi di stare seduto solo per mangiare. Lunedì, un massaggio per cercare di rilassare i muscoli della zona lombare e lo psoas diventati duri come il marmo. Martedì, manipolazione dall’osteopatia per provare a sbloccare almeno le zone meno infiammate attorno alla colonna vertebrale. Avessi potuto guardare la torre di Pisa mi sarebbe sembrata dritta. Poi solo tanto riposo per far passare l’infiammazione e da oggi massaggio decontratturante con Compex Runner.
Cosa sia stata la causa ancora non l’ho capito. Non c’è stato un colpo della strega, come non ho sentito nessuna fitta, se non il fastidio di domenica scorsa poco prima di provare ad uscire ad allenarmi. Forse un cartone troppo pesante alzato e spostato sabato pomeriggio. E se così fosse un peccato veniale che mi è costato molto molto caro. Ormai, a parte le due settimane in cui ero riuscito a ricominciare a correre uscendo (solo) sette volte, i giorni di stop sono diventati molti. Praticamente da metà dicembre. Una lunga, lunghissima pausa che non avrei mai pensato di dover fare. Soprattutto considerando la regolarità avuta durante tutto il 2017.
Solo quando ritornerò ad allenarmi in maniera costante, senza problemi, senza affaticamento, penserò a cosa potrà essere questa prima parte di stagione. Probabilmente per un pettorale passerà molto tempo ancora. Per tutto il resto c’è ancora speranza. Sempre che non riprenda la vecchia abitudine (che pensavo di aver abbandonato) dei continui stop. La regolarità, la costanza, la perseveranza sono fondamentali. Soprattutto quando il tempo passa e gli anni aumentano. Riprendere, recuperare, ritrovare la forma è sempre più difficile e richiede sempre più fatica. Parlando con Chiara in questi giorni mi sono accorto che questa stagione sarà l’ultima da SM40. Con il prossimo anno cambierò categoria. Non cambierà molto guardando gli avversari. Cambierà molto guardando me stesso. La lotta più dura, più difficile, più crudele.