#influencer 3: la botta di Capodanno
Anche il 2018 sarà un anno da #influencer, ahimè. Io che speravo d’esser guarito da questa malattia. E invece che uscire a correre (perché chi corre il primo dell’anno corre tutto l’anno!) mi sono ritrovato a letto con ancora 38° di febbre. Sarà un anno in salita, dove puntare all’en plein in crescendo. Obiettivo numero uno, ricominciare a correre.
Rispetto allo scorso anno sono già in ritardo. Un anno fa avevo corso insieme a Chiara diciotto chilometri a buon ritmo, primo test per iniziare il suo recupero. Quest’anno sono ancora fermo ai box. Prima la botta antibiotica della tonsillite pre-natalizia (tralasciando quanto venuto nelle settimane precedenti) ed ora un’influenza che mi ha messo KO nei giorni di Capodanno. Quattro giorni in cui solo immaginare (o sognare) di correre è stata fatica vera.
Ora il peggio sembra passato, ma per non rischiare in una ricaduta quanto mai disattesa, mi prenderò qualche altro giorni di pausa, almeno fino all'Epifania. Anche perché di forze, in questo momento, proprio non ne ho. Di sicuro quest’anno partirà con un piede diverso dallo scorso. Ci sarà da ricostruire tutto in questo mese di gennaio, ma ritornando sotto la guida del prof. Massini sono certo che faremo bene.
In questi giorni di lunghe riflessioni e di allucinazioni improvvise, ho provato a pensare quale potesse essere un giusto programma di massima per l’anno appena iniziato, ma sono rimasto comunque con qualche dubbio. Provare già una maratona nella prima parte dell’anno? Dopotutto arrivo da due dignitose quarantadue chilometri autunnali corse in sole tre settimane. O, come lo scorso anno, ri-velocizzarmi nella prima parte passando dai diecimila, poi dai ventuno, poi dai trenta chilometri e solo alla fine allungare alla maratona. Discorsi che dovrò affrontare con Fulvio non appena ci vedremo. L’idea di ritoccare il cronometro su tutte le distanze è sempre allettante e la voglia di vincere con la maratona ancora di più.
Ma intanto sono ancora a letto, con i fazzoletti di carta sparsi sul piumone, i cuscini appoggiati dietro la testa dolorante, le scarpe da corsa che sbirciano da lontano come a volermi chiamare. Il mondo è andato avanti e io mi sono fermato. Anzi no, sono tornato indietro. Non ho nemmeno sentito i botti di Capodanno, addormentato in camera insieme a Tommaso. Anno nuovo... sto arrivando.