L’evoluzione dell’#influencer: tonsillite
Il 2017 è stato il primo anno dopo tanto tempo senza infortuni (seri). Qualche acciacco qua e là, ma nulla che ha potuto compromettere le varie preparazioni. Ma per non farmi mancare nulla, ci ha pensato il fisico (che sta invecchiando) a farmi fermare più di una volta. E questa volta il risultato è stato del tutto inaspettato: tonsillite.
Tutto è iniziato la scorsa settimana. Dopo i diecimila alla Corsa del Ricordo fatta insieme a Chiara, qualche uscita in settimana con le gambe un po’ pesanti, ma nulla di preoccupante. O almeno così ho pensato. Ma venerdì è poi suonato un piccolo campanello di allarme. Stanchezza diffusa in tutto il corpo, brividi di freddo, dolori muscolari in aumento, fino ad arrivare a tarda serata ad un bel 38,5° di febbre. Sintomi molti simili (a parte il picco di febbre che sale in un’ora e sparisce dopo un’enorme sudata in un’altra ora) a quelli avuti quando ho iniziato la mia carriera da #influencer a fine settembre, e che già mi avevano fatto saltare tutti i piani programmati in vista della Firenze Marathon.
Così, da bravo #influencer, sono rimasto a riposo, senza allenarmi e cercando di guarire il prima possibile. Ma con mia somma sorpresa le cose non sono per nulla migliorate, anzi. Dopo un week-end passato tra dolori informi, brividi glaciali e un mal di testa crescente, ieri ho avuto la risposta a tutti i miei mali: tonsillite. Malattia che solitamente colpisce i bambini al di sotto dei dieci anni. E guarda caso, da qualche tempo, ne ho proprio uno che scorazza allegramente per casa spargendo germi e batteri recuperati da tutti gli amici dell’asilo nido, come il più innocente degli untori. Anche se poi in realtà il responso del medico ha detto che potrebbe essere stato semplicemente un colpo di freddo a fine corsa. Ma non lo sapremo mai.
In effetti in questo periodo delicato in cui nella stessa giornata si passa dai -3°C ai +13°C è importante coprirsi con cura e in maniera adeguata durante la corsa. E soprattutto non rimanere con gli abiti sudati addosso appena finito l’allenamento o la gara. E, pensandoci bene, potrebbe essere stato anche questo, proprio la scorsa domenica a Trieste, a colpirmi a tradimento. Il consiglio è togliersi immediatamente maglia e pantaloni sudati e infilarsi qualcosa di asciutto.
E così intanto cambieranno anche i miei programmi futuri delle prossime feste. Certo se avessi dovuto scegliere un periodo per ammalarmi, meglio dei giorni attorno a Natale e Capodanno non ci sarebbe potuto essere. Magari aumenterò qualche chilo (speriamo di no), ma i chili si è sempre in tempo poi a perderli. Quello che invece un po’ mi dispiace invece è (probabilmente) non riuscire ad iniziare l’anno già sfruttando la coda degli allenamenti della maratona come mi ero programmato. In tutto starò fermo quasi una decina di giorni (oltretutto con un bel carico di antibiotici) e non sarà così facile riprendere subito il ritmo. L’ennesima buona occasione per recuperare un po’ di forze e rimettere in sesto anche i muscoli. Certo non avrei mai pensato che potesse essere così dura la vita di un #influencer.