Avanti un altro
E' una concatenazione di eventi. Si parte da poco e non si sa dove e come andrà a finire. Ma evidentemente ho forse chiesto troppo al fisico. Non siamo tutti uguali e ognuno reagisce a carichi e allenamenti in modo completamente diverso. Ed è chiaro, altrimenti tutti diventeremmo dei nuovi Stefano Baldini o Giorgio Calcaterra solo con l'impegno. Purtroppo io devo arrendermi all'idea che sono portato all'infortunio di alcuni muscoli rispetto ad altri. Probabilmente anche perchè chiedo sempre il massimo, forse troppo, dagli allenamenti e dalle gare. Forse tirando un po' il freno a mano le cose (e le corse) andrebbero in maniera differente. Ma è altrettanto vero che forse non sarei più io. Per cui basta essere consapevoli di tutto. Accettare anche questa parte meno attranete. Provare a ridurla il più possibile. O almeno conviverci.
Quello che mi sarei aspettato era di avere qualche avvisaglia. In realtà qualche allarme il corpo, la gamba, qualcosa mi stava già dicendo da qualche giorno. Ma probabilmente non sono stato in grado di interpretarla nel modo corretto. Quel fastidio scambiato per affaticamento era qualcosa di più. Adesso lo so. Magari sarebbe bastato rallentare solo un po'. O magari no. Sicuramente però non ha smesso di parlarmi. Da sabato sera la lesione al gemello mediale non è più l'unica cosa che mi preoccupa. Anzi, sinceramente, è quella che al momento lo fa in maniera minore. Ormai sono due giorni che il fastidio, sempre al polpaccio destro, è aumentato e rinato in nuova posizione. Molto più in alto e in zona più interna della gamba, proprio sul gemello e un poì più su, quasi sotto al ginocchio. Un dolore forte e costante, persistente. Fatica a camminare, ma fatica anche a tenere la gamba a riposo. Non dovrebbe trattarsi nulla più che di un'infiammazione, ma devo dire che dà parecchio fastidio.
E di tutto questo la cosa che più mi fa arrabbiare è quella di non poter godere appieno del viaggio dei prossimi giorni a Praga in occasione della presentazione della RunCzech e della nuova Maratona. Visitare e correre. Quello che più mi piace fare. Scoprire la città attraversandola con le scarpe di corsa ai piedi e vederla nella sua completezza. Sarà un viaggio diverso. Sperando, nel frattempo, che tutti i problemi comincino a passare. C'era bisogno di una pausa e adesso me la sto prendendo. Sarebbe bello sapere già quando sarà la fine, quando poter ricominciare. Poter contare i giorni come fosse la vigilia di natale. E invece no. Però forse le sorprese sono ancora più belle quando sono inaspettate. Quindi prima o poi arriverà. Basta saper aspettare.