Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social-media e analizzare il traffico generato. Continuando a navigare in questo sito web acconsenti all'uso dei cookies.

Lungo con Chiara, corto con Silvia

Week-end in terra goriziana insieme alle sorelle Moras. Due-giorni impegnativa, con due allenamenti diversi tra di loro, ma tutti in ottica Conero Running. Ultimo lungo in veste di pacer per Chiara, tra le strade della sua amata bisiacaria sabato mattina. Mentre trail sprint sulle colline del Carso domenica insieme a Silvia in tenuta da Corro Ergo Sum Runners

Lungo con Chiara, corto con SilviaL'ultimo lungo in vista della maratona è sempre un sollievo. Ma non è comunque una passeggiata. Lasciatosi alle spalle il lunghissimo (che per Chiara sono stati i trentasei chilometri alla Scarpa d'Oro di Vigevano con un involontario podio alla mezza) sembra tutto in discesa, ma correre 26 Km in solitaria, con variazioni da ritmo gara non è semplice. E' anche per questo che ho voluto accompagnarla nonostante la sua insistenza di voler correre tra strade a me poco amiche (io avrei preferito scendere verso il mare). Ma a parte qualche tratto di attraversamento con troppe auto e la parte iniziale con troppe curve per uscire dalle zone abitate, non è andata troppo male. Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Basegliano (circumnavigando l'aeroporto), Begliano, Dobbia, San Canziano e Staranzano. Venticinque chilometri e mezzo in un girotondo di andate e ritorni. 

La mattinata prevedeva due chilometri di riscaldamento, e poi variazioni di otto chilometri a 4' 10', 4' 30" e ancora 4' 10". Visto i buoni esiti della Maratonina del Collio e della Corsa del Principe alle Terre Verdiane, corsi praticamente alla velocità dei due allunghi più veloci, un allenamento più di gestione che di fatica. Ma non essere in gara fa differenza. Nonostante le tante curve e gli attraversamenti stradali la prima parte è andata ottimamente, con il ritmo sempre in linea (e anche qualche secondo sotto) con il passo prestabilito. Un po' più di fatica che è uscita nella parte finale, ma senza essere troppo affaticati. Nonostante i miei ritmi siano un po' più veloci, gli allenamenti della settimana e comunque la distanza si sono fatti sentire. Ma praticamente di problemi grossi non ne abbiamo avuti fino all'ultima variazione del diciottesimo chilometro, con gli ultimi otto a 4' 10". 

Scendendo da Basegliano verso sud, già al dodiciesimo chilometro, il vento contrario che ha iniziato a soffiare dal mare verso l'entroterra, ha reso l'allenamento più impegnativo e più intenso del previsto. Mantenere i 4' 30" della parte centrale non è stato un problema, anche se qualche energia in più ce l'ha fatta consumare. Ma gli ultimi otto chilometri sono stati decisamente più duri. Me ne sono accorto al primo chilometro di allungo, quando, convinto di essere ritornato subito ai 4' 10" di tabella, il cronometro invece a segnato cinque secondi in più. Ho aumentato il passo, ma lo sforzo non è più stato uguale alla prima parte di allenamento. E se io ho fatto fatica, per Chiara è stato ancora peggio. Ma non ci siamo mai disuniti. Quello che lei dovrebbe imparare in questi casi è ripararsi dall'aria sfruttando la scia di chi la anticipa. Cosa che però non ha fatto. E a San Canziano, una volta svoltati in direzione Monfalcone, la fatica degli ultimi chilometri si è fatta sentire. 

Vedendola in difficoltà, come per magia la mi fatica si è trasformata in energia per non farla mollare. Ho cercato di adeguare il passo senza andare troppo oltre lo sforzo necessario, incitandola più volte. Il ritmo è sceso di qualche secondo, ma controvento. Probabilmente il reale sforzo è stato anche oltre il ritmo che avremmo dovuto tenere. E una volta ritornati al punto di partenza dopo 1h 50', nonostante i cinquecento metri mancanti, ho preferito chiudere la mattinata. Un'ottima mattinata in ottica Milano Marathon.

Trail di Gradina

Nonostante le gambe decisamente pesanti, domenica mattina ho voluto comunque essere presente al Trail di Gradina, sulle colline del Carso sopra Doberdò. Non avendo programmato ripetute lunghe in settimana, l'ho inserito come unico allenamento di potenziamento. Trail veloce, di soli 8,5 Km. Comunque con un buon dislivello impegnativo, con continui saliscendi a spezzare ritmo e gambe. Ma fortunatamente su sentieri facilmente corribili e senza particolari insidie. Ormai qualche faccia anche nel nord-est ho imparato a conoscerla e al via, tra i circa duecento cinquanta partenti, ho capito che non sarebbe stata una mattinata semplice. Ho preso come riferimento l'amico triestino (e triathleta) Andrea Marino ma dopo il via sono riuscito a mantenere la sua scia solo per trecento metri, fino al primo impegnativo strappetto. La salita mi ha aiutato a contare le posizioni iniziali fin dalla testa e mi sono ritrovato subito in dodicesima posizione. 

Come al solito non ho fatto caso al ritmo, cosa che in una gara di trail ha ancora meno senso. Sarebbe stato interessante invece avere con me Stryd per capire le variazioni di potenza (sempre che ce ne siano state). Il sentiero è salito tra i rovi e le rocce carsiche scendendo poi in picchiata attraverso bosco. Colori ancora spenti e vegetazione dormiente. Curve e controcurve che si sono alternate senza lasciare visione sul percorso a venire. Nel frattempo mi sono fatto scavalcare di due posizioni, recuperandone una a mia volta senza più perderne poi fino alla fine. 


Corro Ergo Sum Runners al trail sprint di Gradina.

Due giri per completare la gara e la mia prima attenzione è stata quella di non esagerare nella prima parte e provare ad allungare nella seconda. Tattica che non è funzionava perfettamente, visto che comunque nel secondo giro le gambe sono risultate decisamente più appesantite e più stanche di quanto avrei voluto. Ma a dare un po' di linfa ci hanno pensato Chiara e Tommaso che mi hanno aspettato a metà percorso. La seconda volta è stata un po' più semplice mentalmente, riconoscendo le diverse zone del sentiero. Ma il bello è stato ritrovarsi quasi soli verso fine gara, quando le distanze si sono allungate e gli unici passi a risuonare tra gli arbusti ancora secchi sono stati solo i miei. Un occhio alle balisse per non perdere il sentiero e uno al paesaggio. Silenzioso e fermo. Ma è stata la fatica poi ad avere la meglio. I tetti delle ville in collina e il ritorno sull'asfalto mi hanno fatto capire di essere quasi all'arrivo, ma questa volta senza nessun bisogno di sprintare. Troppo avanti quelli da raggiungere, troppo indietro quelli da seminare. 33' 53" e un 14° posto assoluto e un 3° di categoria che sono venuti da sé. Silvia dietro di qualche minuto ma tenendo alti i colori Corro Ergo Sum Runners femminili, con un 5° posto tra le donne e il 2° di categoria. Alla fine, c'è sempre qualcosa da festeggiare.