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Ripetute 9x1000 3' 35" rec. 3' 00"

Entrare nello spogliatoio e infilarsi il completo da corsa è un po' come per Superman entrare nella cabina telefonica. Che siamo impiegati, studenti, dirigenti, uomini o donne, una volta indossate le scarpe da running ci sentiamo un po' come se il mondo fosse nostro. Non c'è pioggia, vento, neve, freddo, caldo, malattia, infortunio o impegno che tenga. Apriamo la porta lanciandoci verso asfalto e sentieri per compiere la nostra missione. A petto alto, con sguardo fiero, sfilando davanti agli occhi di chi ci vede come fossimo supereroi. Salvo poi arrivare alla quarta ripetuta, stremati, e pensare "ma chi me l'ha fatto fare proprio oggi...", e stringere i denti fino alla fine per trascinarsi poi sotto la doccia calda (quella fredda è un po' troppo). Missione compiuta.

E' stato il primo pensiero che mi ha strappato un sorriso oggi mentre mi cambiavo. Avrei dovuto correre ieri, ma l'influenza che mi sto portando dietro in questi giorni, il senso di stanchezza, il mal di gola, la testa pesante mi hanno fatto propendere per un giorno di riposo. Probabilmente frutto dei giorni ventosi passati in maglietta e pantaloncini con Giorgio Calcaterra la scorsa settimana. Ma lo rifarei al volo. Però appena ho iniziato a vestirmi con pantaloncini e maglietta mi è sembrato subito di stare meglio. Effetto placebo. Ma tra dire e il fare...

Dopo i primi minuti la situazione mi è sembrata accettabile. Naso (finalmente) aperto, gambe stanche ma non pesanti, sensazioni buone. E allora ci ho provato. Oltretutto il 9x1000 (a 3' 40" da tabella) non lo avevo mai corso in tutti questi anni. Ma visto lo stato in cui ero a fine allenamento la scorsa settimana non mi sono preoccupato troppo. Alla fine sarebbe dovuto essere un solo chilometro e mezzo in più. E infatti le prima due ripetute sono state fin troppo veloci, a 3' 30". Ma le ho pagate poi care. Vista la condizione fisica precaria ho cercato di rallentare leggermente il passo, e cercare di stare tra i 3' 35" e i 3' 40", ma con scarsi risultati. Sempre troppo veloce (3' 32", 3' 36", 3' 36", 3' 34") le seguenti.

Le Nike Lunaracer hanno fatto egregiamente il loro dovere. Leggere ma reattive, un tutt'uno col piede. Una sensazione che poche scarpe mi hanno saputo dare. E forse il non dover pensare troppo all'appoggio, agli ultimi dolori, mi ha lasciato libero di concentrarmi sulla corsa. Mi sono accorto di essere estremamente contratto in più di un'occasione, al viso, alle spalle, alle mani, alla schiena. ma è stato un bene per riuscire a rilassarmi. Nel frattempo anche Chiara mi ha raggiunto, ma non siamo riusciti a scambiarci più che uno sguardo di intesa.

Il peggio è arrivato nel finale quando la fatica è davvero uscita prepotentemente. La sensazione che ho avuto è sempre stata quella di essere troppo lento, goffo, impacciato, scomposto, ma il cronometro non me ne ha dato ragione. E questo è un bene. Ma oggi non so se sarei riuscito a continuare. 3' 38", 3' 36", 3' 40" tirati al massimo (o almeno così pensavo) prima di poter davvero rifiatare. Ma vista la situazione iniziale direi un ottima risposta, con 16 Km corsi in 1h 05' 24". Spero di non pagarli domenica alla Brescia Art Marathon. Sarà solo un test di ventisei chilometri a ritmo maratonama ancora sotto la pioggia. Dovrò solo scelgiere quale supereroe essere per questa volta.