Alti & Bassi
Il post-corsa nella giornata di ieri è stato tutt'altro che indolore. Ma è forse stato il continuo su-e-giù emotivo a creare la preoccupazione maggiore. Non è semplice gestire una situazione sul filo del rasoio. L'incertezza. Sono stato previdente e diligente nel fermarmi per due settimane e far rientrare l'allarme-addominale, ma allo stesso tempo adesso non so bene come comportarmi dato che i segnali non sono al cento per cento positivi. E se da una parte i muscoli raffreddandosi e facendo passare qualche ora dall'ultimo allenamento sono ritornati a farsi risentire, dall'altra la fiducia di William e di Fulvio mi ha reso un po' instabile ma anche positivo. Un tira e molla degno del miglior fartlek. Non mi resta quindi che monitorare la situazione e capire come andrà a finire. L'unica certezza è che sono agli sgoccioli, il tempo sta per finire.
Per cosa? Semplicemente per i due impegni importanti che mi si prospettano in questi giorni. Uno la prossima settimana e che svelerò nelle prossime ore. L'altro legato a #roadtomilanomarathon. So che la Maratona di Milano sarà solo tra poco meno di tre mesi, ma per correre quarantadue chilometri bisogna allenarsi. Costantemente. Duramente. Giornalmente. E non posso più rimandare l'inizio. Il prof. Massini mi ha rassicurato tantissimo riguardo a questo e secondo il suo parere abbiamo ancora tempo per preparare tutto nei minimi dettagli. Ma ogni contrattempo possibile è da evitare assolutamente. Anche perchè quello che voglio ce l'ho ben chiaro in mente.
Meno chiaro era invece la mia situazione fisica. Ero incerto se uscire o meno a correre questa sera, ma il fastidio che mi ha tenuto compagnia in queste ultime ore dopo l'uscita di martedì si è a poco a poco affievolito. Ed ho ritentato di nuovo. Devo dire che è andato tutto molto meglio di quanto pensassi. Fastidio costante e presente, ma non fastidioso. Non acutizzato. Non aumentato. Dovrò vedere domattina come andranno le cose. Ho notato che aumentando la falcata, alzando maggiormente le gambe, anche gli addominali hanno lavorato meglio e il dolore diminuito. Ormai sono quasi certo che tutto sia dovuto al piccolo infotunio sottovalutato alla Gipigiata. Non riesco a trovare nessun'altra spiegazione a riguardo. Una distrazione che sto pagando caro. Forse un po' troppo. Bene invece per quel che riguarda i 10 Km di corsa a sensazione (43' 43"). Come già successo l'altro ieri, un aumento costante di passo non cercato, soprattutto nei chilometri di ritorno verso casa.
Mi sono anche goduto la corsa in solitaria. Credevo mi sarebbe pesato molto di più dover uscire la sera dopo il lavoro all'ora di cena, essendo ormai ben abituato all'allenamento in pausa pranzo. Invece il buio, il silenzio dell'alzaia immersa nella foschia, ha sempre il suo gran fascino. E una buona dose d'aiuto la sta dando anche questo inverno più che amico. Rimanere quasi sospesi tra cielo e asfalto senza nessuna distrazione è una cosa che il giorno non è in grado di regalare, pieno com'è di distrazioni e continue attenzioni. La sera, la notte, regala invece la tranquillità e la giusta dose di intimità. Io e la corsa. Da soli.