Tra Adda e Brembo (Canonica d'Adda)
Ritorno alle tapasciate dopo più di un mese. Era stata la prima uscita dopo l'infortunio, oggi è stata la prima uscita post-gara. Sono sempre più convinto che le tapasciate siano una tappa fondamentale che non ci si dovrebbe far scappare durante la preparazione di una qualsiasi gara. Sono un mix ben dosato di tutto ciò che fa bene alla corsa. La non-dipendenza da cronometro fa si che la testa sia più libera e leggera. E anche se si seguono tempi o ritmi per l'allenamento, la tensione non è mai comunque quella di una gara. Si corre insieme. Volenti o dolenti. La partenza libera ti costringe a correre sempre con qualcun altro. Che sia un amico, un compagno o uno sconosciuto. E due parole o un saluto non si negano a nessuno. Essendo per la maggior parte strutturate lungo sentiero il carico è completamente differente da una qualsiasi uscita di allenamento. E come se non bastasse, superare, schivare, allungare danno un involontario cambio di ritmo che è decisamente allenante, come piccole brevi ripetute. Per non parlare della propriocezione, soprattutto per piedi, caviglie e ginocchia. Una seduta di fisioterapia-riabilitativa gratuita. Oggi ho corso solo 15 Km, ma mi è sembrato di scalare una montagna.
Si perchè, nonostante tutto, a fine allenamento ero completamente cotto. Sicuramente le ultime sedute di allenamento di questa settimana hanno inciso ad arrivare molto più appesantito rispetto allo scorso week-end. Su carta le serie di ripetute lunghe in programma non sembravano nulla di che. Ho proposto a Franco di uscire insieme ed infatti alla partenza abbiamo salutato il gruppo e siamo partiti. La Camminata degli Alpini tra Adda e Brembo di Canonica d'Adda l'avevamo fatta anche lo scorso anno, sempre insieme. Ma allora erano altri ritmi e altri obiettivi quelli che ci ponevamo. O meglio, era un altro momento di preparazione e stato di forma. Ed un po' oggi ci siamo chiesti come sia stato possibile averla corsa molto più velocemente e con più chilometri lo scorso anno.
Il percorso di oggi si è sviluppato completamente solo lungo Naviglio ed Adda. Andate e ritorno. Il Brembo lo abbiamo lasciato per la prossima volta. Partiti da Canonica siamo scesi fino a Fara Gera d'Adda dove, lungo la salita sfruttata questo autunno per le ripetute, siamo saliti lungo l'alzaia della Martesana in direzione Vaprio. Inizialmente avrei voluto fare solo due chilometri di riscaldamento, ma dato il fresco del mattino e l'indolenzimento del corpo ancora mezzo addormentato, abbiamo optato per allungare i primi chilometri lenti fino al quarto. E lì abbiamo cambiato passo. Cinque chilometri a 4', pausa di tre minuti e altri cinque chilometri sempre a 4'. La difficolta più grossa lungo tutto il primo tratto è stata quella di mantenere il ritmo e contemporaneamente superare la moltitudine di tapascioni e camminatori che ci siamo trovati davanti. Ed evitare le pozzanghere, larghe come laghi e profonde come crateri. E tutto sommato ce la siamo cavata bene. Ritmo buono fino a quando non abbiamo dovuto affrontare la salita che ci ha portato a Vaprio d'Adda. Qualche gradino e un lungo lastricato di qualche centinaio di metri che ci ha tagliato le gambe. Fortunatamente non mancava molto alla fine della prima serie.
Come sempre Franco mi è sembrato ben più fresco di me. Mai fiatone pesante, mai una sbavatura. La parte meno bella del percorso è quella che unisce Vaprio e Concesa, soprattutto anche come superficie, molto sconnessa in alcuni tratti. E proprio lì abbiamo ripreso dopo la pausa. Subito a buon ritmo e senza quasi mai parlando. Oggi proprio non ce l'avrei fatta. A Concesa, al santuario, terza grande salita prima del giro di boa. E questa ha davvero lasciato il segno. Per il restante chilometro ho sentito le gambe imballate e pesanti. Poi finalmente siamo scesi tra Naviglio e Adda fino all'arrivo. Qualche secondo in più (ma giustificato) nell'intermedio della salita e poi un tira e molla fino al ritorno a Canonica. Temperatura pressochè ideale e divisa Nike giallo-blu Corro Ergo Sum perfetta per la giornata. la disabitudine alle tapasciate però si è sentita. Il terreno sconnesso, il sali-scendi continuo, l'equilibrio precario, i continui cambi di direzione. Allenamento che mi manca e che rende ben più faticose tutte le corse. Per questo 1h 04' 34" di oggi lo reputo un buon tempo. E ci penseranno ancora le gambe domani a ricordarmelo.