Maratonina di Zanica (Zanica)
"Ci sarà tanto fango?" "Ma no..." dico io "...è tutto asfalto". Le ultime parole famose. Acqua sopra la testa e acqua sotto i piedi. Uno strato fangoso che mi copriva dal collo ai talloni a fine gara. Pozzanghere lunghe e larghe come piscine. Acqua marrone come sabbie mobili pronte a non lasciarti passare. Neve ghiacciata sul bordo dei sentieri pronta a diventare la trappola ideale per cadere. Più che una tapasciata mi sembrava il percorso adatto per allenarsi ad una strongman. E di sicuro un buon allenamento lo è stato.
Ci siamo presentati alla partenza come dieci giorni fa in tre, io, Chiara e Iacopo, ma siamo subito rimasti soli io e il mio Amico Ultraman. Giusto il tempo d'uscire dal paese e passare dall'asfalto al fango. Ormai le centinaia di persone che avevano già percorso il nostro stesso sentiero avevano fatto diventare la strada un'unica lingua di palta scivolosa. Ce ne siamo accorti subito quando al quarto chilometro le gambe erano pesanti e i muscoli già affaticati. E' anche vero che solo tre giorni prima eravamo stati a Trezzo. Oltretutto ho sbagliato completamente abbigliamento, confidando nel caldo completo pesante invernale. Mai correre con i pantaloni lunghi quando piove. Primo perchè si inzuppano e diventano pesanti il doppio e secondo perchè alla lunga, rimanendo bagnati, raffredddano la gamba invece che scaldarla. E di questo me ne sono accorto nella seconda metà del percorso. Il giro di Zanica è sempre lo stesso: primi cinque-sei chilometri in paese e campagne limitrofe, per poi uscire e seguire stradine e sentieri prima verso Grassobbio, poi verso Urgnano. Ma questa volta mi sono potuto per la prima volta godere precisamente tutta la strada grazie al nuovo gps-garmin che babbo-natale ha pensato bene di regalarmi. Peccato che i tempi non siano proprio quelli sperati, ma il terreno era veramente pesante. E a memoria mia, ricordo sempre di aver fatto una certa qual fatica in questa corsa. Anche Iacopo ha notato le mie stesse difficoltà e l'ho affiancato allo stesso ritmo fino al 10 Km dove avevamo deciso poi di rallentare e ritornare tranquilli al centro sportivo. E così abbiamo fatto, tra una chiacchierata e qualche risata per il precario equilibrio, finendo i nostri 19 Km in 1h 28' 43" per poi tuffarci, affamati, in quello che il ristoro post-natalizio di Zanica ci ha offerto: pasta la ragù, trippa e polenta taragna con la luganega. E' sempre domani il giorno giusto per iniziare a smaltire. E prima o poi domani arriverà.