Hei Linus!
Non potevo farmi scappare l'ultima mattina in riviera: sole e cielo azzurro, 15°C e tanta tanta voglia di uscire a correre. Mi sono alzato e sono andato. Ho parcheggiato poco prima a dove ero arrivato ieri mattina al giro di boa, poco fuori Sanremo. Direzione Arma di Taggia e ritorno. Oggi la giornata era quasi primaverile, non fosse stato per l'aria fredda. Addosso maglia tecnica a maniche corte e maglia gialla fosforescente della DeeJay Ten di quest'anno. Ho deciso di provare un'altra applicazione gps, Endomondo, per vedere quale sia la migliore tra quelle che dispongo. Le gambe sono partite da sole, senza ritegno.
Piccola discesa e piccola salitella prima di passare attraverso la prima di tre piccole e strette gallerie lungo la strada. La mente è volata subito alla Cortina Dobbiaco Run, dove il percorso, come qui, si sviluppa proprio attraverso la strada della vecchia ferrovia. Alla fine, tutto mondo è paese. Passato il primo promontorio sono sbucato sul golfo di Arma di Taggia dove è iniziata una leggera discesa. Alla mia destra sempre il mare, oggi un po' più mosso, un po' più blu e un po' più brillante. Nelle orecchie il rumore del vento che oggi si è alzato più forte e freddo e quello delle onde che si infrangono sugli scogli. Il sole mi ha subito scaldato e probabilmente senza vento avrei avuto anche fin troppo caldo. In alcuni punti la ciclabile si è inoltrata leggermente nell'entroterra, tra due alte sponde, ben tenute, verdi, un piacere per correre. Proprio mentre passavo sotto uno dei ponti di questo tratto ho incrociato un gruppo di ciclisti che mi salutano e mi gridano "Hei Linus!", leggendo e riconoscendo la scritta sulla mia maglietta. Mi ha fatto ridere visto che io non c'entro nulla con lui, ma poi ho anche pensato che forse per me, abitando a Milano, è più facile e comune incrociare runner con la maglia di Radio DeeJay addosso, mentre qui è più raro. Mah, non lo so. Col sorriso ho poi proseguito attraversando il centro cittadino di Arma di Taggia fin al lato opposto. Tantissima la gente in giro soprattutto a passeggio o in bici con bimbi piccoli al seguito. Al segnale del 6 Km del cronometro sono tornato sui miei passi. Il vento è diventato più nemico che amico soffiando più forte in faccia e le discese si sono trasformate in salite. Non posso dire di non aver fatto fatica, ma quando è questa la fatica da fare è solo un piacere. Nei chilometri di ritorno mi sono goduto il più possibile il mare, le sue onde lunghe, il profumo di salsedine, le spiagge e le scogliere deserte, gli spruzzi di acqua portati dal vento. 12 Km goduti fino al midollo in 52' 08". E non posso non ringraziare Chi mi ha permesso di vivere e godermi questi ultimi giorni dell'anno, aspettando di ritornare presto, prima o poi... "ed intanto il tempo crea eroi, mentre il sole brucia ancora per i cazzi suoi..."