Dilemma ripetute 6X1000 3' 40" rec. 3'
Non mi sarei mai immaginato una partenza così a rilento. Purtroppo, anche e soprattutto, quando si prepara una maratona si devono fare i conti con gli imprevisti. Come quando si è in gara. E in questi giorni il muro si chiama influenza. Pensavo di essermela lasciata alle spalle e invece è tornata più carica di prima. Meglio adesso che più avanti, ma se dovessi scegliere preferirei essere in piena forma.
Tutto è cominciato giovedì scorso. Mal di gola, naso gocciolante, poi raffreddore potentissimo e infine tre giorni di spossatezza pesantissima. Roba da non riuscire a stare in piedi. Ma neanche una linea di febbre. Appetito che è andato e venuto. Male alle ossa e soprattutto ai muscoli. Quattro giorni di pausa chiaramente. Solitamente quando ho i primi sintomi di influenza esco sempre a correre. La prova del nove. O passa o arriva di botto. Ma il senso di malessere diffuso che ho avuto fin da subito questa volta mi ha fatto desistere dal provarci. Fortunatamente. Lunedì mi sono sentito in forma (se così si può dire) e sono ritornato attivo.
Martedì è stato il giorno delle ripetute. Rispetto alla scorsa settimana ho preferito spostarmi al parco del Ginestrino e sfruttare l'anello da un chilometro. Sei ripetute da mille con il solito recupero di tre minuti. Come sempre a sensazione. Ma che questa volta non hanno rispecchiato esattamente quello che pensavo di aver fatto. Evidentemente i postumi dell'influenza non erano ancora passati del tutto. Avrei voluto proseguire sulla linea della scorsa settimana, a 3' 35", ma in realtà non sono riuscito ad andare oltre i 3' 40": 3' 38", 3' 40", 3' 42", 3' 36", 3' 40", 3' 40". E' vero che ho corso controllato. E' vero che non ho corso al 100% (come in realtà è giusto che non si faccia mai in allenamento). Ma la fatica fatta è stata ben oltre il risultato raggiunto. La cosa non mi abbatte. Evidentemente se ho corso ancora debilitato va bene così. Non avrò raggiunto le velocità sperate, ma comunque lo sforzo è stato equivalente. Quello che però mi ha preoccupato è stato lo strascico nei giorni successivi.
Il Summer Tour de La Mezza Maratona d'Italia mi ha occupato la parte centrale della settimana, accompagnato da un fastidio acuto al polpaccio sinistro (in realtà anche al destro, ma in misura decisamente minore). Ho avuto paura di avere qualche lesione, uno stiramento, una contrattura, una fibrosi. Ma il caro William ha scongiurato qualsiasi brutta notizia, optando più per un grosso affaticamento dovuto al post-influenza. Evidentemente sforzare così tanto i muscoli indeboliti non è stata la cosa più intelligente che potessi fare. Anche se in realtà, per correre le ripetute questa settimana, è stata l'unica soluzione praticabile.
Oggi (ma già da ieri nel post-allenamento) mi ritrovo di nuovo di fronte al dilemma: correre o non correre. Come anche a Chiara, il senso di spossatezza è ritornato. Ricaduta? O nuovo virus che ha colpito con il fisico debilitato? Non so. Tutto in maniera decisamente minore rispetto alla scorsa settimana, ma comunque con un dolore muscolare diffuso. E domani mi aspetterebbero trenta chilometri di lungo. La Firenze Marathon si sta facendo davvero più dura del previsto. Un traguardo che sta diventando una sfida impossibile. Le crisi arrivano. Le crisi passano. Basta non perdere il passo.
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