Ripetute 6x1000 3' 35" rec. 3'
Se mai avessi avuto bisogno di qualche conferma questa volta le ho avute. Sto tornando. C'è ancora tanta strada da fare, chilometri da assorbire, resistenza da allenare. Ma c'è anche tanto tempo a disposizione. Come già successo ormai due mesi fa, sapere quali sono le basi su cui costruire tutto è importante. Ed ora cominciano ad essere abbastanza solide.
L'altra cosa di cui sono contento e soddisfatto è la gestione che sto facendo delle energie e dei carichi. I trenta chilometri di domenica avevano lasciato un doloroso strascico sulle mie gambe non abituate ancora alla distanza, seppur corsa a ritmo tranquillo. Un abitudine che sto facendo bene a riprendere poco alla volta. Ma in tutte le uscite di questa settimana ho sempre avuto fastidio ai quadricipiti, proprio per il carico di domenica. Sia le ripetute brevi di martedì che il lento di mercoledì mi hanno continuamente ricordato quanto le gambe fossero stanche. E non nego che oggi fossi in dubbio se provare le serie di ripetute o aspettare ancora un giorno. Ma è bastato iniziare i primi metri di corsa per togliermi qualsiasi remora.
Come previsto dalla tabella di otto settimane in vista della Conero Running, da questa settimana ho iniziato ad allungare. Dopo le settimane fotocopia delle cinque serie da mille per verificare i progressi, oggi ho aggiunto una sesta serie (e così farò di settimana in settimana). Ma, come fatto sempre sino ad ora, tutte completamente a sensazione. Quello che mi piacerebbe è ritornare a correrle a ritmi intorno i 3' 35" e i 3' 30", magari abbassando anche il tempo di recupero da tre a due minuti. Vedremo strada facendo. Tenendo sempre presente che di tempo per migliorare prima dell'autunno ce n'è ancora molto.
Allungare anche di un solo chilometro l'allenamento ha corrisposto a correre anche un tratto più lungo di alzaia. Vedrò se per le prossime settimane varrà la pena di ritornare a calcare l'asfalto dell'anello al ginestrino di Carugate, dove sono sicuro di trovare regolarità e non avere nessun incrocio e strappati da attraversare. Anche se, in realtà, oggi grossi problemi non ne ho avuti. Ma l'ho scoperto solo una volta tornato a casa.
Quando ho iniziato la prima serie, le gambe erano ancora leggermente imballate. Non doloranti, ma appesantite si. Ho spinto cercando di non forzare come nei duecento metri e con l'attenzione di distribuire le forze lungo tutto tratto dell'alzaia, andata e ritorno. Il cuore ha iniziato a prendere ritmo dopo i primi cinquecento metri e la fatica è scivolata tra le fibre dei muscoli. Non mi sono sentito particolarmente veloce, ma il cronometro ha detto il contrario, 3' 35". All'oscuro di tutto ho cercato di recuperare il prima possibile, ripensando a come sarebbe uno stop di soli due minuti, per poi ripartire immediatamente per la seconda fase. Le gambe mollate dal primo chilometro in spinta hanno decisamente fatto meno fatica. Ne ho avuto la sensazione, anche se arrivare al cartello azzurro poco prima di Inzago non è comunque stato indolore (3' 33"). Fortunatamente la pausa di tre minuti ha automaticamente escluso dalla fase di allungo la parte peggiore di percorso dentro ad Inzago e la terza serie è potuta riprendere con più facilità uscendo dal paese. Mi sarei stupito leggendo 3' 30" sul Garmin Forerunner 235, ma il tempo ha perfettamente rispecchiato il mio stato fisico a fine serie. Il vantaggio psicologico del giro di boa ha fatto poi il resto.
Ritrovare riferimenti certi e vedere riavvicinarsi la fine dell'allenamento ha aiutato a far ricorso alle forze rimaste. Un po' più di attenzione alla postura e ad aumentare la cadenza ha fatto il resto. Quarta serie ancora in 3' 35". Poi ho dovuto solo aspettare che finisse il lungo tratto di alzaia che porta verso Bellinzago, cercando di distrarmi seguendo le evoluzioni di anatre e cigni nelle base acque del Naviglio. 3' 37" per la quinta ripetuta e 3' 40" nella sesta ed ultima, provando a non cedere nella parte finale, ma forse senza troppa convinzione. Non fosse stata per quest'ultimo chilometro sarebbe stato un allenamento impeccabile. Lungo i due chilometri di defaticamento che mi hanno separato dalla fine dell'allenamento ho cercato di capire come potesse essere andato. Fiducioso. E le mie aspettative non sono state deluse. Anzi. Una seduta che mi ha dato fiducia e forza. Sto correndo nella giusta direzione. Da qui in avanti non resta che farlo sempre più forte.