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Sensazionale

E' praticamente passata una settimana dall'ultimo allenamento che ho raccontato. I giorni intanto si stanno farcendo con eventi, progetti, nuovi articoli. Ma senza la lieta sinfonia della corsa (quasi) giornaliera il tutto non avrebbe senso. Settimane che si susseguono per arrivare ad un obiettivo che ancora non ho inquadrato. In un modo che ancora non avevo provato.

Sto completamente andando a sensazione. Non a spanne. So quello che devo fare, ma senza l'assillo di dover raggiungere un obiettivo prefissato e bruciare le tappe. Magari senza neanche forzare troppo la mano. In realtà poi mi accorgo che faccio sempre un po' di più di quel che dovrei. Ma come ieri mi ha confermato anche Iacopo (che ha provato a sua volta) alla fine correre senza limiti, a briglie sciolte, ti dà quella spinta in più che magari neanche pensavi di avere.

SensazionaleCome nell'ultimo allenamento di qualità fatto venerdì scorso. Di nuovo serie di cinque ripetute (o fartlek) lunghe con mille veloci e mille lenti. Ho solo cambiato panorama, ributtandomi su quel circuito industriale dove più di dieci anni fa avevo iniziato a macinare i primi improbabili chilometri. Quello che non ero riuscito a fare la scorsa settimana, pur correndo forte inizialmente, era stato essere costante. Una qualità che va riguadagnata col tempo. Anche questa volta credevo di essere andanto in decrescita man mano che i chilometri sono aumentati, ma a fine allenamento ho avuto la sorpresa che non mi sarei mai aspettato. Costanza e qualità. Una media di 3' 45" (a parte i primi mille a 3' 40"), che in realtà pensavo più veloce, ma che per lo meno si è protratta dall'inizio alla fine. Un buon punto di arrivo per queste prime settimane di allenamento (ormai è un mese abbondante) e, allo stesso tempo, un buon punto di partenza per le prossime. Fatica ne ho fatta tanta, molto più della scorsa settimana. Forse anche dovuta al fatto di correre in circolo. Ma se la gamba regge, il resto non può certo fare male.

Il giorno prima, come anche oggi, ho provato poi qualche percorso nuovo, cercando di trovare la quadratura perfetta dei chilometri. Partire e ritornare senza sbavare di neanche un metro. La cifra tonda. Fisse maniacali di ordinaria follia. Ma è anche il bello di saper valutare le distanze. O almeno provarci. Da quando Christopher mi ha fatto scoprire il passaggio in campagna al fianco della ferrovia, i miei chilometri di lancio passano sempre da lì. Con solo qualche piccola variazione di percorso a metà giro o alla fine per trovare a quadratura perfetta. E senza mai, anche in questo caso, dare sguardo al cronometro. Tra l'altro oggi avevo al polso il mio primo-vecchio Garmin Forerunner 10. Niente cardio (non si può nemmeno accoppiarlo alla fascia volendo), niente cadenza, niente potenza. Niente di niente. Solo passo e distanza, come ai vecchi tempi. E devo dire che la precisione di un GPS vecchio già di quasi dieci anni mi ha stupito. Peccato per l'impossibilità di caricare i dati senza l'utilizzo del cavo e del pc.

Domenica invece ho colto al volo l'occasione di correre tra le campagne di Gessate e d'intorni di nuovo insieme a Federico. Sarà anche una delle ultime volte, visto che proprio oggi per lui è iniziata la delicata fase di preparazione della sua prima vera maratona. E il suo passo lento al momento non è certo paragonabile al mio. Ci darà grandi soddisfazioni. Abbiamo fatto un giro improvvisato, col sole che ha scaldato la mattinata fredda, guidando io nei primi chilometri e affidandomi poi a lui nella seconda parte di allenamento. Domenica è stata una giornata difficile, perchè dopo la fantastica Running Class della Wings for Life World Run di sabato mattina, ho avuto qualche lieve fastidio al polpaccio e sono rimasto incerto se provare comunque a correre oppure no. Alla fine l'allarme sembra rientrato, anche se la mia paura è che gli allenamenti di qualità, in cui la gamba sforza un po' di più, possano essere deleteri e farmi ricadere nell'oblìo delle ultime settimane del 2016. Fortunatamente oggi ho ricevuto la chiamata che stavo aspettando: i nuovi (e primi) plantari sono finalmente pronti. Spero di riuscire a passare a ritirarli già nei prossimi giorni.

Nulla di sensazionale nello stretto senso del termine, ma tutto completamente a sensazione. Ma sensazionale comunque, perchè sto correndo e lo sto facendo bene. Il ritmo non importa. Pensare solo alla possibilità che tutto questo possa svanire da un momento all'altro sarebbe davvero un incubo. Domani dovrebbe già essere tempo di ripetute brevi e domenica il momento di rispillare il pettorale sulla canotta dei Corro Ergo Sum Runners. Vedremo come andrà. Tutto. Domani e domenica. Probabilmente sarà Chiara la mia musa. Forse è arrivato il momento di agrapparsi anche ai sogni degli altri e vincere in due. Sensazioni.