Ripetute 20x200 40" rec. 1'
Se c'è una cosa che ho imparato è sicuramente che sono più bravo a correre ed a scrivere che a parlare. Lo ammetto. E anche questa volta è la corsa a essere di esempio e ispirazione nella vita di tutti i giorni. Senza allenamento, senza preparazione, senza la fatica delle ripetute, la gara diventa più difficile, in salita. Ma con la costanza, il non abbattersi e la voglia di rivincita, alla fine ci si rialza.
Fisicamente e mentalmente ieri è stata una giornata difficile. Mattinata passata alla conferenza stampa di presentazione della Wings for Life World Run con la voglia di tornare il prima possibile e sfogare la tensione di corsa. Tutto stemperato dall'improvviso temporale primaverile (anche se siamo in pieno inverno), con tanto di tuoni, lampi e grandine. Ma più di tutto quello che mi ha momentaneamente fermato è stato il vento (e il freddo). Fortissimo ed a raffiche. Inutile ritrovarsi in pista per il terzo mercoledì di fila e dover soffrire inutilmente ad ogni giro. Ho solo pazientato qualche decina di minuti e, come le nuvole sono arrivate, sono anche passate. Un po' come il mio umore. Lasciando tra l'altro un'aria fresca e un cielo limpido inverosimili. Tutto spazzato via, come a ripulire la memoria.
Ho riprovato nuovamente ad utilizzare l'applicazione di allenamento personaizzato di Garmin Connect sul mio Forerunner 235. Anche perchè i giri di pista mi avrebbero permesso più facilmente di autogestire eventuali problematiche. Quello che ancora mi dà fastidio è non avere un riscontro immediato della durata finale del lap che viene momentaneamente coperto dall'indicazione dello step successivo. Ossia, come nell'utilizzo manuale, vorrei vedere in quanti secondi ho compiuto la ripetuta, ma l'intervallo non si vede perchè il gps indica che è iniziato lo step di recupero numero xx. Per ovviare al problema ho inserito il valore di velocità dell'ultimo lap nella schermata riassuntiva come già fatto altre volte.
Quello che invece non ho fatto è stato verificare gli allenamenti precedenti sulla stessa distanza e durata. 20 ripetute brevi di 200 m in 44" (da tabella) con recupero di 1' (praticamente altri 200 m). Ho voluto correre a sensazione, senza farmi influenzare da quanto fatto mesi fa. Sudarmi la pista, capire dove sono e dove andare. Il prof. Massini ha perfettamente capito le difficoltà delle ultime settimane e per le prossime ha inserito allenamenti per riacquisire la brillantezza abbandonata insieme ad uscite lunghe per l'avvicinamento in maratona. Quello che mi aspettavo. E i risultati, a sorpresa, sono arrivati quasi subito. Le serie sono state quasi sempre sotto i 40". Sono partito tranquillo sapendo che venti giri di pista sono lunghi e il dazio si comincia a pagare dopo il giro di boa. E infatti così è stato. Le pozzanghere che hanno riempito le corsie dopo il temporale mi hanno fatto sentire la velocità con gli schizzi su gambe, mani, schiena e testa. Il tramonto in lontananza ha fatto da cornice perfetta. Ho solo corso, lasciando indietro i pensieri. Sempre più leggero e con le gambe stanche. La pace dopo la tempesta.