Ripetute 14x100 salita + 12x200 40" rec. 2'
Avevo un po' sottovalutato l'allenamento di oggi, anche se però ero curioso di provarlo. Ripetute in salita e ripetute brevi in pista. Non che non lo avessi già fatto, ma distanze e ritmo e gambe a novembre erano diversi. E soprattutto gli obiettivi. Volevo vedere come avrei reagito in pista dopo una buona dose di salite. Salite per allenare e potenziare le fibre rapide. Ma salite anche per accumulare acido lattico nelle gambe prima delle serie in piano. Mi sono divertito anche se pensavo che sarebbe stato un allenamento decisamente più rapido e indolore. Non credevo di arrivare a correre 16 Km. E fortunatamente i ventuno di domenica non si sono fatti sentire. Quindi direi buona la prima.
Tra l'altro da quando alla Maratona dell'Unesco ho fatto amicizia con il sole, nei giorni più importanti mi sono ritorvato con un clima quasi perfetto. E oggi non è stata un'eccezione. Avevo anche temuto di essere un po' troppo leggero con svolazzini e canotta. Sul Naviglio per prima cosa ho misurato la distanza della salita, anche se Marco mi aveva già anticipato che erano esattamente 100 m segnati ogni dieci su bordo strada. Un po' di riscaldamento sull'alzaia e sono subito partito con la prima parte di allenamento. Non mi sono mai scostato dai 20-21" a salita. La cosa comica è che guardando l'altimetria a pc, il dislivello non viene riconosciuto dal satellite e sembra quasi che abbia corso in piano. Segna addirittura maggior dislivello sulla pista di atletica. Ma l'importante è averlo fatto. La fatica è uscita alla distanza, circa dopo la metà. Ho tenuto il recupero leggermente più basso prendendo come riferimento per l'inversione di marcia e il ritorno. Ma l'importante è riuscire a smaltire l'eccesso di acido lattico della salita e dieci-venti secondi non fanno la differenza. E comunque a sensazione sentivo di essere pronto a ripartire. Proprio durante uno dei recuperi ho anche incrociato un altro amico di Corro Ergo Sum che mi ha calorosamente salutato. Peccato non sapere il nome. Ma lo scopriremo.
Terminata la prima parte ho recuperato circa con un chilometro di lento per arrivare in pista. Devo dire che come ubicazione il Centro Sportivo di Cernusco è l'ideale. Nelle prime ripetute sui 200 m mi sembrava di volare. La differenza tra salita e piano è stata quasi una sorpresa per le gambe. Sensazione però non durata per molto. La fatica è arrivata. Nelle prime serie ho verificato le distanze che ho ricoperto tra allungo e recupero per prendere i riferimenti e per tutto il resto dell'allenamento non mi sono più preoccupato del gps. 200 m in spinta e 400 m di recupero. Esattamente come da ritmo previsto, anzi meglio. Non ho mai superato i 40" previsti, con una media attorno ai 37". A sensazione mi sono accorto di correre leggero soprattutto i primi cento ed entrare un po' in crisi con l'inizio della curva. Ma il risultato è stato comunque ottimo. L'unico intoppo l'ho avuto nelle ultime due serie, quando il Garmin, al penultimo giro veloce, mi ha segnalato di non poter aggiungere altri lap, avendo raggiunto i cinquanta massimi consentti. Non lo sapevo. Forse lo avevo letto sul manuale, ma non credevo che avrei mai avuto bisogno di superarli. Poco male. Non ho la tabella degli ultimi due giri, ma dalle curve del grafico è facile vedere che non ho perso nulla. E l'allenamento che pensavo sarebbe volato è invece arrivato ad 1h 08' 23". Ma è bello correre quando le gambe girano a mille.