Un Coglione Mondiale
C'è chi si allena per correre qualche secondo sotto il proprio personale. Mesi, settimane di preparazione. Tabelle fatte di ripetute, lunghi, lunghissimi, lenti. Qualche gara per testare il tutto. Fuori può piovere o esserci il sole. Non ci sono giorni di vacanza. Si cerca di incastrare tutto tra impegni, lavoro, famiglia. E si fanno scongiuri contro gli infortuni. Passare sotto il traguardo è comunque un'impresa. Che il tempo finale sia quello sperato o no ci si sente comunque i numeri uno. Stremati dalla propria fatica, i muscoli che si ribellano e le lacrime che sempre più facilmente sono sul punto di uscire. C'è chi invece corre per andare qualche secondo sotto il record del mondo. Per essere il numero uno. Allenamenti, tabelle, fatica, chilometri. Uno come tanti. Uno, anche e soprattutto, come il primo. Quello che ti fa provare un'emozione che tu potrai vedere e rivedere solo tante volte in tv. Uno anche come quell'unico coglione che decide di rovinare un sogno di una vita.
Solo chi non sa cosa ci sia dietro un'impresa come quella di Wilson Kipsang Kiprotich può pensare di correre gli ultimi dieci metri dei quarantaduemilacentonovantacinque scavalcando una transenna per tagliare il traguardo davanti a lui. Basta guardare gli occhi di Kiprotich appena passato sotto il traguardo dopo aver corso l'ultimo chilometro della maratona a 2' 49" incredulo. Incredulo per aver corso a Berlino in 2h 03' 23"? O incredulo per non avere tra le mani il nastro della sua impresa? Incredulo e spaesato. Adesso sarà negli annali e negli almanacchi dell'altetica. Ma nessuno gli potrà mai ridare indietro quei secondi all'arrivo che gli sono stati rubati. Attimi sfumati in un niente. Penso a questo. Perchè quando penso alla mia maratona, vedo l'arrivo che si avvicina piano piano. Il gonfiabile con l'orologio dei secondi che passano inesorabili. Sento l'adrenalina che sale dalle gambe. Il cuore che batte all'impazzata. Il pubblico che applaude. E sarebbe come arrivare ed essere chiusi in una bolla di sapone. Silenzio e poi la fine. Credo che peggio, sportivamente parlando, non gli poteva essere fatto.
Qui di seguito, i rilevamenti cronometrici del record mondiale di Kipsang: 1° km 02:43, 2° km 5:42 (2:59), 3° km 8:37 (2:55), 4° km 11:35 (2:58), 5° km 14:32 (2:57, in vantaggio di 5 secondi sul record di Makau), 6° km 17:29 (2:57), 7° km 20:27 (2:58), 8° km 23:27 (3:00), 9° km 26:22 (02:55), 10° km 29:16 (2:54, un secondi di vantaggio su Makau), 11° km 32:08 (2:53), 12° km 35:11 (3:03), 13° km 38:08 (2:57), 14° km 40:58 (2:50), 15° km 43:45 (2:47, vantaggio di 7 secondi su Makau), 16° km 46:40 (2:56), 17° km 49:36 (2:56), 18° km 52:28 (2:52), 19° km 55:24 (2:56), 20° km 58:19 (2:55, undici secondi sotto il passaggio del record di Makau), 21° km 1:01:15 (2:57), mezza maratona 1:01:32 (dodici secondi meno del passaggio di Makau nel 2011, secondo passaggio più veloce di sempre dopo l'1:01:27 di Gebrselassie a Dubai nel 2008), 22° km 1:04:15 (2:44), 23° km 1:07:10 (2:55), 24° km 1:10:10 (3:00), 25° km 1:13:13 (3:03, vantaggio di 5 secondi), 26° km 1:16:10 (2:58), 27° km 1:19:11 (3:01), 28° km 1:22:10 (2:59), 29° km 1:25:03 (2:54), 30° km 1:28:01 (2:58, ventitre secondi di ritardo), 31° km 1:30:55 (2:55), 32° km 1:33:46 (2:51), 33° km 1:36:41 (2:55), 34° km 1:39:33 (2:52), 35° km 1:42:36 (3:03, ritardo di 20 secondi), 36° km 1:45:25 (2:50), 37° km 1:48:21 (2:56), 38° km 1:51:17 (2:56), 39° km 1:54:17 (3:00), 40° km 1:57:12 (2:55, tre secondi sotto il passaggio-record), 41° km 2:00:01 (2:50), 42° km 2:02:50 (2:49), 33 secondi per gli ultimi 195 metri per un tempo di 2:03:23.
Io invece ho iniziato il count-down al 13 ottobre. Ieri ho sentito il prof. Massini. Come Paolo, Simone, Mauro e tanti altri anche lui mi ha rassicurato. Gli allenamenti del giorno prima, le salite di questa estate, le ripetute della settimana, i lunghissimi dell'ultimo mese sono ancora nelle gambe. Queste sono state le cause-effetto della Maratonina di Mantova. Per cui nessuna paura. Nessuna preoccupazione. Due settimane di scarico e poi, finalmente, la maratona (qui il percorso ufficiale). Sperando che niente e nessuno provi a rubarmi il mio finale.