Class action contro la NY City Marathon
Notizia fresca delle ultime ore: un gruppo francese iscritto alla Maratona di New York 2012 avrebbe deciso di fare causa all'organizzazione della maratona più famosa al mondo e al sindaco della grande mela. Finalmente, aggiungo io. Mi aveva dato molto fastidio il clima di rassegnazione e di muta accettazione che ho letto tra le pagine di internet dopo il casino e lo sfruttamento di Bloomberg e tutta la sua crew. Come già scritto in precedenza nelle ore in cui si era saputo della sospensione della corsa, non sono contro la scelta di averla sospesa. Anzi, pienamente a favore. Il mio disaccordo è stato sempre e solo rivolto alle tempistiche con le quali sindaco e organizzatori hanno deciso di comunicare le decisioni, solo quando ormai tutti erano partiti per gli Stati Uniti. Adesso è forse il momento e l'occasione per "stare uniti" contro chi ha voluto solo speculare sulla passione dei runners. Anche in Italia si sta muovendo qualcosa, come racconta Manlio nel suo blog. Se anche voi volete unirvi non vi resta che rimanere aggiornati nei prossimi giorni sulle pagine di Corro Ergo Sum.
Di seguito l'articolo sull'azione del gruppo francese.
"USA/Maratoneti Francesi Vogliono rimborso dal sindaco di New York. Bloomberg si sarebbe deciso tardi ad annullare prova.
Parigi, 10 nov. (TMNews) – Un centinaio di francesi, frustrati dall’annullamento della maratona di New York a causa dell’uragano Sandy, sono decisi a chiedere un indennizzo al sindaco della città, Michael Bloomberg, e all’organizzatore della gara, i New York Road Runners. «Non si possono nascondere dietro alla causa di forza maggiore», ha commentato all’Afp il loro avvocato, Christine Carpentier, che anche lei doveva partecipare alla prova. Confermando una notizia apparsa su Le Parisien, la legale non contesta l’annullamento in sé, ma il ritardo con il quale è stato annunciato dagli americani. «Siamo rimasti in trappola», ha proseguito. Alla perdita finanziaria, fra 2.000 e 3.000 euro pagate alla agenzia più le spese sul posto, si aggiunge la questione morale: «Sono mesi che ci allenavamo», ha sottolineato la Carpentier. Il primo cittadino della Grande Mela, Michael Bloomberg, dopo una serie di tergiversazioni, si è deciso di annullare la prova solo a due giorni dalla data prevista, il 4 novembre, quando i 47.000 concorrenti, fra cui circa 20.000 non americani (e oltre duemila francesi, come duemila erano gli italiani) erano arrivati o stavano arrivando in città. Sandy era passato cinque giorni prima, il 29 ottobre. I francesi prevedono di partecipare ad una «class action» che sarà intentata negli Stati Uniti.