Intervista su Superscommesse
Su Coro Ergo Sum ci ho sempre scommesso. Perché credo fermamente a quanto la comunicazione possa servire per espandere sapere, conoscenza e creare nuovi contatti. E le esperienze, le storie, i consigli sono quello per cui giornali e siti sono nati. E mi fa piacere che anche Superscommesse.it voglia parlare di me. Di noi. Di voi.
Ci pensavo mentre rispondevo alle domande che mi hanno fatto. Tra qualche settimana saranno 13 anni che esiste Corro Ergo Sum. Quanti chilometri si possono fare in tredici anni? A quante gare si può partecipare? Quante paia di scarpe si riescono consumare? Quanti articoli si possono scrivere? Quante persone si possono conoscere? La risposta sarà sempre oltre le migliaia (ecco, forse per il numero di gare qualcosina in meno). E tutto è ancora qui.
Spesso mi chiedo quale strada prenderà tutto questo e la risposta è sempre la stessa: non lo so. In queste pagine c’è tutto quello che sono stato, come runner, e scorrendo gli anni è facile vedere e scoprire quanto tutto il (mio) mondo del running si sia evoluto. Anche solo un anno fa non credevo avrei potuto ancora correre come prima (anche se ci ho sempre sperato) e oggi son curioso di sapere cosa succederà, guardando avanti e puntando in alto. L’unica cosa che posso fare (per rimanere in tema con l’articolo) è scommetterci...
Se avrete voglia di leggerla, di seguito riporto un piccolo stralcio di quello che è l’intervista integrale pubblicata su Superscommesse.it.
L'intervista
Oggi per la rubrica “Dietro le Quinte” abbiamo con noi Dario Marchini, il direttore di “Corro Ergo Sum”. Questo sito dal nome d’ispirazione cartesiana è completamente votato alla corsa. Da diario personale per i propri traguardi e successi sportivi, Corro Ergo Sum è infatti diventato una tappa immancabile per i runners e aspiranti tali. Il sito è pieno di racconti e consigli, scritti con una piacevolissima prosa. Marchini collabora anche con altre redazioni sportive da svariati anni, lui stesso si definisce “Designer per vocazione. Giornalista per scelta. Runner per passione”. Adesso lasciamo la parola a Dario. (...)
+ Qual è un consiglio che darebbe a tutti gli appassionati della corsa?
“Lo sport, per un amatore, deve essere sempre prima di tutto divertimento e benessere. So che è difficile riuscire a entrare in questa mentalità soprattutto quando si è agli inizi e non si vede l'ora di tagliare un nuovo traguardo per rimettersi alla prova. Si al sano agonismo (anche perché è giusto avere un obiettivo da raggiungere), ma sempre nel rispetto di sé stessi, degli altri e delle regole.
I risultati sono importanti, ma fino a un certo punto. Rincorrere il tempo ad ogni costo, allenarsi come un professionista non è la cosa giusta da fare. Bisogna essere in grado di dare tempo al tempo. I risultati, quando uno si allena bene, costantemente, con calma, senza infortunarsi e senza strafare, arrivano sempre. Ma correre ad ogni costo, sempre, pensando solo al cronometro è il miglior modo per non trovare più una motivazione e lasciar perdere (...)”.
+ Concluderei accennando all’argomento più caldo dell’estate: qualche pronostico per le Olimpiadi di Tokyo?
“Mi limito alla parte relativa all'atletica leggera, visto che è di quello che stiamo parlando, ma sono sul pezzo... nelle ultime settimane ho avuto modo di parlare con alcuni dei ragazzi che rappresenteranno l'Italia alle prossime Olimpiadi dopo aver già fatto benissimo ai Campionati Europei e quest'anno avremo una delle squadre più forti in assoluto, parlando di atletica leggera. Non so quanto in alto possano arrivare, anche perché molti sono ancora giovani, ma Nadia Battocletti (21 anni) sicuramente far una grande gara sui 5.000 m e anche Dalia Kaddari (20 anni) sui 200 m. Io punto tutto su Marcell Jacobs, che se non si farà prendere troppo dalla voglia di strafare (e con un po' di fortuna) potrebbe anche puntare a una medaglia nei 100 m (...)”.
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