Ho voglia di correre
Ho voglia di correre. Tanta. Di correre forte, di mettermi alla prova, di risentire la fatica attraversare i muscoli delle gambe. Ho voglia di avere un obiettivo da raggiungere, di riattaccare un pettorale, di sognare un traguardo. Ho voglia di sentirmi vivo.
Negli ultimi mesi mi ero messo un po’ il cuore in pace. Per correre bisogna stare bene. E quando non si sta bene, quando qualcosa non va, non c’è altra soluzione che fermarsi e risolvere i problemi. Ci ho provato, ci avevo già provato, ci sto riprovando. E gli ultimi giorni mi hanno dato un po’ più di fiducia. Dopo incessanti settimane in cui la schiena urlava notte e giorno, qualcosa sta iniziando a cambiare. Qualcosa. Molto poco. E non so ancora quanto duraturo. Ma tanto mi è bastato per tornare a sognare, per riaprire le ali e immaginare di riprendere il volo.
Sarà stato anche l’aver corricchiato con Chiara, Tommaso e Leonardo lo scorso week-end al Parco di Monza (qui potete curiosare su Garmin Connect o Strava). O l’inattività prolungata su strada, inframezzata solo da mattinate tra palestra e piscina. O semplicemente il bisogno di un obiettivo reale da raggiungere. Ok orientare tutto alla ripresa, ma non basta. Come mi accorgo di non riuscire ad accontentarmi del correre tanto per correre. Quello di cui ho davvero bisogno è di immaginarmi all’inizio di un viaggio. Il mio viaggio. Di sentire il momento avvicinarsi uscita dopo uscita. Di vedere le gambe girare sempre più veloci. Di disegnare ogni giorno la mia strada. Così ho ceduto.
Il momento storico non è certo uno dei più favorevoli. Ogni giorno nuove gare vengono annullate, ogni giorno l’allarme sanitario cresce sempre di più. Sono consapevole che tutto potrebbe cambiare da un giorno all’altro, ma sperare non è un reato. Crederci nemmeno. Provarci un dovere.
Probabilmente se Chiara non mi avesse detto nulla forse non ci avrei neanche pensato. Ma quando ha insistito per voler preparare e correre l’Urban Eco Marathon della S1 - La Corsa della Bora, un tarlo tentatore ha iniziato incessantemente a scavare anche nella mia testa. E così ci siamo iscritti.
Sono consapevole che quarantadue chilometri al momento non sono assolutamente alla mia portata. E infatti non ci ho fatto neanche il minimo pensiero, optando per una ben più abbordabile Half 21 Km lungo quella costa triestina sulla quale ho corso più volte nel corso degli anni. Ma questa volta sarà trail e in senso opposto. Una scelta allo stesso tempo rischiosa e consapevole. Forse il trail non è il massimo per una schiena malandata con i suoi continui sali e scendi e sentieri scomposti, ma è anche l’opportunità di prendere tutto con più calma senza un confronto continuo con un cronometro, lasciando spazio al solo piacere di esserci. Di correre, rifiatare e godersi la strada.
L’appuntamento è per i primi giorni del 2021. Una scelta benaugurante per l’anno nuovo. Sperando che possa segnare davvero un nuovo inizio. Per me. Per noi.