Wings for Life World Run mi mancherai
Tutte le cose belle prima o poi finiscono. O cambiano. La Wings for Life World Run per me è stato amore a prima vista, prima come Runner poi come Direttore Sportivo. L'ho vista crescere, cambiare, diventare sempre più bella. L'ho sentita sempre più mia. L'ho corsa, consigliata, raccontata, fotografata, vissuta, pensata, sognata. L'ho vista diventare grande e amata come poche altre corse al mondo.
E' ormai da parecchie settimane che sapevo che avrei dovuto scrivere questo articolo. Un saluto (o un arrivederci?). Ma non ho mai avuto la voglia o il coraggio di mettermi davanti alla tastiera per farlo. Forse la speranza che qualcosa potesse cambiare. E invece, alla fine, il giorno dei saluti (ufficiali) è arrivato.
Ho appena finito di scrivere (e pubblicare) l'articolo su Runnersworld.it. Avrei voluto dire tante cose, fare mille ragionamenti. Ma ho preferito immergermi nei ricordi, guardare le vostre foto alla partenza, pensare all'entusiasmo del pre-gara, leggere la gioia dentro ai sorrisi e alle maglie gialle che hanno sfilato tra le strade di Milano (e in tutto il mondo).
Ho ripensato alla fatica della mia prima volta a Verona, alle gambe che non hanno retto alle salite all'umidità, alla sorpresa di vedere Chiara arrivare al trentaseiesimo chilometro scortata dalle bici della prima donna, all'emozione di correre insieme quegli ultimi suoi chilometri da vincitrice prima dell'arrivo della catcher car.
Mi sono ricordato dell'emozione alla mia prima conferenza stampa dove le parole mi sono rimaste in gola per un attimo, dell'adrenalina in gara seduto sul finestrino dell'auto apripista ad incitare Re Giorgio nella sua prima vittoria mondiale, della commozione per il tanto affetto che in tanti (mi) ci hanno dimostrato, della tensione nel controllare che tutto andasse per il verso giusto attraversando una Milano che tante altre volte si era dimostrata più ostile che amichevole (e col pensiero sempre rivolto a Tommaso che da un momento all'altro sarebbe potuto arrivare).
Ho rivissuto i momenti di quest'ultima edizione, con i più forti campioni a contendersi il titolo mondiale sulle nostre strade, gli ingranaggi che hanno funzionato perfettamente in un meccanismo che è sempre stato più difficile fare girare senza intoppi. Ho rivisto gli sguardi stanchi ed entusiasti di coloro con cui ho lavorato, le mani strette dei tanti amici incontrati in un week-end di festa senza eguali, i sorrisi di chi ha raggiunto obiettivi (podistici) che pensava sarebbero rimasti utopia.
La Wings for Life World Run è stato anche il modo per molti (di voi) di avvicinarsi (e conoscerci) a Corro Ergo Sum, correndo con i colori (virtuali) del nostro team tra le strade di Milano, vincendo il blog-contest del 2016 e dimostrandoci ancora più affetto in quest'ultima edizione.
E poi (cosa più importante) ci sono i 20 milioni di euro raccolti in quattro anni a favore della ricerca sulle lesioni del midollo spinale. Questo è il vero successo della Wings for Life World Run. E questo grazie solo e soprattutto a coloro che hanno voluto esserci, per correre per chi non può, e farlo in un modo diverso. In un mondo diverso.
Ci sarebbero anche tanti grazie da dire prima di un addio, ma questo non lo vuole essere. Un arrivederci. Forse.
La Wings for Life World Run non finisce comunque certo qui! Per chi vorrà correrla sarà ancora possibile farlo in una delle 12 (al momento) location (estere) in cui la catcher car rincorrerà ancora i concorrenti. Saranno 12 (compresa l'Italia) invece quelle in cui si potrà correre (solo) virtualmente (ma donando sempre realmente) attraverso la App Run. L'appuntamento è per il 6 maggio 2018. Segnatevelo. E se potete, correte ancora per chi non può.