Valencia Addio
Mi ero ripromesso di non tirare conclusioni affrettate prima di averne parlato con il Prof. Massini. Nonostante tutto però in queste settimane ho rimuginato parecchio sul da farsi, considerando tutte le possibili alternative, dalla peggiore alla migliore delle ipotesi. Che poi migliore o peggiore è sempre tutto un punto di vista. Parlo della maratona.
Recuperare in tempo e correrla a Valencia? Lasciare perdere l'idea di fare quarantadue chilometri e pensare solo a divertirmi il più possibile? Pensare ad una maratona da corrrere seriamente più in là, a dicembre, come Reggio Emilia o Pisa, e utilizzarla come lungo o lunghissimo? Togliermi qualsiasi pensiero e puntare tutto alla prossima primavera? Oggi mi sono dato una risposta. E probabilmente è quella che in cuor mio conoscevo da tempo e non volevo guardare.
Non ci sarà nessuna Maratona di Valencia, come non ci sarà nessuna maratona autunnale o invernale. Passo. Sapevo che era questa la scelta migliore da fare e con Fulvio siamo stati concordi sul decidere di rimandare tutto ad aprile. Rimandare. Perchè il mio obiettivo rimane. Non lo cancello. Su quello non cambio idea. Riuscirò a correre la maratona sotto i 4' al chilometro ed a raggiungere quel 2h 48" sfiorato pochi mesi fa. Ma ci vuole tempo e non avrebbe senso provarci adesso forzando i tempi di preparazione e quelli di recupero. Un altro infortunio sarebbe solo deleterio.
Valencia sarà solo una gita di piacere. Ci andremo ugualmente per seguire l'impresa di Tullio (papà di Chiara, nda) e salutare gli altri amici con i quali avrei dovuto prendere il via. Non ci sarà nemmeno Fausto, vittima come me della sfortuna. Prima o poi riusciremo a correre insieme. Ma saremo in tanti e mi godrò almeno quella parte di percorso che riuscirò a farmi, scoprendo quello che mi sono perso e immaginando solamente quello che sarà l'arrivo sotto il traguardo azzurro sulle piscine.
Intanto i programmi riprenderanno con calma. L'obiettivo è chiaro e il prossimo appuntamento con i quarantadue chilometri è per il 3 aprile a Milano. La mia Milano. E sarà ancora più emozionante. I mesi prima della fine dell'anno li useremo per aumentare la velocità di base, i successivi per finalizzare la maratona. Ma anche su un'altra cosa ci siamo trovati concordi io e Fulvio. Meno chilometri e meno carico. Abbiamo capito che i miei muscoli soffrono troppo i carichi eccessivi. Stessa cosa che anche Franco ha provato a consigliarmi più di una volta. Non diminuiranno le uscite, ma la lunghezza. Più qualità e meno chilometri. Come suggerito anche da Mario (Ruggiu) le volte che ne abbiamo parlato. Sbagliando si impara e vale la pena di provare nuove alternative. Se prima ero motivato, adesso lo sono ancora di più. Aver chiuso il capitolo Valencia, mi permette di poter valutare tutto con più lucidità. E vedere chiaramente la strada da percorrere. E per-correre bisogna stare bene.